Recensione
Recensione di Sephirothmn
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Quest'anime a mio avviso è il nulla. Potrebbe sembrare ridicolo recensire in nulla ma anche lui ha bisogno d'attenzioni ogni tanto, forse è per questo che ha deciso di diventare un film d'animazione.
"Karigurashi no Arrietty" dovrebbe essere la trasposizione animata e riadattata del romanzo "The Borrowers" di Mary Norton ad opera di Hayao Miyazaki. Nell'ora e mezza di durata del film vi è un continuo susseguirsi di quasi azioni frenetiche, quasi tensioni struggenti e quasi importanti messaggi, quasi per il semplice fatto che la trama è: <b>[ATTENZIONE SPOILER DELL'INTERO SVOLGIMENTO DEL FILM]</b> un bambino malato arriva in una casa dove abitano degli "gnomi", li vede e loro per questo devono trasferirsi, facendo attenzione a non farsi catturare da una badante di terz'età <b>[FINE SPOILER, FINE FILM]</b>.
Sembrerebbe anche qualcosa di accettabile, se non si diluisse il tempo necessario ad animare questa "trama" scialba sino a farlo diventare di 90 minuti. Novanta preziosi minuti nei quali lo spannung massimo è rappresentato da un corvo che sbatte contro una zanzariera (perdendo dalle 10000 alle 20000 penne, tra l'altro) e dove l'introduzione di nuovi personaggi è così ininfluente che li si potrebbe sostituire con dei modellini di Gundam e a nessuno cambierebbe niente, neppure alla trama, che anzi ne risentirebbe positivamente.
Il problema del film non sta tanto nelle animazioni o nello stile di disegno, che sono infatti magnifici, con paesaggi naturali che sembrano dei perfetti locus amoenus, bensì è lo svolgimento del tutto che per me rende quest'anime il nulla. Ciò che dall'inizio alla fine si può notare è proprio, a parte in due o tre scene che, messe assieme, comporranno due o tre minuti sul totale dei 90, la piattezza di tutto: personaggi, psicologia, sviluppo, messaggio, azione, carica emotiva (anche se per le emozioni che quest'anime dovrebbe suscitare bisogna rimandarsi al singolo spettatore che lo guarda, infatti può sia interessare sia portare lo spettatore in uno stato di atarassia assoluta), ecc.
Si inizia dai personaggi. La famiglia degli "gnomi" è composta da un padre che dovrebbe rappresentare il classico capo famiglia che lavora tutto il giorno per mantenerla, accompagnato dalla moglie, stereotipo di donna isterica e attaccata alla cucina, e dalla figlia, la protagonista del film, che fortunatamente non fa nulla di male, più precisamente non fa proprio nulla di che dall'inizio alla fine se non fare discussioni sterili e mettersi e togliersi una molletta. Dall'altro lato della barricata ci sono gli abitanti della casa dove la famiglia di "gnomi" vive: il nuovo inquilino, un ragazzo malato di cuore che non si interessa della sua situazione abbastanza da non capire che sarebbe meglio evitare di correre come un forsennato in una foresta se anche il solo stare in un portico in un giorno di pioggia rappresenta un veleno per il suo corpo; un gatto grasso che dovrebbe essere uno degli antagonisti della storia (ovviamente diventa buono); una domestica che non pare essere troppo intelligente; e una zia che in novanta minuti serve a dire al protagonista che suo padre credeva ci fossero degli gnomi nella casa - per il resto del tempo dev'essere diventata un modellino di Gundam a vostra scelta.
Tra le altre cose c'è pure Spiller, altro gnomo che comunica alla famiglia di Arrietty l'esistenza di altri gnomi e tende un arco, per ben due volte!
Visti i personaggi che secondo me oscillano tra lo stereotipo e l'inutilità (il nulla) magari potrebbe essere lo svolgimento della trama che riesce a risollevare il tutto, facendo del connubio delle azioni dei personaggi un potente mezzo per esprimere qualcosa o emozionare. Non ho trovato nulla, nessun colpo di scena, sviluppo lentissimo (alla "Eyes Wide Shut" per intenderci), svolgimento lineare e la situazione che si aveva all'inizio è tale e quale a quella finale, a eccezione della domestica arrabbiata e di 50€ in meno in cassa per avere chiamato inutilmente, per nulla, dei disinfestatori. Anche se effettivamente ci sono alcune parti che nello sviluppo della trama escono dalla linearità e risaltano un po', qualche discorso che potrebbe dare uno spunto di riflessione e qualche simpatica rappresentazione di come degli esseri minuscoli possono vedere il mondo e sopravviverci. Ma questo non fa altro che risaltare l'insipidezza che ho riscontrato in tutto il film, facendomi sperare di non stare guardando quel film per niente e che presto quella tematica sarà trattata per lo meno decentemente, per poi restare ogni volta amareggiato. C'è un filo di frusta di sadismo in questo.
Una cosa che si nota molto nello sviluppo, inoltre, è l'introduzione di elementi che ho trovato particolarmente utili a nulla, come i pericolosi topi, l'arma spillo di Arrietty, lo gnomo Spiller, il tentativo della domestica di catturare gli gnomi, i discorsi di tutti i personaggi, madre della protagonista che si lamenta dall'inizio alla fine per qualsiasi motivo, ecc.
Insomma né i personaggi né lo sviluppo riescono a esprimere qualcosa, forse però il messaggio complessivo dell'opera riesce a salvare l'opera. In fondo per me è la parte più importante, quella che a mio parere rende un'opera grande in eterno o la classifica come semplice opera d'intrattenimento.
Ebbene, è maggiormente in questo campo che per me "Karigurashi no Arrietty" riesce a oggettivare il nulla, infatti tutto ciò che potrebbe sembrare uno spunto di riflessione in questo film oltre al rasentare la banalità, a mio parere, non porta da nessuna parte. Certo, molte persone nel vedere questo film hanno trovato tutti i significati del mondo e hanno ritenuto questo un ottimo motivo per cantarne le lodi. Non la penso così! E' proprio qui che trovo il maggiore problema. In tutto il suo sviluppo quello che a mio parere questo film riesce a dare sono solo spunti, non mi pare che sviluppi nulla, è un accozzaglia di così tanti frammenti che non riesco a recepire come un vero messaggio e neppure come tanti piccoli messaggi. Per me gli spunti annullano il senso del film e lo fanno perché sono troppi, sono così tanti che non sono più nulla: è come se un filo rappresentasse un messaggio, e ogni filo si unisse a un altro ed a un altro ancora e ancora e ancora sino a formare una matassa di peli informe e grigia, che non può fare altro che comunicarmi nulla perché fatta da tutto.
Le persone secondo me vedono una gran importanza negli accenni di messaggio solo perché loro già precedentemente alla visione del film avevano un'opinione a proposito e il sapere, ad esempio, che i genitori del protagonista non stanno con lui per lavoro si trasforma in un messaggio importante solo perché, a mio avviso, lo spettatore ci aggiunge di suo, al di fuori dello sviluppo dell'opera, uno sviluppo e un significato più importante al messaggio. E così è per tutti gli altri spunti che quest'opera può fornire. Per questo per me rappresenta il nulla, come detto all'inizio, perché non ha fatto altro che non dirmi nulla di che, lasciando, a mio parere, il completo, anzi il totale sviluppo alle persone che guardano. Cioè per me rappresenta una specie di livello minimo, lo 0 di un sistema di misura che rappresenta le capacità di sviluppo dei messaggi di una persona, insomma: per me in quest'opera una persona vede solo ciò che è e ciò che riesce a sviluppare, pertanto per me l'opera non ha valore alcuno.
Insomma, se si facesse vedere questo film a un bambino secondo me lui non si interesserebbe ai messaggi, ben velati, e lo guarderebbe senza particolare interesse se non nel vedere ciò che è superficiale, quindi i bambini stanno a 0 Arrietty (unità di misura della capacità interpretativa). Se poi l'osservatore ci vede una critica nel mettere il lavoro prima dei figli è a 1 Arrietty, se ci vede il non dovere aver paura del diverso è a 2 Arrietty e così via, migliore sarà la persona migliore l'opera. Per me il lodare un'opera simile è come vedere uno specchio e lodarne la cornice, inutile, la cornice è nulla. Da notare che se anche una persona fosse a 20 Arrietty ciò non vuol dire che riesca a interpretare in modo critico i messaggi, semplicemente li nota e prova ad interpretarli.
Per questo motivo ritengo i personaggi insignificanti, lo sviluppo lineare, non mi ha emozionato per nulla e come opera per me vale così poco da rasentare il nulla. Un 4 mi parrebbe forse addirittura eccessivo se non fosse per le musiche magnifiche e i bellissimi disegni.
"Karigurashi no Arrietty" dovrebbe essere la trasposizione animata e riadattata del romanzo "The Borrowers" di Mary Norton ad opera di Hayao Miyazaki. Nell'ora e mezza di durata del film vi è un continuo susseguirsi di quasi azioni frenetiche, quasi tensioni struggenti e quasi importanti messaggi, quasi per il semplice fatto che la trama è: <b>[ATTENZIONE SPOILER DELL'INTERO SVOLGIMENTO DEL FILM]</b> un bambino malato arriva in una casa dove abitano degli "gnomi", li vede e loro per questo devono trasferirsi, facendo attenzione a non farsi catturare da una badante di terz'età <b>[FINE SPOILER, FINE FILM]</b>.
Sembrerebbe anche qualcosa di accettabile, se non si diluisse il tempo necessario ad animare questa "trama" scialba sino a farlo diventare di 90 minuti. Novanta preziosi minuti nei quali lo spannung massimo è rappresentato da un corvo che sbatte contro una zanzariera (perdendo dalle 10000 alle 20000 penne, tra l'altro) e dove l'introduzione di nuovi personaggi è così ininfluente che li si potrebbe sostituire con dei modellini di Gundam e a nessuno cambierebbe niente, neppure alla trama, che anzi ne risentirebbe positivamente.
Il problema del film non sta tanto nelle animazioni o nello stile di disegno, che sono infatti magnifici, con paesaggi naturali che sembrano dei perfetti locus amoenus, bensì è lo svolgimento del tutto che per me rende quest'anime il nulla. Ciò che dall'inizio alla fine si può notare è proprio, a parte in due o tre scene che, messe assieme, comporranno due o tre minuti sul totale dei 90, la piattezza di tutto: personaggi, psicologia, sviluppo, messaggio, azione, carica emotiva (anche se per le emozioni che quest'anime dovrebbe suscitare bisogna rimandarsi al singolo spettatore che lo guarda, infatti può sia interessare sia portare lo spettatore in uno stato di atarassia assoluta), ecc.
Si inizia dai personaggi. La famiglia degli "gnomi" è composta da un padre che dovrebbe rappresentare il classico capo famiglia che lavora tutto il giorno per mantenerla, accompagnato dalla moglie, stereotipo di donna isterica e attaccata alla cucina, e dalla figlia, la protagonista del film, che fortunatamente non fa nulla di male, più precisamente non fa proprio nulla di che dall'inizio alla fine se non fare discussioni sterili e mettersi e togliersi una molletta. Dall'altro lato della barricata ci sono gli abitanti della casa dove la famiglia di "gnomi" vive: il nuovo inquilino, un ragazzo malato di cuore che non si interessa della sua situazione abbastanza da non capire che sarebbe meglio evitare di correre come un forsennato in una foresta se anche il solo stare in un portico in un giorno di pioggia rappresenta un veleno per il suo corpo; un gatto grasso che dovrebbe essere uno degli antagonisti della storia (ovviamente diventa buono); una domestica che non pare essere troppo intelligente; e una zia che in novanta minuti serve a dire al protagonista che suo padre credeva ci fossero degli gnomi nella casa - per il resto del tempo dev'essere diventata un modellino di Gundam a vostra scelta.
Tra le altre cose c'è pure Spiller, altro gnomo che comunica alla famiglia di Arrietty l'esistenza di altri gnomi e tende un arco, per ben due volte!
Visti i personaggi che secondo me oscillano tra lo stereotipo e l'inutilità (il nulla) magari potrebbe essere lo svolgimento della trama che riesce a risollevare il tutto, facendo del connubio delle azioni dei personaggi un potente mezzo per esprimere qualcosa o emozionare. Non ho trovato nulla, nessun colpo di scena, sviluppo lentissimo (alla "Eyes Wide Shut" per intenderci), svolgimento lineare e la situazione che si aveva all'inizio è tale e quale a quella finale, a eccezione della domestica arrabbiata e di 50€ in meno in cassa per avere chiamato inutilmente, per nulla, dei disinfestatori. Anche se effettivamente ci sono alcune parti che nello sviluppo della trama escono dalla linearità e risaltano un po', qualche discorso che potrebbe dare uno spunto di riflessione e qualche simpatica rappresentazione di come degli esseri minuscoli possono vedere il mondo e sopravviverci. Ma questo non fa altro che risaltare l'insipidezza che ho riscontrato in tutto il film, facendomi sperare di non stare guardando quel film per niente e che presto quella tematica sarà trattata per lo meno decentemente, per poi restare ogni volta amareggiato. C'è un filo di frusta di sadismo in questo.
Una cosa che si nota molto nello sviluppo, inoltre, è l'introduzione di elementi che ho trovato particolarmente utili a nulla, come i pericolosi topi, l'arma spillo di Arrietty, lo gnomo Spiller, il tentativo della domestica di catturare gli gnomi, i discorsi di tutti i personaggi, madre della protagonista che si lamenta dall'inizio alla fine per qualsiasi motivo, ecc.
Insomma né i personaggi né lo sviluppo riescono a esprimere qualcosa, forse però il messaggio complessivo dell'opera riesce a salvare l'opera. In fondo per me è la parte più importante, quella che a mio parere rende un'opera grande in eterno o la classifica come semplice opera d'intrattenimento.
Ebbene, è maggiormente in questo campo che per me "Karigurashi no Arrietty" riesce a oggettivare il nulla, infatti tutto ciò che potrebbe sembrare uno spunto di riflessione in questo film oltre al rasentare la banalità, a mio parere, non porta da nessuna parte. Certo, molte persone nel vedere questo film hanno trovato tutti i significati del mondo e hanno ritenuto questo un ottimo motivo per cantarne le lodi. Non la penso così! E' proprio qui che trovo il maggiore problema. In tutto il suo sviluppo quello che a mio parere questo film riesce a dare sono solo spunti, non mi pare che sviluppi nulla, è un accozzaglia di così tanti frammenti che non riesco a recepire come un vero messaggio e neppure come tanti piccoli messaggi. Per me gli spunti annullano il senso del film e lo fanno perché sono troppi, sono così tanti che non sono più nulla: è come se un filo rappresentasse un messaggio, e ogni filo si unisse a un altro ed a un altro ancora e ancora e ancora sino a formare una matassa di peli informe e grigia, che non può fare altro che comunicarmi nulla perché fatta da tutto.
Le persone secondo me vedono una gran importanza negli accenni di messaggio solo perché loro già precedentemente alla visione del film avevano un'opinione a proposito e il sapere, ad esempio, che i genitori del protagonista non stanno con lui per lavoro si trasforma in un messaggio importante solo perché, a mio avviso, lo spettatore ci aggiunge di suo, al di fuori dello sviluppo dell'opera, uno sviluppo e un significato più importante al messaggio. E così è per tutti gli altri spunti che quest'opera può fornire. Per questo per me rappresenta il nulla, come detto all'inizio, perché non ha fatto altro che non dirmi nulla di che, lasciando, a mio parere, il completo, anzi il totale sviluppo alle persone che guardano. Cioè per me rappresenta una specie di livello minimo, lo 0 di un sistema di misura che rappresenta le capacità di sviluppo dei messaggi di una persona, insomma: per me in quest'opera una persona vede solo ciò che è e ciò che riesce a sviluppare, pertanto per me l'opera non ha valore alcuno.
Insomma, se si facesse vedere questo film a un bambino secondo me lui non si interesserebbe ai messaggi, ben velati, e lo guarderebbe senza particolare interesse se non nel vedere ciò che è superficiale, quindi i bambini stanno a 0 Arrietty (unità di misura della capacità interpretativa). Se poi l'osservatore ci vede una critica nel mettere il lavoro prima dei figli è a 1 Arrietty, se ci vede il non dovere aver paura del diverso è a 2 Arrietty e così via, migliore sarà la persona migliore l'opera. Per me il lodare un'opera simile è come vedere uno specchio e lodarne la cornice, inutile, la cornice è nulla. Da notare che se anche una persona fosse a 20 Arrietty ciò non vuol dire che riesca a interpretare in modo critico i messaggi, semplicemente li nota e prova ad interpretarli.
Per questo motivo ritengo i personaggi insignificanti, lo sviluppo lineare, non mi ha emozionato per nulla e come opera per me vale così poco da rasentare il nulla. Un 4 mi parrebbe forse addirittura eccessivo se non fosse per le musiche magnifiche e i bellissimi disegni.