Recensione
Mayo chiki!
7.0/10
Recensione di ZetsubouSensei
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"Mayo Chiki!" narra le avventure del solito liceale sfigatello, alias Samakachi Kinjiro. Costui scoprirà casualmente il segreto di Subaru Konoe, il maggiordomo della sadica yandere Suzutsuki Kanade, famoso a scuola per la sua bellezza, ma che in realtà è una ragazza. Ovviamente le cose prenderanno la tipica piega comico-sentimentale-ecchi.
La trama non è certo metafisica, e spesso cade nel demenziale, tuttavia fa il suo dovere ed è una buona scusa per offrirci un prodotto piacevole.
I protagonisti non sono molto originali eppure divertono: il ragazzo è ginofobico, ovvero il suo corpo ha sviluppato un'allergia al contatto fisico con le donne che si manifesta tramite epistassi e svenimenti. A parte questo e qualche altro particolare che lo differenziano dalla media, egli non è niente di che; rimane comunque un personaggio apprezzabile.
Subaru è adorabile, e la situazione in cui è invischiata offre spesso situazioni comiche: solo Kinjiro e Kanade sanno la verità su di lei, tutti gli altri sono convinti (inspiegabilmente, visto il fisico) che sia un ragazzo. Infatti alcune delle altre ragazze della serie sono innamorate di "lui", che almeno inizialmente calamita quasi tutte le attenzioni. Quando poi il rapporto tra Kinjiro e Konoe diventerà più stretto, fioccheranno riferimenti alla loro presunta relazione yaoi.
Gli altri personaggi sono riassumibili in stereotipi ben collaudati e sempre funzionanti. Abbiamo una tsunderekko, una yanderekko, una sorellina ultra violenta e una neko-fujioshi-ganguro (?): l'arsenale harem d'ordinanza, insomma.
Le scene ecchi sono numerose e di discreta intensità senza però eccedere. Naturalmente per chi ne è infastidito è inutile avvicinarsi a questo tipo di prodotto.
La grafica di "Mayo Chiki!" si assesta su un buon livello. Sfondi e chara sono semplici ma curati, anche se a volte le proporzioni dei personaggi appaiono un po' innaturali.
Molto belle sono l'opening "Be Starters!", cantata da Eri Kitamura, che doppia Suzutsuki Kanade, e l'ending "Kimi ni Gohoushi", cantata dalle doppiatrici dei principali personaggi femminili.
"Mayo Chiki!" è, dunque, una serie d'intrattenimento ben realizzata, che punta a divertire e ci riesce. Non cambierà certo l'animazione giapponese, non sarà un fenomeno di culto, non porterà a mistiche rivelazioni, ma diverte. Un prodotto consigliato se preso per quello che è, senza troppe pretese.
La trama non è certo metafisica, e spesso cade nel demenziale, tuttavia fa il suo dovere ed è una buona scusa per offrirci un prodotto piacevole.
I protagonisti non sono molto originali eppure divertono: il ragazzo è ginofobico, ovvero il suo corpo ha sviluppato un'allergia al contatto fisico con le donne che si manifesta tramite epistassi e svenimenti. A parte questo e qualche altro particolare che lo differenziano dalla media, egli non è niente di che; rimane comunque un personaggio apprezzabile.
Subaru è adorabile, e la situazione in cui è invischiata offre spesso situazioni comiche: solo Kinjiro e Kanade sanno la verità su di lei, tutti gli altri sono convinti (inspiegabilmente, visto il fisico) che sia un ragazzo. Infatti alcune delle altre ragazze della serie sono innamorate di "lui", che almeno inizialmente calamita quasi tutte le attenzioni. Quando poi il rapporto tra Kinjiro e Konoe diventerà più stretto, fioccheranno riferimenti alla loro presunta relazione yaoi.
Gli altri personaggi sono riassumibili in stereotipi ben collaudati e sempre funzionanti. Abbiamo una tsunderekko, una yanderekko, una sorellina ultra violenta e una neko-fujioshi-ganguro (?): l'arsenale harem d'ordinanza, insomma.
Le scene ecchi sono numerose e di discreta intensità senza però eccedere. Naturalmente per chi ne è infastidito è inutile avvicinarsi a questo tipo di prodotto.
La grafica di "Mayo Chiki!" si assesta su un buon livello. Sfondi e chara sono semplici ma curati, anche se a volte le proporzioni dei personaggi appaiono un po' innaturali.
Molto belle sono l'opening "Be Starters!", cantata da Eri Kitamura, che doppia Suzutsuki Kanade, e l'ending "Kimi ni Gohoushi", cantata dalle doppiatrici dei principali personaggi femminili.
"Mayo Chiki!" è, dunque, una serie d'intrattenimento ben realizzata, che punta a divertire e ci riesce. Non cambierà certo l'animazione giapponese, non sarà un fenomeno di culto, non porterà a mistiche rivelazioni, ma diverte. Un prodotto consigliato se preso per quello che è, senza troppe pretese.