Recensione
Beelzebub
6.0/10
"Beelzebub" nasce in un periodo in cui gli shounen cominciano a concludersi e a diventare ripetitivi dopo centinaia e centinaia di episodi, e grazie a ciò riesce a ottenere un vastissimo successo. Viene introdotta una premessa che sembra dare aria fresca nel panorama shounen, inserendo ambienti e personaggi principali legati alla delinquenza studentesca, che, seppur onnipresente in qualche episodio di ogni anime, svolge un ruolo centrale in "Beelzebub". L'inserimento di un neonato che viene affidato al protagonista e collocato in questi ambienti violenti può risultare un inizio curioso.
I primi 20 episodi circa svolgono una funzione di presentazione dei personaggi, ricchi di gag e vicende poco legate con la storia, il che può annoiare alla lunga, specialmente se le battute diventano sempre più prevedibili e banali, per non dire copiate da episodi precedenti. Successivamente l'aria si fa più tessa, il protagonista trova validi avversari e l'anime diventa uno shounen a tutti gli effetti. Scelta che porta con sé i suoi pregi e difetti, dato che da questo momento l'intera serie perderà quella poca originalità che era riuscita a dare con un modesto cast di personaggi e una premessa tutto sommato carina, per diventare l'ennesimo shounen basato spudoratamente sui power-up: alleanze con nemici appena sconfitti che da "farabutti" vengono fatti passare per buoni come se niente fosse, totale assenza di tematiche rilevanti (certo, è uno shounen, ma almeno un pizzico io lo chiedo, se ci sono riusciti "Naruto" e "One Piece"…). Gli unici discorsi seri riguardano l'onore di non intromettersi in una battaglia e il finire quella che si è cominciata per sapere chi è il più forte - davvero molto originale -, e un protagonista superficiale e tonto che è in grado solo di fare a pugni.
Nemmeno gli scontri decisivi o l'arrivo di personaggi molto più forti del protagonista riescono a essere presi sul serio, poiché la forte componente comica non risparmia nemmeno i momenti più tesi o la premessa di distruggere gli umani, mai minimamente presa sul serio, senza lasciare quindi alcuna tensione verso lo spettatore. I combattimenti e i poteri sono poco ispirati per la grande maggioranza, l'anime recupera un po' solo verso gli scontri dell'episodio 48, dove non si farà più solo a pugni.
Una componente positiva di quest'anime è il cast di personaggi, che si discostano un po' da quelli che siamo soliti vedere con gli shounen. Per il resto vi consiglio di vedervi "Tutor Hitman Reborn", che ha per la maggiore le stesse caratteristiche di "Beelzebub", ma che perlomeno riesce a essere serio in alcuni momenti e a offrire saghe e combattimenti più originali; per non parlare del fatto che è bello che concluso.
I primi 20 episodi circa svolgono una funzione di presentazione dei personaggi, ricchi di gag e vicende poco legate con la storia, il che può annoiare alla lunga, specialmente se le battute diventano sempre più prevedibili e banali, per non dire copiate da episodi precedenti. Successivamente l'aria si fa più tessa, il protagonista trova validi avversari e l'anime diventa uno shounen a tutti gli effetti. Scelta che porta con sé i suoi pregi e difetti, dato che da questo momento l'intera serie perderà quella poca originalità che era riuscita a dare con un modesto cast di personaggi e una premessa tutto sommato carina, per diventare l'ennesimo shounen basato spudoratamente sui power-up: alleanze con nemici appena sconfitti che da "farabutti" vengono fatti passare per buoni come se niente fosse, totale assenza di tematiche rilevanti (certo, è uno shounen, ma almeno un pizzico io lo chiedo, se ci sono riusciti "Naruto" e "One Piece"…). Gli unici discorsi seri riguardano l'onore di non intromettersi in una battaglia e il finire quella che si è cominciata per sapere chi è il più forte - davvero molto originale -, e un protagonista superficiale e tonto che è in grado solo di fare a pugni.
Nemmeno gli scontri decisivi o l'arrivo di personaggi molto più forti del protagonista riescono a essere presi sul serio, poiché la forte componente comica non risparmia nemmeno i momenti più tesi o la premessa di distruggere gli umani, mai minimamente presa sul serio, senza lasciare quindi alcuna tensione verso lo spettatore. I combattimenti e i poteri sono poco ispirati per la grande maggioranza, l'anime recupera un po' solo verso gli scontri dell'episodio 48, dove non si farà più solo a pugni.
Una componente positiva di quest'anime è il cast di personaggi, che si discostano un po' da quelli che siamo soliti vedere con gli shounen. Per il resto vi consiglio di vedervi "Tutor Hitman Reborn", che ha per la maggiore le stesse caratteristiche di "Beelzebub", ma che perlomeno riesce a essere serio in alcuni momenti e a offrire saghe e combattimenti più originali; per non parlare del fatto che è bello che concluso.