Recensione
Welcome to the N.H.K.
9.0/10
L'anime affronta un tema sociale molto presente e importante nel Giappone, il problema degli "hikikomori", cioè ragazzi, principalmente otaku, che decidono di non affrontare più la società, e per questo, ma anche per altri generi di problema sociale come bullismo, disoccupazione o povertà, si chiudono nelle loro camere o appartamenti senza mai uscirne. Sato, il protagonista, si trova senza rendersene conto sulla via per diventare un hikikomori. Si è appena diplomato, si è trasferito da casa dei genitori a un appartamento, è in cerca di lavoro, ma ha qualche difficoltà. Quando tutto sembra andare storto e si ritrova da solo, senza amici e persone che gli vogliono bene, il campanello suona. Sato conoscerà una ragazza misteriosa, che lo porterà per mano fuori da quella via senza uscita che è l'isolamento cronico (hikikomori), la ragazza non sarà sola, ma avrà al suo fianco una serie di personaggi interessanti, mai banali, originali e vincolanti al dipanarsi della storia.
Devo dire che da quando ero piccolo, e ciò risale a i tempi di "Kimagure Orange Road", non provavo sensazioni così intime e così forti guardando un anime. NHK invece è in grado di colpire dritto nel cuore e nella testa gli amanti di qualsiasi genere di manga o anime. Trovo che la storia, proprio per il tipo di pubblico a cui si rivolge, sia ricca di elementi che subito ti fanno avere una catarsi immediata, e ti portano ad avere voglia e curiosità di vedere subito un'altra puntata. Per me è un capolavoro di introspezione personale, l'anime riesce a farti entrare nella testa e nel pensiero di tutti i personaggi, naturalmente un po' di più nel protagonista, Sato. Ad un certo punto, ti sembra di vivere con lui dentro quel miniappartamento, o nel residence. L'autore è stato geniale, riesce a infilare come in una strada piena di curve ogni sorta di emozione, dal pianto alla risata, dalla paranoia alla serenità, amore e amicizia, odio e pazzia, azione, giallo, poesia e ricordi d'infanzia, senza far mai scendere l'interesse. Quando è finito non volevo crederci, se ci fossero state altre 10 serie le avrei viste l'una dietro l'altra. Per me è un capolavoro.
Devo dire che da quando ero piccolo, e ciò risale a i tempi di "Kimagure Orange Road", non provavo sensazioni così intime e così forti guardando un anime. NHK invece è in grado di colpire dritto nel cuore e nella testa gli amanti di qualsiasi genere di manga o anime. Trovo che la storia, proprio per il tipo di pubblico a cui si rivolge, sia ricca di elementi che subito ti fanno avere una catarsi immediata, e ti portano ad avere voglia e curiosità di vedere subito un'altra puntata. Per me è un capolavoro di introspezione personale, l'anime riesce a farti entrare nella testa e nel pensiero di tutti i personaggi, naturalmente un po' di più nel protagonista, Sato. Ad un certo punto, ti sembra di vivere con lui dentro quel miniappartamento, o nel residence. L'autore è stato geniale, riesce a infilare come in una strada piena di curve ogni sorta di emozione, dal pianto alla risata, dalla paranoia alla serenità, amore e amicizia, odio e pazzia, azione, giallo, poesia e ricordi d'infanzia, senza far mai scendere l'interesse. Quando è finito non volevo crederci, se ci fossero state altre 10 serie le avrei viste l'una dietro l'altra. Per me è un capolavoro.