Recensione
Chobits
9.0/10
Recensione di Smooth Criminal
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Chobits è una serie anime di ventiquattro episodi. A colpire subito lo spettatore è sicuramente la protagonista Chii, che a prima vista sembra una ragazza davvero molto carina ed educata, con una voce pacata e soave. Chii è in realtà un persocom, cioè un personal computer ma con fattezze umane, più precisamente dall’aspetto di ragazza.
La trama racconta di un ragazzo, Hideki, che dopo avere fallito l’esame di ammissione all’università si trasferisce a Tokyo. Una sera, per sbaglio, vede tra i rifiuti, quella che sembra essere a tutti gli effetti una ragazza. Dopo un attimo di stupore, Hideki la raccoglie, e decide di portarla al sicuro nella sua abitazione. Qui, Hideki, nota con piacere, ma anche con imbarazzo, che la ragazza è molto carina e che, soprattutto, si tratti di un persocom, un computer dalle fattezze umane.
Avere un persocom era da sempre il desiderio di Hideki, ma, visto l’elevato costo, non poteva permettersene uno. Dopo qualche tentennamento decide di attivarlo, ma per farlo deve premere il pulsante d’accensione, che si trova nella zona più intima del corpo femminile. Un imbarazzatissimo Hideki preme il pulsante, e Chii si accende. Chii, essendo stata formattata, non sa nulla, non è in grado neppure di parlare, infatti, l’unico verso che pronuncia è un dolce chii, per questo Hideki decide di assegnargli quel nome. Buona parte della serie vede dunque impegnato Hideki ad insegnare le cose più elementari al suo persocom, dall’interagire con le persone al ringraziare, salutare, ecc. Non mancheranno le scene divertenti e profonde
Un altro aspetto molto significativo è il significato finale che vuole dare l’opera che, se capito, risulta davvero profonda. Hideki, infatti, passando molto tempo con Chii, finisce con l’innamorarsene, ma è combattuto perché sa che non si tratta di una persona reale.
I disegni, che sono a cura delle Clamp, e le animazioni sono buoni. Tutti i personaggi sono ben caratterizzati e hanno un buon design.
Il doppiaggio giapponese, perché purtroppo Chobits non è stato ancora tradotto in italiano, è molto buono, e in particolare la voce di Chii è carina da ascoltare.
Buone anche tutte le sigle, quella d’apertura e le due di chiusura.
Consiglio a tutti questa serie, perché piacevole e divertente, ma anche profonda e con un significato da capire, davvero bello.
La trama racconta di un ragazzo, Hideki, che dopo avere fallito l’esame di ammissione all’università si trasferisce a Tokyo. Una sera, per sbaglio, vede tra i rifiuti, quella che sembra essere a tutti gli effetti una ragazza. Dopo un attimo di stupore, Hideki la raccoglie, e decide di portarla al sicuro nella sua abitazione. Qui, Hideki, nota con piacere, ma anche con imbarazzo, che la ragazza è molto carina e che, soprattutto, si tratti di un persocom, un computer dalle fattezze umane.
Avere un persocom era da sempre il desiderio di Hideki, ma, visto l’elevato costo, non poteva permettersene uno. Dopo qualche tentennamento decide di attivarlo, ma per farlo deve premere il pulsante d’accensione, che si trova nella zona più intima del corpo femminile. Un imbarazzatissimo Hideki preme il pulsante, e Chii si accende. Chii, essendo stata formattata, non sa nulla, non è in grado neppure di parlare, infatti, l’unico verso che pronuncia è un dolce chii, per questo Hideki decide di assegnargli quel nome. Buona parte della serie vede dunque impegnato Hideki ad insegnare le cose più elementari al suo persocom, dall’interagire con le persone al ringraziare, salutare, ecc. Non mancheranno le scene divertenti e profonde
Un altro aspetto molto significativo è il significato finale che vuole dare l’opera che, se capito, risulta davvero profonda. Hideki, infatti, passando molto tempo con Chii, finisce con l’innamorarsene, ma è combattuto perché sa che non si tratta di una persona reale.
I disegni, che sono a cura delle Clamp, e le animazioni sono buoni. Tutti i personaggi sono ben caratterizzati e hanno un buon design.
Il doppiaggio giapponese, perché purtroppo Chobits non è stato ancora tradotto in italiano, è molto buono, e in particolare la voce di Chii è carina da ascoltare.
Buone anche tutte le sigle, quella d’apertura e le due di chiusura.
Consiglio a tutti questa serie, perché piacevole e divertente, ma anche profonda e con un significato da capire, davvero bello.