Recensione
Death Note
10.0/10
Ci lamentiamo ogni giorno che nel mondo esista il male. Per questo incolpiamo Dio o noi stessi. Ma cosa succederebbe se un giorno venisse un Salvatore capace di togliere il marcio dal mondo? Tenderemo a lui le nostre mani come dei bambini, felici di avere trovato qualcuno su cui appoggiarci, oppure le chiuderemo secondo il principio della moralità? E' giusto uccidere i criminali per ripulire la società oppure spedirli in galera sperando che con il tempo possano diventare degli onesti cittadini?
Questo è il tema di "Death Note", un anime spettacolare ideato da Tsugumi Ohba.
In un mondo parallelo al nostro esiste il mondo degli shinigami, ovvero, gli dei della morte. In questo mondo lugubre, spicca lo shinigami Ryuk, annoiato di vivere nel suo mondo. Perciò per sottrarsi dalla noia getta il suo death note sulla Terra affinché qualcuno lo trovi e lo faccia disperatamente divertire. Il suo death note viene trovato casualmente da Light Yagami, il protagonista di quest'anime avvincente. Light è un giovane studente modello con un'intelligenza fuori dal comune, stanco, seccato di vivere la vita mondana di tutti i giorni e che osserva con disprezzo il resto che lo circonda.
Ma che cos'è il death note? Esso non è un quaderno come tutti gli altri. E' il quaderno della morte, lo strumento necessario per cambiare il mondo. Ha un potere paranormale: il possessore del quaderno può uccidere qualsiasi persona egli desidera solo scrivendone il nome e ricordando il volto della stessa. All'inizio Light si mostra titubante, scettico che possa esistere un qualcosa di così oscuro, di così malvagio, ma che allo stesso tempo risulti accattivante e affascinante dinanzi ai suoi occhi. Tornato a casa, si rintana nella sua stanza per provare l'autenticità del quaderno. Ma chi sarà la sua cavia? Chi dovrà essere sacrificato se non un criminale? Dopo avere provato la capacità del quaderno, Light incomincerà a fare giustizia ripulendo il mondo dal male che lo attanaglia, a qualsiasi costo, anche sacrificando persone care.
Il mondo all'inizio non sa spiegarsi gli innumerevoli decessi dei criminali e non avendo nessuna freccia nel suo arco incolpa Kira (Light Yagami), una parola che deriva dalla parola inglese "killer" (assassino) però la traslitterazione giapponese è "kiraa". Il mondo si divide. C'è chi sostiene il verbo di Kira e chi invece vuole catturarlo secondo il principio della moralità come ad esempio organizzazioni quali la polizia giapponese e l'FBI guidate dal giovane detective L, un ragazzo che ha grandi doti deduttive e intuitive. Che inizi la lotta tra Light e L, entrambi servitori della parola giustizia, che da loro viene servita in maniera assolutamente opposta.
Molti dividono l'anime in due parti: esaltano la prima per poi deridere della seconda. Tuttavia io trovo le due parti assolutamente complementari tra loro, stupefacenti, mozzafiato.
I personaggi dell'anime sono vari: si va dai principali che risultano affascinanti allo spettatore, ai personaggi secondari che sembrano sommariamente quasi nessuno rispetto ai primi.
Il doppiaggio è stato assolutamente azzeccato specialmente quello di Light e quello di Ryuk che è il doppiatore di Schwarzenegger. Le sigle che aprono l'anime sono veramente adatte alle circostanze sia per il loro ritmo sia per i loro testi.
Voto? 10. Perché non ho visto nessun difetto poiché se l'anime è seguito con attenzione tutto ha un senso. E'stato il primo anime che ho visto in cui il bene e il male non si affrontano con la forza bensì con l'intelligenza e, per concludere, è un anime che si basa su un tema fondamentale ovvero su cosa è giusto e su cosa è sbagliato. Un anime capace di far avvolgere lo spettatore attraverso vari colpi di scena e che è capace di fare capire allo spettatore in quale mondo egli stesso vive. Lo consiglio vivamente a tutti quelli che si sono scocciati di vedere le stesse cose, e che hanno voglia di vedere un qualcosa che li avvolga nel vero senso della parola.
Voglio concludere questa recensione con un periodo del filosofo tedesco Friedrich Nietzsche: "I buoni devono crocifiggere colui che arriva a scoprire la propria virtù! E il secondo che scoperse il loro paese, fu quegli che chiese: 'Chi odiano essi di più?'. Il creatore odiano di più: colui che frange le tavole ed i vecchi valori: è lui che chiamano delinquente. Giacché i buoni, essi, non possono creare: essi sono sempre il principio della fine".
Questo è il tema di "Death Note", un anime spettacolare ideato da Tsugumi Ohba.
In un mondo parallelo al nostro esiste il mondo degli shinigami, ovvero, gli dei della morte. In questo mondo lugubre, spicca lo shinigami Ryuk, annoiato di vivere nel suo mondo. Perciò per sottrarsi dalla noia getta il suo death note sulla Terra affinché qualcuno lo trovi e lo faccia disperatamente divertire. Il suo death note viene trovato casualmente da Light Yagami, il protagonista di quest'anime avvincente. Light è un giovane studente modello con un'intelligenza fuori dal comune, stanco, seccato di vivere la vita mondana di tutti i giorni e che osserva con disprezzo il resto che lo circonda.
Ma che cos'è il death note? Esso non è un quaderno come tutti gli altri. E' il quaderno della morte, lo strumento necessario per cambiare il mondo. Ha un potere paranormale: il possessore del quaderno può uccidere qualsiasi persona egli desidera solo scrivendone il nome e ricordando il volto della stessa. All'inizio Light si mostra titubante, scettico che possa esistere un qualcosa di così oscuro, di così malvagio, ma che allo stesso tempo risulti accattivante e affascinante dinanzi ai suoi occhi. Tornato a casa, si rintana nella sua stanza per provare l'autenticità del quaderno. Ma chi sarà la sua cavia? Chi dovrà essere sacrificato se non un criminale? Dopo avere provato la capacità del quaderno, Light incomincerà a fare giustizia ripulendo il mondo dal male che lo attanaglia, a qualsiasi costo, anche sacrificando persone care.
Il mondo all'inizio non sa spiegarsi gli innumerevoli decessi dei criminali e non avendo nessuna freccia nel suo arco incolpa Kira (Light Yagami), una parola che deriva dalla parola inglese "killer" (assassino) però la traslitterazione giapponese è "kiraa". Il mondo si divide. C'è chi sostiene il verbo di Kira e chi invece vuole catturarlo secondo il principio della moralità come ad esempio organizzazioni quali la polizia giapponese e l'FBI guidate dal giovane detective L, un ragazzo che ha grandi doti deduttive e intuitive. Che inizi la lotta tra Light e L, entrambi servitori della parola giustizia, che da loro viene servita in maniera assolutamente opposta.
Molti dividono l'anime in due parti: esaltano la prima per poi deridere della seconda. Tuttavia io trovo le due parti assolutamente complementari tra loro, stupefacenti, mozzafiato.
I personaggi dell'anime sono vari: si va dai principali che risultano affascinanti allo spettatore, ai personaggi secondari che sembrano sommariamente quasi nessuno rispetto ai primi.
Il doppiaggio è stato assolutamente azzeccato specialmente quello di Light e quello di Ryuk che è il doppiatore di Schwarzenegger. Le sigle che aprono l'anime sono veramente adatte alle circostanze sia per il loro ritmo sia per i loro testi.
Voto? 10. Perché non ho visto nessun difetto poiché se l'anime è seguito con attenzione tutto ha un senso. E'stato il primo anime che ho visto in cui il bene e il male non si affrontano con la forza bensì con l'intelligenza e, per concludere, è un anime che si basa su un tema fondamentale ovvero su cosa è giusto e su cosa è sbagliato. Un anime capace di far avvolgere lo spettatore attraverso vari colpi di scena e che è capace di fare capire allo spettatore in quale mondo egli stesso vive. Lo consiglio vivamente a tutti quelli che si sono scocciati di vedere le stesse cose, e che hanno voglia di vedere un qualcosa che li avvolga nel vero senso della parola.
Voglio concludere questa recensione con un periodo del filosofo tedesco Friedrich Nietzsche: "I buoni devono crocifiggere colui che arriva a scoprire la propria virtù! E il secondo che scoperse il loro paese, fu quegli che chiese: 'Chi odiano essi di più?'. Il creatore odiano di più: colui che frange le tavole ed i vecchi valori: è lui che chiamano delinquente. Giacché i buoni, essi, non possono creare: essi sono sempre il principio della fine".