Recensione
Another 0-kan
6.0/10
Recensione di VerderameAlih
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L'episodio 0 è destinato unicamente a chi ha amato la serie anime: l'OAV in prevalenza si presenta di genere slice of life, ma viene condito con qualche momento colmo di suspense.
La trama è incentrata sui personaggi di Misaki Mei e Misaki Fujioka, gemelle separate fin dalla nascita ma poi riunitesi in alcune occasioni. In questo episodio avremo la possibilità di comprendere quanto fosse profondo e spesso il legame che univa Mei e Misaki.
Volete conoscere un piccolo frammento del passato di Misaki Mei? È il frammento più importante, quello che la univa alla sua amata sorella.
L'obiettivo dell'OAV è quello di porre l'attenzione sul rapporto che intercorre tra ambedue le sorelle, perciò non presenta alcuna reale trama: avrete la possibilità di assistere a svariati momenti teneri cui si lasceranno andare le belle protagoniste, l'allegra Misaki contrapposta alla taciturna Mei.
Si tratta di un episodio perfetto per chi vuole conoscere in maniera più approfondita la parte recondita di Mei, la quale ha condiviso la propria anima con l'adorata sorella, finché l'inevitabile maledizione non ha spezzato il loro legame e ha posto fine alla vita di Misaki. Verrà mostrata una Misaki Mei inedita nel ruolo di sorella gemella di Misaki Fujioka e, in questo modo, il suo lato più intimo uscirà allo scoperto denotando l'amore che prova nei suoi confronti, poiché dimostrerà di amare veramente ciò che lei definisce "l'altra se stessa". Infatti, Misaki Fujioka rappresenta l'altra metà di Mei, come si evince nel corso della visione del primo episodio di "Another", quando Mei attraversa il corridoio che conduce all'obitorio e regge tra le braccia una bambola bionda. La sta portando a colei che si scoprirà essere sua sorella: è come se fossero due persone distinte, che vivono in corpi separati, eppure sono legate da un filo invisibile e indistruttibile, nonostante la perfida maledizione sia in procinto di attivarsi e mietere la sua prima vittima.
Nel complesso, il rapporto venutosi a creare tra Misaki e Mei viene analizzato adeguatamente con qualche timido risvolto shoujo-ai.
Nel corso della visione dell'OAV, ci saranno rari e impalpabili rimandi a ciò che contraddistingue la serie anime di "Another" e lo eleva ai miei occhi, rendendolo una rara gemma in grado di trasmettere sensazioni d'apprensione, di lasciare lo spettatore con il fiato sospeso, e d'incrementare la sua curiosità: non ci sono le classiche atmosfere inquietanti collegate ai dialoghi cadenzati, enigmatici, così come mancano i silenzi pieni di domande e le bambole che tagliano le scene per alcuni istanti, provocando una certa tensione nello spettatore, se unite oltretutto alle musiche si sottofondo che riuscivano a creare una sensazione di oppressione.
E' purtroppo assente la componente che ha fatto di "Another" uno dei miei anime preferiti in assoluto e, senza il suddetto elemento, mi è risultato difficoltoso amare e restare coinvolta emotivamente durante la visione di questo episodio.
L'episodio 0 è consigliato unicamente a coloro che hanno amato la serie anime e vogliono conoscere un'altra parte del passato di Misaki Mei, ma in maniera molto più approfondita.
La trama è incentrata sui personaggi di Misaki Mei e Misaki Fujioka, gemelle separate fin dalla nascita ma poi riunitesi in alcune occasioni. In questo episodio avremo la possibilità di comprendere quanto fosse profondo e spesso il legame che univa Mei e Misaki.
Volete conoscere un piccolo frammento del passato di Misaki Mei? È il frammento più importante, quello che la univa alla sua amata sorella.
L'obiettivo dell'OAV è quello di porre l'attenzione sul rapporto che intercorre tra ambedue le sorelle, perciò non presenta alcuna reale trama: avrete la possibilità di assistere a svariati momenti teneri cui si lasceranno andare le belle protagoniste, l'allegra Misaki contrapposta alla taciturna Mei.
Si tratta di un episodio perfetto per chi vuole conoscere in maniera più approfondita la parte recondita di Mei, la quale ha condiviso la propria anima con l'adorata sorella, finché l'inevitabile maledizione non ha spezzato il loro legame e ha posto fine alla vita di Misaki. Verrà mostrata una Misaki Mei inedita nel ruolo di sorella gemella di Misaki Fujioka e, in questo modo, il suo lato più intimo uscirà allo scoperto denotando l'amore che prova nei suoi confronti, poiché dimostrerà di amare veramente ciò che lei definisce "l'altra se stessa". Infatti, Misaki Fujioka rappresenta l'altra metà di Mei, come si evince nel corso della visione del primo episodio di "Another", quando Mei attraversa il corridoio che conduce all'obitorio e regge tra le braccia una bambola bionda. La sta portando a colei che si scoprirà essere sua sorella: è come se fossero due persone distinte, che vivono in corpi separati, eppure sono legate da un filo invisibile e indistruttibile, nonostante la perfida maledizione sia in procinto di attivarsi e mietere la sua prima vittima.
Nel complesso, il rapporto venutosi a creare tra Misaki e Mei viene analizzato adeguatamente con qualche timido risvolto shoujo-ai.
Nel corso della visione dell'OAV, ci saranno rari e impalpabili rimandi a ciò che contraddistingue la serie anime di "Another" e lo eleva ai miei occhi, rendendolo una rara gemma in grado di trasmettere sensazioni d'apprensione, di lasciare lo spettatore con il fiato sospeso, e d'incrementare la sua curiosità: non ci sono le classiche atmosfere inquietanti collegate ai dialoghi cadenzati, enigmatici, così come mancano i silenzi pieni di domande e le bambole che tagliano le scene per alcuni istanti, provocando una certa tensione nello spettatore, se unite oltretutto alle musiche si sottofondo che riuscivano a creare una sensazione di oppressione.
E' purtroppo assente la componente che ha fatto di "Another" uno dei miei anime preferiti in assoluto e, senza il suddetto elemento, mi è risultato difficoltoso amare e restare coinvolta emotivamente durante la visione di questo episodio.
L'episodio 0 è consigliato unicamente a coloro che hanno amato la serie anime e vogliono conoscere un'altra parte del passato di Misaki Mei, ma in maniera molto più approfondita.