Recensione
Library War
8.0/10
Recensione di elianthos80
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Nota: gli episodi sono 12 + 1. Il 13° è un episodio extra contenuto nei DVD, che getta luce su uno dei personaggi principali, Komaki, e sul rapporto con la sua vicina e amata Marie. E' un episodio molto bello.
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Toshokan Sensou nasce come serie di light novels - 5 volumi usciti sinora - scritti da Arikawa Hiro , trasposte prima in manga - una versione shoujo e una shounen -, infine in anime. I volumi sono in corso di traduzione in inglese da un fan, e sono reperibili su Livejournal: http://community.livejournal.com/toshosen_tsl/profile.
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In sintesi? Romanzo di formazione in una cornice che richiama Farhenheit 451 e che ha le sue basi nell'ordinamento, reale, delle biblioteche giapponesi: http://en.wikipedia.org/wiki/Toshokan_Sens%C5%8D alla voce 'Plot' sono elencati gli articoli. Sono presenti scartoffie e venerabili tomi, pallottole, botte da orbi, ammmore, intrighi e prati fioriti di camomilla a volontà.
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La storia.
Giappone, futuro prossimo. Il controllo dell'informazione e dei media è vitale, al punto che vengono varate alcune leggi restrittive dell'accesso all'informazione. Tra le conseguenze, anche una forte azione di censura e confisca di libri a opera di un corpo speciale dedicato e armato. Per controbilanciare il sempre maggiore controllo e la limitazione della libertà dei lettori, e del pensiero, le biblioteche si organizzano a loro volta, dotandosi anche di una divisione armata.
Questa è la premessa.
Ma il focus della narrazione è decisamente più accessibile.
Kasahara Iku, la vispa donzella protagonista, ha deciso, prima donna nella storia, di entrare nella divisione armata delle biblioteche, Library Force, sin da quando un ufficiale la salvò anni prima da un tentativo di confisca di un libro. Insomma, la ragazza vuole seguire le orme del suo "principe", ovvero diventare una paladina della libertà d'informazione e di pensiero; inoltre spera di ringraziarlo per il suo luminoso esempio, dato che ai tempi non era riuscita a vederlo in viso - l'eroe era convenientemente controluce e "aureolato" -, tanto meno a chiedere il suo nome.
Il sogno di Iku è però in parte intralciato dal severissimo istruttore del centro reclute, Dojo Atsushi, che non perde occasione per rilevare le sue mancanze di preparazione e attitudinali e la sua eccessiva impulsività, pur riconoscendole un gran potenziale, o forse proprio per questo.
Gli eventi successivi e la prima missione cui Iku partecipa danno modo alla ragazza di verificare quanto in effetti lei abbia ancora da imparare e quanto ingenuo e idealistico sia stato il suo approccio sino a quel momento. Ma la ragazza ha grinta e coraggio da vendere, e pian piano affina le sue qualità, tra momenti seri e comici, quotidiani così come fuori dall'ordinario, grazie anche al confronto con gli altri personaggi.
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Personaggi.
Ad affiancare Iku come colleghi e amici abbiamo Komaki, alias il perspicace sorridente con l'occhietto socchiuso - e come sempre accade con tali personaggi, quando apre gli occhietti vuol dire che le cose si fanno serissime -; Shibasaki, la compagna di stanza elegante, scafata e membro della divisione d'intelligence della Libray Force; Tezuka la recluta ligia al dovere tanto quanto Iku è un'improvvisatrice 'sovversiva'; il capo della Library Force Hinamine, un vecchietto sulla sedia a rotelle pieno di risorse, che ha perso l'uso delle gambe in uno scontro contro i pro-censura anni prima; il superiore di squadriglia Genda, un grizzly fatto uomo; il padre, tappo, e la madre, stanga, di Iku.
I 'cattivi' vengono lasciati un po' monodimensionali nell'anime, ma è bastata almeno una sequenza nel penultimo episodio a dare quelle poche pennellate necessarie e possibili, data la quantità di materiale che sarebbe stato possibile animare.
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Considerazioni.
A proposito dell'imbarazzo della scelta nel materiale da sceneggiare: la storia presenta alcune differenze fra le varie versioni, libro, manga, anime. L'anime in particolare ha dovuto necessariamente privilegiare alcuni aspetti a scapito di altri, data la breve durata della serie. Condensare 5 volumi in 13 puntate è umanamente impossibile.
L'anime ha perciò solo accennato l'intreccio politico e di spionaggio, illustrato parzialmente il sistema di bilanciamento fra le forze armate pro-censura vs. i bibliotecari armati pro-libertà d'informazione, concentrandosi piuttosto su alcune sequenze d'azione e sulle interazioni fra i personaggi principali.
Il risultato per alcuni versi può ricordare Full Metal Panic, ma con poco o punto fanservice (personalmente trovo che le rotule di Dojo siano de-li-zio-se), e per altri versi Lovely Complex: per la compresenza di azione/dramma, di commedia e, dulcis in fundo, di una possibile coppietta che fa scintille. In cui lui è relativamente tappo mentre lei è relativamente stanga, anche se qui si tratta di giovani adulti in tutt'altro contesto e non di ragazzi delle superiori.
Pur con molti inevitabili tagli sugli aspetti 'seri' dei romanzi originali, l'anime di Toshokan Sensou è comunque un'esperienza godibilissima: disegni di buon livello, alcuni spunti sulla manipolazione dei media che rimangono tali ma sono comunque interessanti, momenti divertenti (a volte involontariamente), suspance e adrenalina, personaggi variegati e simpatici, un po' di romanticismo senza palate di triangoli/reticenze/menate varie, e - almeno dal punto di vista del tifo per i personaggi e del romance - un finale molto soddisfacente.
Ah, c'è pure un fugace omaggio a Le Rose di Versalles, alias Lady Oscar.
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Toshokan Sensou nasce come serie di light novels - 5 volumi usciti sinora - scritti da Arikawa Hiro , trasposte prima in manga - una versione shoujo e una shounen -, infine in anime. I volumi sono in corso di traduzione in inglese da un fan, e sono reperibili su Livejournal: http://community.livejournal.com/toshosen_tsl/profile.
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In sintesi? Romanzo di formazione in una cornice che richiama Farhenheit 451 e che ha le sue basi nell'ordinamento, reale, delle biblioteche giapponesi: http://en.wikipedia.org/wiki/Toshokan_Sens%C5%8D alla voce 'Plot' sono elencati gli articoli. Sono presenti scartoffie e venerabili tomi, pallottole, botte da orbi, ammmore, intrighi e prati fioriti di camomilla a volontà.
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La storia.
Giappone, futuro prossimo. Il controllo dell'informazione e dei media è vitale, al punto che vengono varate alcune leggi restrittive dell'accesso all'informazione. Tra le conseguenze, anche una forte azione di censura e confisca di libri a opera di un corpo speciale dedicato e armato. Per controbilanciare il sempre maggiore controllo e la limitazione della libertà dei lettori, e del pensiero, le biblioteche si organizzano a loro volta, dotandosi anche di una divisione armata.
Questa è la premessa.
Ma il focus della narrazione è decisamente più accessibile.
Kasahara Iku, la vispa donzella protagonista, ha deciso, prima donna nella storia, di entrare nella divisione armata delle biblioteche, Library Force, sin da quando un ufficiale la salvò anni prima da un tentativo di confisca di un libro. Insomma, la ragazza vuole seguire le orme del suo "principe", ovvero diventare una paladina della libertà d'informazione e di pensiero; inoltre spera di ringraziarlo per il suo luminoso esempio, dato che ai tempi non era riuscita a vederlo in viso - l'eroe era convenientemente controluce e "aureolato" -, tanto meno a chiedere il suo nome.
Il sogno di Iku è però in parte intralciato dal severissimo istruttore del centro reclute, Dojo Atsushi, che non perde occasione per rilevare le sue mancanze di preparazione e attitudinali e la sua eccessiva impulsività, pur riconoscendole un gran potenziale, o forse proprio per questo.
Gli eventi successivi e la prima missione cui Iku partecipa danno modo alla ragazza di verificare quanto in effetti lei abbia ancora da imparare e quanto ingenuo e idealistico sia stato il suo approccio sino a quel momento. Ma la ragazza ha grinta e coraggio da vendere, e pian piano affina le sue qualità, tra momenti seri e comici, quotidiani così come fuori dall'ordinario, grazie anche al confronto con gli altri personaggi.
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Personaggi.
Ad affiancare Iku come colleghi e amici abbiamo Komaki, alias il perspicace sorridente con l'occhietto socchiuso - e come sempre accade con tali personaggi, quando apre gli occhietti vuol dire che le cose si fanno serissime -; Shibasaki, la compagna di stanza elegante, scafata e membro della divisione d'intelligence della Libray Force; Tezuka la recluta ligia al dovere tanto quanto Iku è un'improvvisatrice 'sovversiva'; il capo della Library Force Hinamine, un vecchietto sulla sedia a rotelle pieno di risorse, che ha perso l'uso delle gambe in uno scontro contro i pro-censura anni prima; il superiore di squadriglia Genda, un grizzly fatto uomo; il padre, tappo, e la madre, stanga, di Iku.
I 'cattivi' vengono lasciati un po' monodimensionali nell'anime, ma è bastata almeno una sequenza nel penultimo episodio a dare quelle poche pennellate necessarie e possibili, data la quantità di materiale che sarebbe stato possibile animare.
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Considerazioni.
A proposito dell'imbarazzo della scelta nel materiale da sceneggiare: la storia presenta alcune differenze fra le varie versioni, libro, manga, anime. L'anime in particolare ha dovuto necessariamente privilegiare alcuni aspetti a scapito di altri, data la breve durata della serie. Condensare 5 volumi in 13 puntate è umanamente impossibile.
L'anime ha perciò solo accennato l'intreccio politico e di spionaggio, illustrato parzialmente il sistema di bilanciamento fra le forze armate pro-censura vs. i bibliotecari armati pro-libertà d'informazione, concentrandosi piuttosto su alcune sequenze d'azione e sulle interazioni fra i personaggi principali.
Il risultato per alcuni versi può ricordare Full Metal Panic, ma con poco o punto fanservice (personalmente trovo che le rotule di Dojo siano de-li-zio-se), e per altri versi Lovely Complex: per la compresenza di azione/dramma, di commedia e, dulcis in fundo, di una possibile coppietta che fa scintille. In cui lui è relativamente tappo mentre lei è relativamente stanga, anche se qui si tratta di giovani adulti in tutt'altro contesto e non di ragazzi delle superiori.
Pur con molti inevitabili tagli sugli aspetti 'seri' dei romanzi originali, l'anime di Toshokan Sensou è comunque un'esperienza godibilissima: disegni di buon livello, alcuni spunti sulla manipolazione dei media che rimangono tali ma sono comunque interessanti, momenti divertenti (a volte involontariamente), suspance e adrenalina, personaggi variegati e simpatici, un po' di romanticismo senza palate di triangoli/reticenze/menate varie, e - almeno dal punto di vista del tifo per i personaggi e del romance - un finale molto soddisfacente.
Ah, c'è pure un fugace omaggio a Le Rose di Versalles, alias Lady Oscar.