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“Una tomba per le lucciole” è un anime in grado di mostrare sia tratti di cruda e straziante realtà sia di mostrare e trasmettere emozioni cariche di dolore. La trama, ambientata in Giappone, espone la fine della Seconda Guerra Mondiale la quale nel caso dello Stato giapponese segnò la distruzione di Hiroshima e Nagasaki. In particolar modo la scena è incentrata sulla figura di due bambini legati dal legame fraterno che devono affrontare le grandi difficoltà derivate dalla loro condizione di orfani. Il loro amore è così potente da riuscire a sopravvivere alla morte infatti entrambe le loro anime rimangono legate al loro rifugio insieme alle lucciole che tanto amavano.

Il titolo può assumere diverse interpretazioni e simbologie. Personalmente ne ho individuate 2:
a) La precarietà della vita umana che risulta fragile e insicura come la vita delle lucciole.
b) La morte dei due fratelli coincide con il luminoso rifugio dove s'incontravano le lucciole e quindi proprio loro potrebbero essere chiamati lucciole.
Un'altra tematica molto importante è mostrata dalle conseguenze della guerra, sempre portatrice di distruzione, dolore, sofferenza e morte. Sempre l'atteggiamento dell'uomo inteso come “Homo homini lupus” (e non solo un atteggiamento provocatore di guerra, ma anche di egoismo, infatti si nota chiaramente come l'uomo fa degradare la sua natura anche nuocendo agli altri pur di sopravvivere) fa scaturire la rovina di ciò che sostiene le fondamenta del mondo.

A mio parere, è un'opera che riesce ad emozionare sempre lo spettatore perché va dritto al cuore attraverso le parole, le scene e probabilmente anche a causa del fatto che i protagonisti siano due bambini. È un film che è stato spesso criticato di ciò che viene definita “lentezza” ma per me questo fattore è stato fondamentale per riuscire ad immergermi in un mondo così carico di pathos e tensione emotiva.
L'unico punto che mi impedisce di dare il 10 è forse la mancanza di novità, infatti si parla spesso di bambini che vengono a contatto con la cruda realtà della guerra. Basti pensare a “Il sentiero dei nidi di ragno” di Calvino, “Il bambino con il pigiama a righe” oppure “Il Diario di Anna Frank”. Tuttavia è un'opera complessivamente toccante e in ogni caso va valutata la difficoltà di trasmettere tali messaggi attraverso il cinema d'animazione.