Recensione
Intendiamoci: a me Ken piaceva quando ero un adolescente.
"Mai, mai, scorderai... l'attimo, la terra che tremò." Ve la ricordate? Bellissima sigla italiana, anime a dir poco mitico. Le puntate erano costruite in modo tale da tenerti sempre in sospeso e con la voglia di vedere come il giorno dopo (forse) andava a finire.
In questo remake i disegni per me sono bellissimi, la cura è maniacale come sempre: non c'è che dire, Ken il Guerriero - La Leggenda di Hokuto è un prodotto pregevole. Detto questo, ricordo l'ironia di un grande amico di Tesuo Hara, che fa dire a un certo suo personaggio: "Ma non lo sai? Ken il Guerriero è pieno di nemici... amici!".
Ecco, se non vi viene dal profondo del cuore un "vaffa" quando il terribile Sauzer si mette a piagnucolare, e in generale dopo tutte le scene in cui un individuo spregevole trova la sua redenzione perché Ken gli impone le mani e lo fa regredire a uno stato d'innocenza infantile - il che apparentemente vuol dire che, se sei un grande esperto di arti marziali, puoi fare ogni sorta di nefandezze, basta che ti penti in punto di morte -, beh, qualunque opera di Tetsuo Hara e di Buronson fa per voi. Se invece vivete nel mondo reale, allora no.
Va sottolineato comunque che a confronto con il vecchio anime, che se lo vedi da adulto risulta globalmente una vera schifezza - mai provato a vederne sette o otto puntate una dietro all'altra? Provare per credere il livello di noia a cui si può arrivare -, questi remake sono di gran lunga migliori.
E Ken resta un personaggio fantastico, nonostante chi ne ha narrato le gesta. Perciò, il fatto che il noiosissimo anime originale venga riassunto in una manciata di film decenti a opera di professionisti che sanno scrivere una sceneggiatura, non può che rallegrarmi. Questo in particolare non mi ha entusiasmato, ma in nome dei tempi andati gli do una valutazione lusinghiera.
"Mai, mai, scorderai... l'attimo, la terra che tremò." Ve la ricordate? Bellissima sigla italiana, anime a dir poco mitico. Le puntate erano costruite in modo tale da tenerti sempre in sospeso e con la voglia di vedere come il giorno dopo (forse) andava a finire.
In questo remake i disegni per me sono bellissimi, la cura è maniacale come sempre: non c'è che dire, Ken il Guerriero - La Leggenda di Hokuto è un prodotto pregevole. Detto questo, ricordo l'ironia di un grande amico di Tesuo Hara, che fa dire a un certo suo personaggio: "Ma non lo sai? Ken il Guerriero è pieno di nemici... amici!".
Ecco, se non vi viene dal profondo del cuore un "vaffa" quando il terribile Sauzer si mette a piagnucolare, e in generale dopo tutte le scene in cui un individuo spregevole trova la sua redenzione perché Ken gli impone le mani e lo fa regredire a uno stato d'innocenza infantile - il che apparentemente vuol dire che, se sei un grande esperto di arti marziali, puoi fare ogni sorta di nefandezze, basta che ti penti in punto di morte -, beh, qualunque opera di Tetsuo Hara e di Buronson fa per voi. Se invece vivete nel mondo reale, allora no.
Va sottolineato comunque che a confronto con il vecchio anime, che se lo vedi da adulto risulta globalmente una vera schifezza - mai provato a vederne sette o otto puntate una dietro all'altra? Provare per credere il livello di noia a cui si può arrivare -, questi remake sono di gran lunga migliori.
E Ken resta un personaggio fantastico, nonostante chi ne ha narrato le gesta. Perciò, il fatto che il noiosissimo anime originale venga riassunto in una manciata di film decenti a opera di professionisti che sanno scrivere una sceneggiatura, non può che rallegrarmi. Questo in particolare non mi ha entusiasmato, ma in nome dei tempi andati gli do una valutazione lusinghiera.