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Si tratta di un anime introspettivo, psicologico, carico di una moderna drammaticità. Il tema prevalente dell'opera è la solitudine, la quale viene dipinta dagli autori come tragico sfondo dell'esistenza umana.
“Sono solo perché tutti mi odiano, sono solo perché ho paura, perché l'unico modo di sentirsi al sicuro è stare chiuso dentro quattro pareti, sono solo perché non sono pronto a vivere”. Queste sono solo alcune delle motivazioni che spingono un “hikikomori” ad isolarsi dal resto di una società, controllata dalle cospirazioni.

Un'altra tematica collegata alla solitudine si basa su un'interessante, seppur discutibile, filosofia di vita che delinea lo stimolo che spinge gli esseri umani a vivere: “L'unico fattore che ci spinge a vivere, è sapere che esistono persone più fallite di noi”.
È una delle poche opere contemporanee che hanno anche intento didascalico poiché attraverso i suoi episodi offre diverse “lezioni di vita” riguardo a ciò che dovremmo perseguire ed evitare.

L'anime è realizzato in modo molto accurato e i disegni sono davvero sorprendenti in quanto si manifestano come una vivace esplosione di colori, racchiusi all'interno di delicati lineamenti.
Per quanto riguarda la trama, sarebbe lecito dire che pur essendo a tratti “lenta”, attrae ed affascina lo spettatore verso il destino di un uomo che scoprì l'essenza della solitudine, vivendola, amandola, odiandola, dominandola ma allo stesso tempo essendone eterna vittima.
Tutto ciò viene accompagnato dalla colonna sonora “Kyou Wa Yuuhi Yarou”, avvincente e malinconica che ti trasporta insieme al protagonista all'interno di un ozioso pomeriggio dominato da un sole cocente.
Detto ciò, sono molto contento di proporlo a tutti coloro che vogliono vedere qualcosa di particolare, interessante ed originale.