Recensione
'Le origini del mito' è il primo Special OAV di 'Dragon Ball' e ci racconta di un periodo e un pianeta di cui tutti noi vorremmo sapere di più: infatti, questo movie focalizza la sua attenzione sugli eventi appena precedenti all'esplosione di Vegeta, pianeta d'origine della razza Saiyan, ad opera del malvagio e potentissimo tiranno Freezer.
Le vicende si aprono sul pianeta Vegeta con la nascita di Kakaroth (ovvero Goku, per chi non lo sapesse), neonato Saiyan con una forza combattiva talmente misera da essere spedito sulla lontana Terra, abitata da creature sufficientemente deboli da non rappresentare un pericolo per il piccolo. Il focus si sposta poi subito su un gruppo di guerrieri Saiyan di terza classe fra cui apprendiamo esserci anche il padre di Kakaroth, Bardack: essi hanno appena finito di sterminare e conquistare un pianeta e, conversando tranquillamente, non si accorgono della presenza di un alieno sopravvissuto che, agendo velocissimamente, attacca, colpisce e stende Bardack, conferendogli il disgraziato privilegio di poter vedere il futuro della sua razza, un futuro fatto di morte e distruzione. Il guerriero comincia dunque a essere tormentato da ripetute visioni che inizialmente non riesce a comprendere ma che poi, in seguito alla morte dei compagni di squadra (che cercherà di vendicare con scarsi risultati), diventano per Bardack l'indiscutibile prova del tradimento di Freezer, che fino a quel momento i Saiyan avevano servito lealmente. Tornato in tutta furia su Vegeta nonostante le profonde ferite riportate, Bardack diffonde la notizia ovunque, non venendo tuttavia preso sul serio e subendo insulti e prese in giro che lo spingono a tentare un solitario e disperato - perché non si può definire altrimenti - assalto contro il tiranno dell'universo.
Caratterizzato da una colonna sonora incalzante e adeguata e da combattimenti ben fatti, sanguinari al punto giusto ma non confusionari, questo OAV ha catturato totalmente la mia attenzione, rivelandosi il movie di 'Dragon Ball' che più ho amato (se non l'unico) e che più può essere considerato parte della storia originale. 'Le origini del mito' unisce l'empatia per un popolo che noi sappiamo destinato all'estinzione all'adrenalina della ribellione di Bardack al suo destino, ormai segnato; ne deriva un episodio emozionante e interessante, in quanto ci mostra, seppur superficialmente, anche un po' della struttura sociale dei Saiyan: conosciamo bene Vegeta e Goku, ma com'erano e come si comportavano gli altri Saiyan, quando il loro pianeta d'origine esisteva ancora? Questo movie ce ne fornisce una parziale risposta.
Sarà poco obiettivo, ma confesso spudoratamente che parte del mio amore per questo special deriva dalla cura con cui si è trattato il principe Vegeta: compare fondamentalmente in quattro scene - un allenamento che mostra le sue straordinarie doti di combattimento, un incontro con Freezer, un'anticipazione del suo futuro combattimento con Goku e una meravigliosa sequenza finale in cui Vegeta apprende della scomparsa della sua razza - e in ognuna di esse è evidenziato il suo talento per il combattimento e il suo carattere freddo e sanguinario, privo di affetti o legami come dovrebbe essere un principe Saiyan.
Tra gli altri personaggi che compaiono, gli unici che conosciamo sono Freezer, Zarbon e Dodoria: essi mantengono la loro caratterizzazione originale, cosa rarissima per un OAV di 'Dragon Ball'.
I disegni seguono lo stile inconfondibile della serie, ma risultano un pochino più curati rispetto all'anime originale. Il doppiaggio italiano è buono - le voci sono state scelte in modo accettabile, a differenza di quelle dell'anime canonico - e nella prima versione uscita in Italia i nomi originali (di tecniche, personaggi e quant'altro) sono stati mantenuti, il che è un punto a favore.
'Le origini del mito' è forse l'unico movie che ogni appassionato di 'Dragon Ball' dovrebbe vedere obbligatoriamente e di sicuro il migliore sotto ogni punto di vista - OST, combattimenti, trama, logica, personaggi.
In genere detesto gli OAV tratti dall'opera di Toriyama, ma questo rappresenta un'enorme eccezione, perché l'ho apprezzato oltremodo e lo consiglio caldamente a chiunque conosca anche poco 'Dragon Ball'.
Le vicende si aprono sul pianeta Vegeta con la nascita di Kakaroth (ovvero Goku, per chi non lo sapesse), neonato Saiyan con una forza combattiva talmente misera da essere spedito sulla lontana Terra, abitata da creature sufficientemente deboli da non rappresentare un pericolo per il piccolo. Il focus si sposta poi subito su un gruppo di guerrieri Saiyan di terza classe fra cui apprendiamo esserci anche il padre di Kakaroth, Bardack: essi hanno appena finito di sterminare e conquistare un pianeta e, conversando tranquillamente, non si accorgono della presenza di un alieno sopravvissuto che, agendo velocissimamente, attacca, colpisce e stende Bardack, conferendogli il disgraziato privilegio di poter vedere il futuro della sua razza, un futuro fatto di morte e distruzione. Il guerriero comincia dunque a essere tormentato da ripetute visioni che inizialmente non riesce a comprendere ma che poi, in seguito alla morte dei compagni di squadra (che cercherà di vendicare con scarsi risultati), diventano per Bardack l'indiscutibile prova del tradimento di Freezer, che fino a quel momento i Saiyan avevano servito lealmente. Tornato in tutta furia su Vegeta nonostante le profonde ferite riportate, Bardack diffonde la notizia ovunque, non venendo tuttavia preso sul serio e subendo insulti e prese in giro che lo spingono a tentare un solitario e disperato - perché non si può definire altrimenti - assalto contro il tiranno dell'universo.
Caratterizzato da una colonna sonora incalzante e adeguata e da combattimenti ben fatti, sanguinari al punto giusto ma non confusionari, questo OAV ha catturato totalmente la mia attenzione, rivelandosi il movie di 'Dragon Ball' che più ho amato (se non l'unico) e che più può essere considerato parte della storia originale. 'Le origini del mito' unisce l'empatia per un popolo che noi sappiamo destinato all'estinzione all'adrenalina della ribellione di Bardack al suo destino, ormai segnato; ne deriva un episodio emozionante e interessante, in quanto ci mostra, seppur superficialmente, anche un po' della struttura sociale dei Saiyan: conosciamo bene Vegeta e Goku, ma com'erano e come si comportavano gli altri Saiyan, quando il loro pianeta d'origine esisteva ancora? Questo movie ce ne fornisce una parziale risposta.
Sarà poco obiettivo, ma confesso spudoratamente che parte del mio amore per questo special deriva dalla cura con cui si è trattato il principe Vegeta: compare fondamentalmente in quattro scene - un allenamento che mostra le sue straordinarie doti di combattimento, un incontro con Freezer, un'anticipazione del suo futuro combattimento con Goku e una meravigliosa sequenza finale in cui Vegeta apprende della scomparsa della sua razza - e in ognuna di esse è evidenziato il suo talento per il combattimento e il suo carattere freddo e sanguinario, privo di affetti o legami come dovrebbe essere un principe Saiyan.
Tra gli altri personaggi che compaiono, gli unici che conosciamo sono Freezer, Zarbon e Dodoria: essi mantengono la loro caratterizzazione originale, cosa rarissima per un OAV di 'Dragon Ball'.
I disegni seguono lo stile inconfondibile della serie, ma risultano un pochino più curati rispetto all'anime originale. Il doppiaggio italiano è buono - le voci sono state scelte in modo accettabile, a differenza di quelle dell'anime canonico - e nella prima versione uscita in Italia i nomi originali (di tecniche, personaggi e quant'altro) sono stati mantenuti, il che è un punto a favore.
'Le origini del mito' è forse l'unico movie che ogni appassionato di 'Dragon Ball' dovrebbe vedere obbligatoriamente e di sicuro il migliore sotto ogni punto di vista - OST, combattimenti, trama, logica, personaggi.
In genere detesto gli OAV tratti dall'opera di Toriyama, ma questo rappresenta un'enorme eccezione, perché l'ho apprezzato oltremodo e lo consiglio caldamente a chiunque conosca anche poco 'Dragon Ball'.