Recensione
Penso che il termine corretto per definire quest'anime sia "onirico", in tutti i sensi! La trama di base è molto semplice, ma via via si arricchisce di particolari che rendono la storia sempre più unica, profonda, di una certa levatura.
Innanzitutto la storia è ambientata in un passato storico alternativo del Giappone, che si colloca negli ultimi anni novanta. Infatti, il Giappone della storia, probabilmente oberato dalla Seconda Guerra Mondiale, è occupato e diviso dalle due potenze mondiali emergenti: il Sud e le isole dagli Stati Uniti d'America e il Nord (l'Hokkaido) dall'Unione (presumibilmente l'Unione Sovietica) dall'anno 1974, anno in cui l'Unione aveva fatto costruire nell'Hokkaido (ormai chiamata Eizo) una strana e gigantesca torre ideata dallo scienziato Ekusun Tsukinoe, torre visibile praticamente in tutto il Giappone.
Nel 1996, quando ormai l'occupazione americana è terminata, due ragazzini prodigio del Sud del Giappone, Hiroki Fujisawa e Takuya Shirakawa, decidono di costruire un aeroplano (credo che sia un aeroplano, ma non sono esperta aeronautica), chiamato Velaciela, per varcare il confine e potere vedere l'Hokkaido e la strana torre. Al gruppo si aggiunge una loro compagna di scuola, Sayuri Sawatari, ragazzina di cui Hiroki è innamorato e che a volte fa strani sogni a occhi aperti.
I tre si promettono che avrebbero varcato il confine a bordo di Velaciela e che avrebbero visto insieme la grande Torre.
A un certo punto però Sayuri scompare, il gruppo si scioglie e il progetto viene abbandonato per anni. Nonostante tutto tra Hiroki e Sayuri si crea un magnifico legame, all'interno dei loro sogni: Hiroki sente sempre la sua presenza e va alla sua ricerca e Sayuri prova a raggiungerlo nei momenti in cui avverte la sua presenza nel suo sogno.
La Torre intanto si è rivelata una vera e propria porta tra mondi paralleli, percepiti dalla Terra quando essa, in quanto vivente, dorme e sogna. Il problema è tutto ciò che è nelle immediate vicinanze della torre, che comincia a perdere una posizione spazio-temporale, in quanto risucchiato dalla torre stessa. Pertanto nel Sud del Giappone un gruppo di persone che ambisce alla riunificazione della nazione, la Uilta, medita anche la distruzione della Torre.
Anche se può non sembrare così, tutti questi eventi si intersecano in una stretta dipendenza, in cui il filo conduttore è la capacità di sognare. Sayuri infatti è la diretta nipote dello scienziato che ha progettato la Torre e il suo sognare influenza l'attività, ma soprattutto l'inattività della Torre.
La trama dell'opera diventa, quindi, sempre più appassionante. Il romanticismo è forte eppure sottile, presentandosi costantemente, ma con una timidezza e una dolcezza tipicche delle storie nipponiche.
Il fulcro della storia è poi grandemente impregnato di fantascienza, per l'appunto di scienza legata al tema che sta forse più a cuore a scienziati e letterati: il sogno.
L'andamento a mio avviso è scorrevole, mai noioso, né scontato. Fino all'ultimo minuto, oltre i titoli di coda, si è incollati allo schermo, con l fiato sospeso, curiosi di saperne di più, di essere sicuri di avere afferrato la fine, poiché ci si è affezionati ai protagonisti e non li si vorrebbe lasciare.
Voto ultimo: 9!
Innanzitutto la storia è ambientata in un passato storico alternativo del Giappone, che si colloca negli ultimi anni novanta. Infatti, il Giappone della storia, probabilmente oberato dalla Seconda Guerra Mondiale, è occupato e diviso dalle due potenze mondiali emergenti: il Sud e le isole dagli Stati Uniti d'America e il Nord (l'Hokkaido) dall'Unione (presumibilmente l'Unione Sovietica) dall'anno 1974, anno in cui l'Unione aveva fatto costruire nell'Hokkaido (ormai chiamata Eizo) una strana e gigantesca torre ideata dallo scienziato Ekusun Tsukinoe, torre visibile praticamente in tutto il Giappone.
Nel 1996, quando ormai l'occupazione americana è terminata, due ragazzini prodigio del Sud del Giappone, Hiroki Fujisawa e Takuya Shirakawa, decidono di costruire un aeroplano (credo che sia un aeroplano, ma non sono esperta aeronautica), chiamato Velaciela, per varcare il confine e potere vedere l'Hokkaido e la strana torre. Al gruppo si aggiunge una loro compagna di scuola, Sayuri Sawatari, ragazzina di cui Hiroki è innamorato e che a volte fa strani sogni a occhi aperti.
I tre si promettono che avrebbero varcato il confine a bordo di Velaciela e che avrebbero visto insieme la grande Torre.
A un certo punto però Sayuri scompare, il gruppo si scioglie e il progetto viene abbandonato per anni. Nonostante tutto tra Hiroki e Sayuri si crea un magnifico legame, all'interno dei loro sogni: Hiroki sente sempre la sua presenza e va alla sua ricerca e Sayuri prova a raggiungerlo nei momenti in cui avverte la sua presenza nel suo sogno.
La Torre intanto si è rivelata una vera e propria porta tra mondi paralleli, percepiti dalla Terra quando essa, in quanto vivente, dorme e sogna. Il problema è tutto ciò che è nelle immediate vicinanze della torre, che comincia a perdere una posizione spazio-temporale, in quanto risucchiato dalla torre stessa. Pertanto nel Sud del Giappone un gruppo di persone che ambisce alla riunificazione della nazione, la Uilta, medita anche la distruzione della Torre.
Anche se può non sembrare così, tutti questi eventi si intersecano in una stretta dipendenza, in cui il filo conduttore è la capacità di sognare. Sayuri infatti è la diretta nipote dello scienziato che ha progettato la Torre e il suo sognare influenza l'attività, ma soprattutto l'inattività della Torre.
La trama dell'opera diventa, quindi, sempre più appassionante. Il romanticismo è forte eppure sottile, presentandosi costantemente, ma con una timidezza e una dolcezza tipicche delle storie nipponiche.
Il fulcro della storia è poi grandemente impregnato di fantascienza, per l'appunto di scienza legata al tema che sta forse più a cuore a scienziati e letterati: il sogno.
L'andamento a mio avviso è scorrevole, mai noioso, né scontato. Fino all'ultimo minuto, oltre i titoli di coda, si è incollati allo schermo, con l fiato sospeso, curiosi di saperne di più, di essere sicuri di avere afferrato la fine, poiché ci si è affezionati ai protagonisti e non li si vorrebbe lasciare.
Voto ultimo: 9!