Recensione
Dragon Ball GT
1.0/10
Akira Toriyama aveva raggiunto l'apice con "Dragon ball Z". Non contento ha continuato nel suo lavoro e la sua mente ha sfornato "Dragon Ball GT". Forse era meglio che la sua mente geniale fosse andata in black out per un po' e che non avesse pensato più a lavorare per soldi ma al lavoro per i fan e per se stesso.
Se la logica ci accompagnava a svelare i misteri di "Dragon Ball" per poi dopo lentamente abbandonarci in "Dragon Ball Z", adesso la logica in "Dragon Ball GT" non esiste. La logica lascia lo spazio all'immaginazione senza confini. Esistono altre 7 sfere del drago le quali vengono trovate dal buon vecchio Pilaf e per colpa del fato o del caos, il nostro eroe Goku ridiventa bambino. Goku vuole subito ritrovare le 7 sfere del drago, ma viene a sapere che queste nuove 7 sfere del drago non si devono cercare sulla Terra, bensì nell'intero universo. Così Goku parte per lo spazio accompagnato dalla sua nipotina Pan e dal giovane Trunks.
I personaggi di "Dragon Ball GT" non sono nessuno rispetto a quelli di "Dragon Ball Z". Perché? Perché in questa saga mi cadono tutti i personaggi di "Dragon Ball Z"! Vegeta che era il personaggio che si caratterizzava per la sua personalità, per il suo carisma per il suo orgoglio, in "Dragon Ball GT" mi diventa un personaggio commerciale e che ricopre perfettamente il ruolo di pater familias. Se già delle volte non potevo sopportare Goten, Trunks, e Gohan figuriamoci ora. L'unico personaggio in cui riponevo la mia totale fiducia era Oob ma poi dopo mi sono dovuto ricredere e vedere la realtà: "Dragon Ball GT" è solo una perdita di tempo. Insomma Oob dovrebbe essere la reincarnazione di Kid Bu?
Adesso forse vi starete chiedendo: se i protagonisti sono nella più orrenda degenerazione cosa posso aspettarmi dai nemici? A questa domanda c'è una sola risposta. Andate su Youtube e cercate i fratelli Para Para. Capirete tutto.
L'unico aspetto positivo è il miglioramento dell'animazione e delle immagini. Altro non ho trovato.
Gottfried Wilhelm von Leibniz pensava che il mondo odierno fosse il migliore dei mondi possibili. Esso è perfetto. Quindi "Dragon Ball GT" fa parte di un mondo perfetto? No non credo. Credo che il mio voto parli da sé.
Se la logica ci accompagnava a svelare i misteri di "Dragon Ball" per poi dopo lentamente abbandonarci in "Dragon Ball Z", adesso la logica in "Dragon Ball GT" non esiste. La logica lascia lo spazio all'immaginazione senza confini. Esistono altre 7 sfere del drago le quali vengono trovate dal buon vecchio Pilaf e per colpa del fato o del caos, il nostro eroe Goku ridiventa bambino. Goku vuole subito ritrovare le 7 sfere del drago, ma viene a sapere che queste nuove 7 sfere del drago non si devono cercare sulla Terra, bensì nell'intero universo. Così Goku parte per lo spazio accompagnato dalla sua nipotina Pan e dal giovane Trunks.
I personaggi di "Dragon Ball GT" non sono nessuno rispetto a quelli di "Dragon Ball Z". Perché? Perché in questa saga mi cadono tutti i personaggi di "Dragon Ball Z"! Vegeta che era il personaggio che si caratterizzava per la sua personalità, per il suo carisma per il suo orgoglio, in "Dragon Ball GT" mi diventa un personaggio commerciale e che ricopre perfettamente il ruolo di pater familias. Se già delle volte non potevo sopportare Goten, Trunks, e Gohan figuriamoci ora. L'unico personaggio in cui riponevo la mia totale fiducia era Oob ma poi dopo mi sono dovuto ricredere e vedere la realtà: "Dragon Ball GT" è solo una perdita di tempo. Insomma Oob dovrebbe essere la reincarnazione di Kid Bu?
Adesso forse vi starete chiedendo: se i protagonisti sono nella più orrenda degenerazione cosa posso aspettarmi dai nemici? A questa domanda c'è una sola risposta. Andate su Youtube e cercate i fratelli Para Para. Capirete tutto.
L'unico aspetto positivo è il miglioramento dell'animazione e delle immagini. Altro non ho trovato.
Gottfried Wilhelm von Leibniz pensava che il mondo odierno fosse il migliore dei mondi possibili. Esso è perfetto. Quindi "Dragon Ball GT" fa parte di un mondo perfetto? No non credo. Credo che il mio voto parli da sé.