Recensione
Aquarion
6.0/10
È molto difficile dare un giudizio globale su questa serie.
Dal punto di vista tecnico è un buon prodotto, il character design e le animazioni sono di ottimo livello anche se non molto originali. Il buon mecha design non è purtroppo valorizzato dalle sequenze di combattimento realizzate in Computer Grafica, di qualità non eccelsa. Le musiche sono molto belle, come sempre quando si tratta di creazioni di Yoko Kanno.
Passando invece alla trama e ai contenuti… beh, qui casca il palco come si suol dire. Atlantide, reincarnazione, Angeli, giganti meccanici, giovani ragazzi dotati di poteri, gruppi di sfollati… tutto questo l’abbiamo già visto in altre serie. Non ci sarebbe nulla di male se non desse la sensazione che gli sceneggiatori abbiano preso il tutto e l’abbiano versato in frullatore per poi presentarlo a noi. Spesso si ha l’impressione di trovarsi di fronte ad una parodia delle più famose serie robotiche degli ultimi vent’anni, con situazioni che tendono al demenziale.
Fino all’episodio 16 circa si susseguono battaglie contro l’angelo di turno e scene comico-drammatiche che hanno l’unico pregio di darci informazioni sui protagonisti, ma non sviluppano per niente l’intreccio, che ha poi un’accelerazione con continui colpi di scena. Anche così l’impressione finale è una trama abbastanza scricchiolante, i cui contenuti sono alquanto nebulosi e non lasciano certo un segno indelebile nella memoria dello spettatore.
Un anime gradevole ma disimpegnato, che non soddisfa di certo chi è alla ricerca di emozioni forti.
Dal punto di vista tecnico è un buon prodotto, il character design e le animazioni sono di ottimo livello anche se non molto originali. Il buon mecha design non è purtroppo valorizzato dalle sequenze di combattimento realizzate in Computer Grafica, di qualità non eccelsa. Le musiche sono molto belle, come sempre quando si tratta di creazioni di Yoko Kanno.
Passando invece alla trama e ai contenuti… beh, qui casca il palco come si suol dire. Atlantide, reincarnazione, Angeli, giganti meccanici, giovani ragazzi dotati di poteri, gruppi di sfollati… tutto questo l’abbiamo già visto in altre serie. Non ci sarebbe nulla di male se non desse la sensazione che gli sceneggiatori abbiano preso il tutto e l’abbiano versato in frullatore per poi presentarlo a noi. Spesso si ha l’impressione di trovarsi di fronte ad una parodia delle più famose serie robotiche degli ultimi vent’anni, con situazioni che tendono al demenziale.
Fino all’episodio 16 circa si susseguono battaglie contro l’angelo di turno e scene comico-drammatiche che hanno l’unico pregio di darci informazioni sui protagonisti, ma non sviluppano per niente l’intreccio, che ha poi un’accelerazione con continui colpi di scena. Anche così l’impressione finale è una trama abbastanza scricchiolante, i cui contenuti sono alquanto nebulosi e non lasciano certo un segno indelebile nella memoria dello spettatore.
Un anime gradevole ma disimpegnato, che non soddisfa di certo chi è alla ricerca di emozioni forti.