Recensione
New Cutey Honey
6.0/10
"Shin Cutie Honey" è una piccola serie di OAV che narra le vicende di Cutie Honey, una ragazza cyborg che nella serie precedente a questi OAV ha vendicato il suo creatore ucciso dalle malvagie creature del male.
Ovviamente stiamo parlando di un mahō shōjo molto ecchi in bello stile, con una protagonista trasformista che ama particolarmente cambiarsi d'abito in bella vista, mostrando le proprie (censurate) nudità. L'otaku che c'è in me sta sanguinando dal naso pensando alle morbide forme che ballonzolano spesso, a volte troppo, davanti allo schermo. Ovviamente qualche sorriso non manca, vista anche l'eccessiva procacità delle immagini e la facilità con cui queste vengono mostrate.
Non aspettatevi, quindi, fine erotismo o velate allusioni: se c'è si vede, altrimenti non c'è.
I disegni, i tipici puliti ed essenziali di Go Nagai, padre di questa lunga serie di anime, non brillano per bellezza, ma la mano è riconoscibilissima e piacevole, soprattutto quando andiamo a ritrovare un Danbei (Danbei Makiba?) trasformato in cyborg e dotato di tutta una serie di armi "miniaturizzate" prese in prestito dal Grande Mazinga - e questo è un grosso punto a favore, almeno per me!
Musiche carine e allegre accompagnano le varie battute, le scenette demenziali e i duelli truculenti e sanguinosi, ma non eccellono per novità o caratteristiche, insomma, sono un po' piatte e senza anima, lasciando un po' di vuoto sia all'inizio sia alla fine dell'anime stesso.
Parlando della struttura degli OAV, va invece fatto notare come gli stessi siano divisi in maniera netta in due tronconi ben distinti: il primo, formato dai primi quattro "capitoli" che formano una storia completa, ma che non mi riescono a entusiasmare in quanto gli eventi si susseguono con una rapidità quasi da capogiro, facendo un po' troppi balzi di trama, e concludendo quelli che sarebbero potuti essere i momenti clou in modo eccessivamente precipitoso. La storia è comunque in toto lineare e senza sorprese, il momento in cui si conosce il cattivo (praticamente al secondo fotogramma, subito dopo il primo piano sulle possibili grosse Boobs dell'avversario di Cutie) già si può immaginare come può andare a finire… è un po' una delusione.
Si riprende, invece, Go Nagai, con gli ultimi quattro episodi che, a parer mio, meritano una sufficienza, in quanto sono quattro storie non troppo collegate, senonché da una sottile aura di storia comune, e che caratterizzano meglio i personaggi. Inoltre sono davvero belli alcuni camei in cui si ritrovano Koi Kabuto (fateci caso e cercatelo…), Akira Fudo (per i meno avvezzi [ma esistono?] forse è più noto come Devilman), e il magnifico Prof. Kabuto (padre di Mazinga Z), che non riescono comunque a salvare troppo la serie.
Insomma, una partenza lenta e poco concludente e un finale senza "finale", ma con qualche sprazzo di brillantezza. Forse la sufficienza non la meriterebbe, ma mi ha fatto venire voglia di spulciare tra le videocassette per rivedere, volentieri, il mitico Devilman…
Non c'entra molto, lo ammetto, ma è l'unica cosa che mi è rimasta dopo aver visto quest'anime.
Ovviamente stiamo parlando di un mahō shōjo molto ecchi in bello stile, con una protagonista trasformista che ama particolarmente cambiarsi d'abito in bella vista, mostrando le proprie (censurate) nudità. L'otaku che c'è in me sta sanguinando dal naso pensando alle morbide forme che ballonzolano spesso, a volte troppo, davanti allo schermo. Ovviamente qualche sorriso non manca, vista anche l'eccessiva procacità delle immagini e la facilità con cui queste vengono mostrate.
Non aspettatevi, quindi, fine erotismo o velate allusioni: se c'è si vede, altrimenti non c'è.
I disegni, i tipici puliti ed essenziali di Go Nagai, padre di questa lunga serie di anime, non brillano per bellezza, ma la mano è riconoscibilissima e piacevole, soprattutto quando andiamo a ritrovare un Danbei (Danbei Makiba?) trasformato in cyborg e dotato di tutta una serie di armi "miniaturizzate" prese in prestito dal Grande Mazinga - e questo è un grosso punto a favore, almeno per me!
Musiche carine e allegre accompagnano le varie battute, le scenette demenziali e i duelli truculenti e sanguinosi, ma non eccellono per novità o caratteristiche, insomma, sono un po' piatte e senza anima, lasciando un po' di vuoto sia all'inizio sia alla fine dell'anime stesso.
Parlando della struttura degli OAV, va invece fatto notare come gli stessi siano divisi in maniera netta in due tronconi ben distinti: il primo, formato dai primi quattro "capitoli" che formano una storia completa, ma che non mi riescono a entusiasmare in quanto gli eventi si susseguono con una rapidità quasi da capogiro, facendo un po' troppi balzi di trama, e concludendo quelli che sarebbero potuti essere i momenti clou in modo eccessivamente precipitoso. La storia è comunque in toto lineare e senza sorprese, il momento in cui si conosce il cattivo (praticamente al secondo fotogramma, subito dopo il primo piano sulle possibili grosse Boobs dell'avversario di Cutie) già si può immaginare come può andare a finire… è un po' una delusione.
Si riprende, invece, Go Nagai, con gli ultimi quattro episodi che, a parer mio, meritano una sufficienza, in quanto sono quattro storie non troppo collegate, senonché da una sottile aura di storia comune, e che caratterizzano meglio i personaggi. Inoltre sono davvero belli alcuni camei in cui si ritrovano Koi Kabuto (fateci caso e cercatelo…), Akira Fudo (per i meno avvezzi [ma esistono?] forse è più noto come Devilman), e il magnifico Prof. Kabuto (padre di Mazinga Z), che non riescono comunque a salvare troppo la serie.
Insomma, una partenza lenta e poco concludente e un finale senza "finale", ma con qualche sprazzo di brillantezza. Forse la sufficienza non la meriterebbe, ma mi ha fatto venire voglia di spulciare tra le videocassette per rivedere, volentieri, il mitico Devilman…
Non c'entra molto, lo ammetto, ma è l'unica cosa che mi è rimasta dopo aver visto quest'anime.