Recensione
Gainax strikes back! Dopo aver rivoluzionato il mondo degli anime a sfondo robotico negli anni 90 con Neon Genesis Evangelion, a distanza di quindici anni lo studio si ripete con un prodotto destinato a stravolgere - nuovamente - gli schemi e i canoni del genere.
La serie, idealmente divisa in due parti da un ellissi temporale, ci racconta le gesta di un gruppo di esseri umani in un futuro imprecisato, costretti a vivere nel sottosuolo, in lotta con le creature ostili che impediscono loro di popolare la superficie. Ovviamente tutto a bordo dei più strampalati mech (definizione quantomeno riduttiva, ma inutile dilungarsi senza rovinare la sorpresa).
In realtà dietro a un soggetto così banale all'apparenza si nasconde un intero universo che solo con il proseguo delle puntate verrà lentamente svelato, ma la cosa che più sconvolge sono le proporzioni che la lotta assume: non in quanto ad epica e a sentimenti ma in quanto a vere e proprie proporzioni "fisiche". Il folle regista Hiroyuki Imaishi sfonda con questa serie tutte le barriere finora immaginate, mettendo in scena l'impensabile e facendo dell'esagerazione la bandiera del proprio stile. Inutile sottolineare che l'unico modo per poterci credere è assistervi in prima persona, ma siamo davvero dalle parti della pura avanguardia: oltre a tutto ciò la serie funziona egregiamente anche dal semplice punto di vista del mero intrattenimento, con delle animazioni che rasentano spesso il sublime e un character design convincente che accontenta proprio tutti (dai personaggi cool a quelli più comici, passando per quella vera e propria macchina per il fanservice che è Yoko). Tutti ingredienti che contribuiscono a rendere Tengen Toppa Gurren Lagann una delle serie più importanti degli ultimi anni nonchè una vera e propria pietra miliare.
La serie, idealmente divisa in due parti da un ellissi temporale, ci racconta le gesta di un gruppo di esseri umani in un futuro imprecisato, costretti a vivere nel sottosuolo, in lotta con le creature ostili che impediscono loro di popolare la superficie. Ovviamente tutto a bordo dei più strampalati mech (definizione quantomeno riduttiva, ma inutile dilungarsi senza rovinare la sorpresa).
In realtà dietro a un soggetto così banale all'apparenza si nasconde un intero universo che solo con il proseguo delle puntate verrà lentamente svelato, ma la cosa che più sconvolge sono le proporzioni che la lotta assume: non in quanto ad epica e a sentimenti ma in quanto a vere e proprie proporzioni "fisiche". Il folle regista Hiroyuki Imaishi sfonda con questa serie tutte le barriere finora immaginate, mettendo in scena l'impensabile e facendo dell'esagerazione la bandiera del proprio stile. Inutile sottolineare che l'unico modo per poterci credere è assistervi in prima persona, ma siamo davvero dalle parti della pura avanguardia: oltre a tutto ciò la serie funziona egregiamente anche dal semplice punto di vista del mero intrattenimento, con delle animazioni che rasentano spesso il sublime e un character design convincente che accontenta proprio tutti (dai personaggi cool a quelli più comici, passando per quella vera e propria macchina per il fanservice che è Yoko). Tutti ingredienti che contribuiscono a rendere Tengen Toppa Gurren Lagann una delle serie più importanti degli ultimi anni nonchè una vera e propria pietra miliare.