Recensione
The Tatami Galaxy
9.0/10
Recensione di elianthos80
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Se avessi la possibilità di rivivere ogni volta una realtà diversa, riusciresti a fare le scelte giuste e distinguere - e conquistarti - ciò che è davvero importante?
Yojou-han Shinwa Taikei alias The Tatami Galaxy è una serie breve, realizzata da un regista e da uno studio di animazione (Yuuasa e Madhouse rispettivamente) accomunati da uno stile particolare e una certa voglia di uscire dagli schemi.
Se espedienti di animazione e stile insoliti, uniti a molto dialogo (decisamente il fatto che la fonte originale sia un romanzo si nota), non vi scoraggiano a priori, la visione di questa serie è consigliatissima.
Yojouhan presenta il protagonista Watashi (traducibile come "Io"), matricola universitaria che sogna una vita al college "tinta di rosa", e la sua stanza da 4 tatami e 1/2, specchio della sua realtà ristretta, il suo microcosmo (ovvero, titolo e sigla di chiusura docet, una galassia di 4,5 tatami).
Il suo viaggio surreale da una realtà parallela all'altra, o meglio da una variante di una stessa giornata all'altra (ma non è l'Endless Eight di Haruhi, tranquilli) comincia quando in una bella sera stellata la divinità delle coppie (o piuttosto un senpai eternamente fuoricorso?) appare al protagonista che sta mangiando al classico baracchino del ramen, rivelandogli che presto verrà deciso se 'abbinare' una certa ragazza al detto protagonista o piuttosto al suo migliore amico Ozu, simpaticamente etichettato 'oni' da Watashi per il suo modo di fare e il viso non esattamente rassicurante, e che Watashi considera un po' la sua nemesi.
Dopo questo fatidico incontro notturno ogni episodio vede l'Io/Watashi protagonista alle prese con una versione del suo piccolo mondo e di una stessa piccola cerchia di persone (vedi sigla di apertura), dove nonostante le infinite variazioni e imprese e desideri più o meno velleitari, ogni giorno termina con l'insoddisfazione di Watashi. Il giorno successivo quindi diventa un reset di quello precedente. Il perché e il per come è tutto da scoprire, e risolvere il nesso tra tutte le giornate coinciderà con la catarsi del protagonista e la sua realizzazione personale e sentimentale.
Il tutto è arricchito da una grafica coloratissima e pattern decorativi (pensate a Gankutsuou/Montecristo o a Mononoke), con anche l'aggiunta di foto e filmati dal vero.
Tra le serie realizzate da Yuuasa&Madhouse (Kemono-zume, Kaiba, The Tatami Galaxy e il film animato Mind Game), Tatami rimane la più accessibile ed equilibrata per disegni e sceneggiatura. È uno slice-of-life surreale, ha una conclusione organica e soddisfacente ed è bilanciato, senza scossoni o guizzi bizzarri come nelle serie precedenti. Il problema se mai può essere tenere il passo con la velocità dei dialoghi, sono tutti delle mitragliette! La natura inizialmente episodica di Tatami potrebbe poi annoiare qualcuno o indurre il sospetto di episodi fini a se stessi, ma niente paura, i conti tornano il finale giustifica retroattivamente la visione della serie completa.
Il voto è un 8 e 1/2 per l'equilibrio, l'originalità ma anche piacevolezza grafica, e il bel finale. Ho trovato Kaiba complessivamente più coinvolgente e persino più accattivante pur nella peculiare grafica anche se meno bilanciato, per cui se il voto sul sito è 9 per entrambi, Kaiba lo metto un gradino sopra. Ma davvero è uno scarto di gusto personale, non di merito.
Recensione in inglese sul messaggio di fondo della serie:
(attenzione agli SPOILER del finale) http://guriguriblog.wordpress.com/2010/07/03/yojo-han-shinwa-taikei-letting-your-inner-moths-out-of-tatami-galaxy/
Yojou-han Shinwa Taikei alias The Tatami Galaxy è una serie breve, realizzata da un regista e da uno studio di animazione (Yuuasa e Madhouse rispettivamente) accomunati da uno stile particolare e una certa voglia di uscire dagli schemi.
Se espedienti di animazione e stile insoliti, uniti a molto dialogo (decisamente il fatto che la fonte originale sia un romanzo si nota), non vi scoraggiano a priori, la visione di questa serie è consigliatissima.
Yojouhan presenta il protagonista Watashi (traducibile come "Io"), matricola universitaria che sogna una vita al college "tinta di rosa", e la sua stanza da 4 tatami e 1/2, specchio della sua realtà ristretta, il suo microcosmo (ovvero, titolo e sigla di chiusura docet, una galassia di 4,5 tatami).
Il suo viaggio surreale da una realtà parallela all'altra, o meglio da una variante di una stessa giornata all'altra (ma non è l'Endless Eight di Haruhi, tranquilli) comincia quando in una bella sera stellata la divinità delle coppie (o piuttosto un senpai eternamente fuoricorso?) appare al protagonista che sta mangiando al classico baracchino del ramen, rivelandogli che presto verrà deciso se 'abbinare' una certa ragazza al detto protagonista o piuttosto al suo migliore amico Ozu, simpaticamente etichettato 'oni' da Watashi per il suo modo di fare e il viso non esattamente rassicurante, e che Watashi considera un po' la sua nemesi.
Dopo questo fatidico incontro notturno ogni episodio vede l'Io/Watashi protagonista alle prese con una versione del suo piccolo mondo e di una stessa piccola cerchia di persone (vedi sigla di apertura), dove nonostante le infinite variazioni e imprese e desideri più o meno velleitari, ogni giorno termina con l'insoddisfazione di Watashi. Il giorno successivo quindi diventa un reset di quello precedente. Il perché e il per come è tutto da scoprire, e risolvere il nesso tra tutte le giornate coinciderà con la catarsi del protagonista e la sua realizzazione personale e sentimentale.
Il tutto è arricchito da una grafica coloratissima e pattern decorativi (pensate a Gankutsuou/Montecristo o a Mononoke), con anche l'aggiunta di foto e filmati dal vero.
Tra le serie realizzate da Yuuasa&Madhouse (Kemono-zume, Kaiba, The Tatami Galaxy e il film animato Mind Game), Tatami rimane la più accessibile ed equilibrata per disegni e sceneggiatura. È uno slice-of-life surreale, ha una conclusione organica e soddisfacente ed è bilanciato, senza scossoni o guizzi bizzarri come nelle serie precedenti. Il problema se mai può essere tenere il passo con la velocità dei dialoghi, sono tutti delle mitragliette! La natura inizialmente episodica di Tatami potrebbe poi annoiare qualcuno o indurre il sospetto di episodi fini a se stessi, ma niente paura, i conti tornano il finale giustifica retroattivamente la visione della serie completa.
Il voto è un 8 e 1/2 per l'equilibrio, l'originalità ma anche piacevolezza grafica, e il bel finale. Ho trovato Kaiba complessivamente più coinvolgente e persino più accattivante pur nella peculiare grafica anche se meno bilanciato, per cui se il voto sul sito è 9 per entrambi, Kaiba lo metto un gradino sopra. Ma davvero è uno scarto di gusto personale, non di merito.
Recensione in inglese sul messaggio di fondo della serie:
(attenzione agli SPOILER del finale) http://guriguriblog.wordpress.com/2010/07/03/yojo-han-shinwa-taikei-letting-your-inner-moths-out-of-tatami-galaxy/