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"Terribilmente divertente" è l'attributo che più si adatta a questa serie drama: una volta iniziato, è difficile resistere alla tentazione di divorarsi in una sola seduta tutte le puntate successive. Io ho cercato di centellinarle per far durare il divertimento quanto più a lungo possibile.
Personaggi e situazioni sono forse stereotipati e al limite del credibile, ma perfettamente in linea con il registro della serie: la garbata "presa in giro" delle differenze e delle incomprensioni culturali e degli aspetti più incomprensibili della cultura giapponese, oltre che dell'ancora diffusissima sospettosità verso gli stranieri, soprattutto se emigrati, sono infatti i punti focali di questo live action.

La protagonista è perfettamente calata nella parte, travolgente, irresistibile nelle sue improbabili mosse da lolita ormai un tantino stagionata - fiocchettoni e colori sgargianti compresi, una gioia per gli occhi.
"Nihonjin no Shiranai Nihongo" è utilissimo anche per gli studenti di lingua giapponese: del resto la serie è stata concepita per dimostrare che il giapponese è una lingua talmente complicata che neppure i nativi riescono a padroneggiarne tutte le sue più sottili sfumature. Simpatico dunque che Giapponesi, dipinti spesso a torto come orgogliosi, serissimi e tutti dediti al lavoro, dimostrino questa volta di sapersi ridere addosso, mettendo in mostra le loro "mancanze" anche se solo per il mercato televisivo interno.
Bravissimi anche i coprotagonisti: fra gli studenti c'è pure un fighissimo italiano, aspirante mangaka che fa allegramente strage di adolescenti. Fascino latino, allegramente stereotipato, appunto.