Recensione
Non si può proprio dire che io sia un'appassionata del genere, tutt'altro, ma facendo da baby sitter a mia cugina mi è capitato spessissimo di seguire serie di questo tipo alla televisione, cosa che mi permette di dire oggi, senza mezzi termini, che 'Mermaid Melody' è un anime dei peggiori mai creati. Il motivo? Sono molteplici, a dire il vero, ma andiamo per gradi.
La storia segue le vicende di una sdolcinata quanto lagnosa principessa sirena, Lucia, che, affiancata dall'inseparabile galoppino - qui in formato pinguino preoccupantemente tondeggiante in grado di trasformarsi in un cavallo dotato di ali e pinne (?) -, approda sulla terraferma, nel mondo degli umani, per ritrovare la perla (rosa ovviamente) che aveva perso anni prima e senza la quale non può sperare di difendere se stessa e il suo regno, né di purificare il mondo a forza di canzonette sentimentali, insensate e insignificanti. Perché sono proprio queste le armi delle principesse sirene. Oh, assicuro che quando Lucia e le sue colleghe (altre donne-pesce più o meno principesche che giungono nel nostro mondo per i motivi più vari) ci deliziano con le loro voci, le avversarie gridano spaventate e non possono che tapparsi le orecchie e sparire - letteralmente. A queste emozionanti schermaglie musicali si uniscono l'amore per un ragazzo, tale Kaito, e l'obiettivo ultimo di salvare l'intero mondo sottomarino dalla minaccia di Gaito, oscuro signore degli abissi che punta - avete dubbi? - alla cattura delle principesse, al potere e alla distruzione.
Se la trama già di per sé insulsa non bastasse, poniamo un po' l'attenzione sui personaggi: la fiera dello stereotipo proporrebbe maggiore originalità. Tra le protagoniste ragazzine - che si perdono un minuto sì e il successivo pure in romanticherie diabetiche -, il figo di turno - ovviamente popolarissimo, ovviamente bellissimo, ovviamente coraggiosissimo, ovviamente integerrimo, ovviamente... insospettabile gemello separato alla nascita del cattivone? Ma giura! -, le leccapiedi dell'antagonista - poverine, non fanno che prendersi clamorose mazzate musicali -, l'antagonista stesso - membro di una casata aristocratica in decadenza nonché soggetto affetto da megalomania, sindrome dell'abbandono e patologia del bel tenebroso - e i ridicoli aiutanti delle allegre sirenette, abbiamo un'enorme varietà di personaggi tra cui scegliere i nostri eroi. In effetti, manca una sola tipologia: quella dei personaggi credibili e con spessore.
Per quanto riguarda gli episodi in sé, è straordinario come la solita scaletta venga seguita ogni volta alla lettera: le principesse sirene si trasformano nella loro versione canora più o meno allo stesso minuto di ogni puntata, addirittura!
Le tematiche che ci presenta quest'anime, poi, sono tra le più scontate possibili e spicca chiaramente la teoria del "amor vincit omnia". Non so se odiare di più i nauseabondi sentimentalismi o gli onnipresenti buonismi, in tutta sincerità. Tra l'altro sono convinta che alcune scene vorrebbero davvero essere commoventi e toccanti, ce l'hanno messa tutta, peccato però che tali momenti risultino sempre melensi e stucchevoli, non riescono a creare un briciolo di coinvolgimento emotivo nello spettatore.
Lo stile grafico non propone nulla di nuovo, ma perlomeno è dignitoso: a parte le macrocefalie, i corpi sono abbastanza proporzionati e armoniosi, i colori luminosi e in linea con il tono dell'anime e gli sfondi discreti. La colonna sonora (intesa come opening, ending e temi di sottofondo) è assolutamente insignificante, ma almeno non tortura le orecchie quanto le canzoni delle donne-pesce. L'animazione presenta diverse pecche: per esempio, durante i concerti delle nostre, le clip sono ripetute, clip che, peraltro, mostrano movenze un po' innaturali.
Infine, devo dire che il comportamento di queste adorabili sirenette a volte risulta spesso offensivo nei confronti del genere femminile: simili oche perse dietro a un simile ideale d'amore io non le ho mai viste, e sarà pure che sono poco romantica, ma davvero: dar loro un po' di cervello non sarebbe stato improponibile.
In sintesi, penso che quest'anime non sia adatto a nessuno che abbia un minimo di spirito critico, se non altro perché nel continuo ripetersi dei medesimi dialoghi, scontri e vicende sembra di essere presi in giro. E' altresì vero che a bambine piccole, ancora in cerca del solo 'spettacolo' anziché della qualità di trama e personaggi, un anime di questo tipo potrebbe piacere, in fondo è proprio questo il target di 'Mermaid Melody'.
La storia segue le vicende di una sdolcinata quanto lagnosa principessa sirena, Lucia, che, affiancata dall'inseparabile galoppino - qui in formato pinguino preoccupantemente tondeggiante in grado di trasformarsi in un cavallo dotato di ali e pinne (?) -, approda sulla terraferma, nel mondo degli umani, per ritrovare la perla (rosa ovviamente) che aveva perso anni prima e senza la quale non può sperare di difendere se stessa e il suo regno, né di purificare il mondo a forza di canzonette sentimentali, insensate e insignificanti. Perché sono proprio queste le armi delle principesse sirene. Oh, assicuro che quando Lucia e le sue colleghe (altre donne-pesce più o meno principesche che giungono nel nostro mondo per i motivi più vari) ci deliziano con le loro voci, le avversarie gridano spaventate e non possono che tapparsi le orecchie e sparire - letteralmente. A queste emozionanti schermaglie musicali si uniscono l'amore per un ragazzo, tale Kaito, e l'obiettivo ultimo di salvare l'intero mondo sottomarino dalla minaccia di Gaito, oscuro signore degli abissi che punta - avete dubbi? - alla cattura delle principesse, al potere e alla distruzione.
Se la trama già di per sé insulsa non bastasse, poniamo un po' l'attenzione sui personaggi: la fiera dello stereotipo proporrebbe maggiore originalità. Tra le protagoniste ragazzine - che si perdono un minuto sì e il successivo pure in romanticherie diabetiche -, il figo di turno - ovviamente popolarissimo, ovviamente bellissimo, ovviamente coraggiosissimo, ovviamente integerrimo, ovviamente... insospettabile gemello separato alla nascita del cattivone? Ma giura! -, le leccapiedi dell'antagonista - poverine, non fanno che prendersi clamorose mazzate musicali -, l'antagonista stesso - membro di una casata aristocratica in decadenza nonché soggetto affetto da megalomania, sindrome dell'abbandono e patologia del bel tenebroso - e i ridicoli aiutanti delle allegre sirenette, abbiamo un'enorme varietà di personaggi tra cui scegliere i nostri eroi. In effetti, manca una sola tipologia: quella dei personaggi credibili e con spessore.
Per quanto riguarda gli episodi in sé, è straordinario come la solita scaletta venga seguita ogni volta alla lettera: le principesse sirene si trasformano nella loro versione canora più o meno allo stesso minuto di ogni puntata, addirittura!
Le tematiche che ci presenta quest'anime, poi, sono tra le più scontate possibili e spicca chiaramente la teoria del "amor vincit omnia". Non so se odiare di più i nauseabondi sentimentalismi o gli onnipresenti buonismi, in tutta sincerità. Tra l'altro sono convinta che alcune scene vorrebbero davvero essere commoventi e toccanti, ce l'hanno messa tutta, peccato però che tali momenti risultino sempre melensi e stucchevoli, non riescono a creare un briciolo di coinvolgimento emotivo nello spettatore.
Lo stile grafico non propone nulla di nuovo, ma perlomeno è dignitoso: a parte le macrocefalie, i corpi sono abbastanza proporzionati e armoniosi, i colori luminosi e in linea con il tono dell'anime e gli sfondi discreti. La colonna sonora (intesa come opening, ending e temi di sottofondo) è assolutamente insignificante, ma almeno non tortura le orecchie quanto le canzoni delle donne-pesce. L'animazione presenta diverse pecche: per esempio, durante i concerti delle nostre, le clip sono ripetute, clip che, peraltro, mostrano movenze un po' innaturali.
Infine, devo dire che il comportamento di queste adorabili sirenette a volte risulta spesso offensivo nei confronti del genere femminile: simili oche perse dietro a un simile ideale d'amore io non le ho mai viste, e sarà pure che sono poco romantica, ma davvero: dar loro un po' di cervello non sarebbe stato improponibile.
In sintesi, penso che quest'anime non sia adatto a nessuno che abbia un minimo di spirito critico, se non altro perché nel continuo ripetersi dei medesimi dialoghi, scontri e vicende sembra di essere presi in giro. E' altresì vero che a bambine piccole, ancora in cerca del solo 'spettacolo' anziché della qualità di trama e personaggi, un anime di questo tipo potrebbe piacere, in fondo è proprio questo il target di 'Mermaid Melody'.