Recensione
Beelzebub
8.0/10
E finalmente eccomi qui a recensire "Beelzebub". Si tratta di un tipico - e, a essere sincera, non particolarmente originale - shounen a carattere altamente demenziale, che inspiegabilmente ha catturato la mia pigrissima attenzione.
La trama è semplice e lineare: il liceo Ishiyama è il peggior agglomerato di delinquenti e teppisti che mente umana possa concepire, ed è proprio questo posto tremendo la scuola frequentata dal protagonista, Oga Tatsumi, studente del primo anno con un innato ed enorme talento nel fare a botte. Egli è conosciuto in tutto l'istituto con soprannomi quali "Orco" o "Demonio" proprio per la sua fama di bullo, e l'unico a meritare il suo rispetto - si fa per dire - è Furuichi, ragazzo indifeso ma acuto, caratterizzato da una spiccata inclinazione verso il genere femminile. Le vite di entrambi saranno sconvolte quando, in seguito a una rissa, Oga trova un bambino dagli insoliti capelli verdi e dal pianto distruttivo: il bebè in questione altri non è che l'erede del Signore dei Demoni, il signorino Beelzebub, che si è aggrappato a Tatsumi perché in lui ha trovato l'umano bastardo e forte abbastanza da crescerlo. Oga è quindi costretto ad assumere il ruolo di genitore di Baby Beel, compito dal quale non può sottrarsi, affiancato dall'algida Hildegarde, la più che devota cameriera demoniaca.
Nel corso della storia i protagonisti dovranno barcamenarsi tra sigilli reali, scosse elettriche e complotti infernali che metteranno in difficoltà persino un tipo come Oga, e che comporteranno indicibili sofferenze e perdite per il povero Furuichi, vittima prescelta sia dal piccolo Beelze che da Oga e Hilda.
Come si può ben notare, la trama è abbastanza "già vista", ma ciononostante "Beelzebub" è godibilissimo: ciò che, a mio avviso, affascina di più in quest'anime è la colossale, enorme e inarrestabile mole di risate che provoca: alcune scene sono così esilaranti da condurre alle lacrime. Tra Furuichi, comico fino a livelli inimmaginabili, e Alaindelon (demone dimensionale che pare avere una cotta per il nostro dongiovanni) non sono certo assenti i momenti leggeri e spensierati, mentre Oga, Kanzaki, Tojo e gli altri bulli non ci fanno di certo mancare l'azione e le scazzottate, che - ammettiamolo - piacciono a tutti.
I personaggi seguono abbastanza i classici schemi da shounen, ma nella delineazione dei loro caratteri hanno qualche cosa che li personalizza in modo da renderli originali, simpatici e apprezzabilissimi, inoltre alcuni soggetti sono talmente fighi che evitare di sbavare davanti a loro è - almeno per me - praticamente impossibile. Insomma: c'è tanto, ma tanto fan-service.
I disegni non sono particolarmente elaborati, né troppo armonici o estetici, eppure li trovo alquanto adatti per rappresentare il genere di "Beelzebub", senza contare che l'anime presenta degli evidenti miglioramenti in alcuni particolari (come gli stivali di Hilda, ad esempio) rispetto al manga, a livello puramente stilistico.
Le opening e le ending non sono male, e la colonna sonora è secondo me molto carina e, soprattutto, si adatta perfettamente all'anime.
Un aspetto importante è la fedeltà al manga: l'anime di "Beelzebub", difatti, aderisce quasi perfettamente alla trama della sua versione cartacea, cosa che per me non va trascurata e che, anzi, possiede una certa rilevanza nella valutazione di un anime.
In sostanza, quindi, consiglio vivamente "Beelzebub" in quanto leggero, divertente e scorrevolissimo: a mio avviso può essere apprezzato più o meno d tutti, indipendentemente dalle preferenze di genere che si hanno, perché contiene elementi appartenenti a diverse tipologie di anime, inoltre non è nulla di impegnativo, e questo lo rende ottimo per passare il tempo fra qualche risata.
La trama è semplice e lineare: il liceo Ishiyama è il peggior agglomerato di delinquenti e teppisti che mente umana possa concepire, ed è proprio questo posto tremendo la scuola frequentata dal protagonista, Oga Tatsumi, studente del primo anno con un innato ed enorme talento nel fare a botte. Egli è conosciuto in tutto l'istituto con soprannomi quali "Orco" o "Demonio" proprio per la sua fama di bullo, e l'unico a meritare il suo rispetto - si fa per dire - è Furuichi, ragazzo indifeso ma acuto, caratterizzato da una spiccata inclinazione verso il genere femminile. Le vite di entrambi saranno sconvolte quando, in seguito a una rissa, Oga trova un bambino dagli insoliti capelli verdi e dal pianto distruttivo: il bebè in questione altri non è che l'erede del Signore dei Demoni, il signorino Beelzebub, che si è aggrappato a Tatsumi perché in lui ha trovato l'umano bastardo e forte abbastanza da crescerlo. Oga è quindi costretto ad assumere il ruolo di genitore di Baby Beel, compito dal quale non può sottrarsi, affiancato dall'algida Hildegarde, la più che devota cameriera demoniaca.
Nel corso della storia i protagonisti dovranno barcamenarsi tra sigilli reali, scosse elettriche e complotti infernali che metteranno in difficoltà persino un tipo come Oga, e che comporteranno indicibili sofferenze e perdite per il povero Furuichi, vittima prescelta sia dal piccolo Beelze che da Oga e Hilda.
Come si può ben notare, la trama è abbastanza "già vista", ma ciononostante "Beelzebub" è godibilissimo: ciò che, a mio avviso, affascina di più in quest'anime è la colossale, enorme e inarrestabile mole di risate che provoca: alcune scene sono così esilaranti da condurre alle lacrime. Tra Furuichi, comico fino a livelli inimmaginabili, e Alaindelon (demone dimensionale che pare avere una cotta per il nostro dongiovanni) non sono certo assenti i momenti leggeri e spensierati, mentre Oga, Kanzaki, Tojo e gli altri bulli non ci fanno di certo mancare l'azione e le scazzottate, che - ammettiamolo - piacciono a tutti.
I personaggi seguono abbastanza i classici schemi da shounen, ma nella delineazione dei loro caratteri hanno qualche cosa che li personalizza in modo da renderli originali, simpatici e apprezzabilissimi, inoltre alcuni soggetti sono talmente fighi che evitare di sbavare davanti a loro è - almeno per me - praticamente impossibile. Insomma: c'è tanto, ma tanto fan-service.
I disegni non sono particolarmente elaborati, né troppo armonici o estetici, eppure li trovo alquanto adatti per rappresentare il genere di "Beelzebub", senza contare che l'anime presenta degli evidenti miglioramenti in alcuni particolari (come gli stivali di Hilda, ad esempio) rispetto al manga, a livello puramente stilistico.
Le opening e le ending non sono male, e la colonna sonora è secondo me molto carina e, soprattutto, si adatta perfettamente all'anime.
Un aspetto importante è la fedeltà al manga: l'anime di "Beelzebub", difatti, aderisce quasi perfettamente alla trama della sua versione cartacea, cosa che per me non va trascurata e che, anzi, possiede una certa rilevanza nella valutazione di un anime.
In sostanza, quindi, consiglio vivamente "Beelzebub" in quanto leggero, divertente e scorrevolissimo: a mio avviso può essere apprezzato più o meno d tutti, indipendentemente dalle preferenze di genere che si hanno, perché contiene elementi appartenenti a diverse tipologie di anime, inoltre non è nulla di impegnativo, e questo lo rende ottimo per passare il tempo fra qualche risata.