Recensione
Kamisama no memo-chou
6.0/10
Recensione di ZetsubouSensei
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"Kamisama no memo-chou" (Kamimemo per gli amici) narra di Narumi Fujishima, un normale liceale che farà casualmente la conoscenza di un gruppo di NEET, ovvero persone che non svolgono attività di alcun tipo. Tuttavia tra di loro c'è una ragazzina decisamente particolare, Alice - nome in cui ultimamente ci si imbatte troppo spesso, un po' di fantasia cribbio! Oltre a essere molto carina e scatenare il lolicon che è in me, lei è in effetti il fulcro della trama, essendo una NEET detective. Narumi diventerà suo assistente e indagheranno sui vari casi che si presenteranno di volta in volta.
Questi, che dovrebbero essere il punto di forza dell'anime, sono, ahimè, poco interessanti e spettacolari, oltre a risolversi a volte in un modo che appare troppo forzato. Essendo la serie ambientata in una grande città, speravo che si affrontassero problemi all'ordine del giorno, maturi e realistici, ma le mie aspettative sono state deluse. La durata di un caso "serio" varia dai 2 ai 3 episodi. Abbiamo quindi quattro casi importanti e due da un solo episodio (escludendo il primo episodio doppio).
La qualità è altalenante, ho trovato interessanti alcuni casi più lunghi, mentre totalmente inutili quelli brevi, messi solo come riempitivo e forse per alleggerire l'atmosfera - che non diventa mai tesa, quindi perché? L'ultimo caso, ovvero quello principale, è sicuramente il più bello, ma dura solo 3 episodi e dispiace il fatto che appaia affrettato sul finale.
I personaggi principali sono tanti per una serie così breve: oltre ai già citati Narumi e Alice c'è il trio Neet costituito da Hiro, Tetsu e il Maggiore; Ayaka, la compagna di Narumi che lo introduce a questo strano gruppo; il Quarto, capo di un gruppo di yakuza della zona...
Questa mole rende difficile una caratterizzazione profonda, e infatti ai personaggi manca un background approfondito, soprattutto al gruppo NEET, di cui conosciamo solo i tratti fondamentali, necessari a giustificare il loro ruolo. Narumi ha il tipico carattere da protagonista, ma non spicca. Alice è sicuramente il personaggio meglio caratterizzato, pur non essendo molto originale. Probabilmente molto c'è ancora da dire su di lei, essendo la light novel da cui è tratto l'anime ancora in corso.
Tecnicamente Kamimemo è gradevole. Il chara è semplice e realistico, fedelmente all'ambientazione urbana, quindi non vedremo niente d'impossibile o quasi. Sì, Quarto, ce l'ho proprio con il tuo incanutimento precoce. Belli gli sfondi, molto curati e che restituiscono bene la città, ma con pochi elementi in movimento. Ottima sia l'opening, "Kawaru Mirai", che l'ending, "Asunaro". Il doppiaggio è nella norma.
Tirando le somme, "Kamisama no memo-chou" è un buon anime, ma ha un pesante difetto: è un giallo senza tensione e che stimola poca curiosità. Nonostante la buona realizzazione, alcuni personaggi interessanti, il buon coinvolgimento finalmente raggiunto nell'ultimo arco narrativo, e l'affetto che in qualche modo provo per questa serie, non me la sento di dare a Kamimemo più di un 6,5.
Questi, che dovrebbero essere il punto di forza dell'anime, sono, ahimè, poco interessanti e spettacolari, oltre a risolversi a volte in un modo che appare troppo forzato. Essendo la serie ambientata in una grande città, speravo che si affrontassero problemi all'ordine del giorno, maturi e realistici, ma le mie aspettative sono state deluse. La durata di un caso "serio" varia dai 2 ai 3 episodi. Abbiamo quindi quattro casi importanti e due da un solo episodio (escludendo il primo episodio doppio).
La qualità è altalenante, ho trovato interessanti alcuni casi più lunghi, mentre totalmente inutili quelli brevi, messi solo come riempitivo e forse per alleggerire l'atmosfera - che non diventa mai tesa, quindi perché? L'ultimo caso, ovvero quello principale, è sicuramente il più bello, ma dura solo 3 episodi e dispiace il fatto che appaia affrettato sul finale.
I personaggi principali sono tanti per una serie così breve: oltre ai già citati Narumi e Alice c'è il trio Neet costituito da Hiro, Tetsu e il Maggiore; Ayaka, la compagna di Narumi che lo introduce a questo strano gruppo; il Quarto, capo di un gruppo di yakuza della zona...
Questa mole rende difficile una caratterizzazione profonda, e infatti ai personaggi manca un background approfondito, soprattutto al gruppo NEET, di cui conosciamo solo i tratti fondamentali, necessari a giustificare il loro ruolo. Narumi ha il tipico carattere da protagonista, ma non spicca. Alice è sicuramente il personaggio meglio caratterizzato, pur non essendo molto originale. Probabilmente molto c'è ancora da dire su di lei, essendo la light novel da cui è tratto l'anime ancora in corso.
Tecnicamente Kamimemo è gradevole. Il chara è semplice e realistico, fedelmente all'ambientazione urbana, quindi non vedremo niente d'impossibile o quasi. Sì, Quarto, ce l'ho proprio con il tuo incanutimento precoce. Belli gli sfondi, molto curati e che restituiscono bene la città, ma con pochi elementi in movimento. Ottima sia l'opening, "Kawaru Mirai", che l'ending, "Asunaro". Il doppiaggio è nella norma.
Tirando le somme, "Kamisama no memo-chou" è un buon anime, ma ha un pesante difetto: è un giallo senza tensione e che stimola poca curiosità. Nonostante la buona realizzazione, alcuni personaggi interessanti, il buon coinvolgimento finalmente raggiunto nell'ultimo arco narrativo, e l'affetto che in qualche modo provo per questa serie, non me la sento di dare a Kamimemo più di un 6,5.