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Questa serie parte da un presupposto non proprio originale: una ragazza misteriosa piomba nella stanza di un ragazzo dicendo di essere sua moglie. Tuttavia la ragazza in questione, la bellissima e misteriosa M.M., si nasconde all'interno di un robot dalle buffe fattezze umanoidi, Kemeko, che sarà alto meno di un metro ed è buffo e cicciottello, insomma un "essere" totalmente inespressivo che fa morire dalle risate solo a guardarlo. Ma quando Kemeko si mette in moto è un vero e proprio terremoto di simpatia, divertimento e azione tale da scombussolare la vita del povero Sanpeita Kobayashi. La serie ruota tutta intorno a Kemeko e alle sue stramberie e gioca sui cliché dei manga e degli anime giapponesi che vengono presi in giro e parodiati a più non posso: dopo le prime puntate avrete già perso il conto delle serie che vengono citate. La vita di Sampeita è tutto un cliché: mamma sexy e autrice di manga yaoi, sorellina minore ma ultra matura che si prende cura di tutto e di tutti, l'amica di infanzia, la maggiorata Izumi Makihara, che passa a prenderlo tutte le mattine per andare a scuola e non ha il coraggio di confessargli il suo amore e così via. In questa serie non manca nulla, come in un gran calderone studiato apposta per intrattenere: i robot, i combattimenti, il fanservice, l'amore, l'odio, la loli, la tsundere e così via... ognuno al suo posto per prendere in giro le altre serie all'insegna del nonsense.
Buone le musiche, la sigla finale con la ginnastica Puripurrin è esilarante. Il doppiaggio è eccellente, la voce di Kemeko è fantastica. I disegni sono luminosi e fluidi e il finale lascia intendere che non finirà qui... Consigliato a chi vuole passare qualche ora in allegria: la vitalità e l'estrosità di Kemeko vi travolgeranno sicuramente.