Recensione
Trigun
9.0/10
Cercherò in tutti i modi di non rovinare la visione a chi si appresta a vedere l'anime dopo aver letto le recensioni.
"Trigun" a mio parere è un anime notevolissimo sotto molti punti di vista e non sono assolutamente d'accordo sul fatto che venga accusato di avere una grafica piuttosto scadente, perché ben altre sono le opere dalla grafica deludente; semplicemente l'autore ha preferito concentrarsi su altro e secondo me alcune volte l'effetto "minimal" è ricercato appositamente.
Andando per ordine la prima cosa su cui vorrei soffermarmi è la trama.
La trama è ben strutturata e molto scorrevole, l'intero anime lo è e questa è sicuramente una caratteristica invidiabile, perché nonostante non ci vengano introdotte subito le personalità dei personaggi lo spettatore non si annoia e rischia di divertirsi anche. Infatti c'è un continuo gioco (a mio parere eccellente e spettacolare) di demenziale/serio tanto da rendere l'anime per certi versi un seinen e non per le scene violente, non per le immagini forti, che tra l'altro mancano, ma per alcuni temi che apparentemente sembrano semplici ma sono profondi spunti di riflessione. Se dovessi fare un paragone cartaceo lo vedo molto come "Il Piccolo Principe", il capolavoro di Saint Exupery, perché sembra una favola per ragazzi indirizzata agli adulti.
Poi ci sono i personaggi, secondo me qui sta il grande trionfo di "Trigun", ossia la bravura nel caratterizzare benissimo i personaggi e nel dar loro spessore psicologico e morale; si può notare una maturazione completa di tutti (il protagonista incluso) con lo scorrere degli episodi e non ci si risparmia anche in veloci e piacevoli monologhi interiori. Ogni singolo personaggio, anche le semplici comparse nelle varie puntate, cercano di trasmettere secondo me un un messaggio, un valore, positivo o negativo che sia, su cui i protagonisti per primo e lo spettatore per secondo riflettono, traendo conclusioni e visioni totalmente differenti.
Menzione speciale va anche ai doppiatori italiani, che secondo me hanno fatto un lavoro davvero eccellente e non si sono minimamente risparmiati.
Dal punto di vista tecnico invece l'anime un pochino lascia a desiderare, ma non è una limitazione bensì a mio parere è un modo per trasmettere quel senso di desolazione, incomprensione e sofferenza che pervade l'anime e serve ancora di più a mettere in luce il protagonista con le sue scelte e la sua personalità - non a caso alcuni episodi secondo me sono chiaramente disegnati e composti con più dettagli rispetto ad altri, non dico quali per non anticipare nulla.
Le musiche sono molto carine, ma certamente non toccano vertici eccelsi, anche se servono a dare quel gusto retrò del nuovo Far West.
In sintesi "Trigun" è un grandissimo anime, una perla, perché con una semplicità e una leggerezza a volte disarmanti riesce a trattare temi "filosofici" come la morte, la pietà, la natura umana, la sofferenza, il pregiudizio razziale, l'amore, il rapporto con il soprannaturale, lasciando alla fine un sorriso sulle labbra e una lacrima sul viso.
"Trigun" a mio parere è un anime notevolissimo sotto molti punti di vista e non sono assolutamente d'accordo sul fatto che venga accusato di avere una grafica piuttosto scadente, perché ben altre sono le opere dalla grafica deludente; semplicemente l'autore ha preferito concentrarsi su altro e secondo me alcune volte l'effetto "minimal" è ricercato appositamente.
Andando per ordine la prima cosa su cui vorrei soffermarmi è la trama.
La trama è ben strutturata e molto scorrevole, l'intero anime lo è e questa è sicuramente una caratteristica invidiabile, perché nonostante non ci vengano introdotte subito le personalità dei personaggi lo spettatore non si annoia e rischia di divertirsi anche. Infatti c'è un continuo gioco (a mio parere eccellente e spettacolare) di demenziale/serio tanto da rendere l'anime per certi versi un seinen e non per le scene violente, non per le immagini forti, che tra l'altro mancano, ma per alcuni temi che apparentemente sembrano semplici ma sono profondi spunti di riflessione. Se dovessi fare un paragone cartaceo lo vedo molto come "Il Piccolo Principe", il capolavoro di Saint Exupery, perché sembra una favola per ragazzi indirizzata agli adulti.
Poi ci sono i personaggi, secondo me qui sta il grande trionfo di "Trigun", ossia la bravura nel caratterizzare benissimo i personaggi e nel dar loro spessore psicologico e morale; si può notare una maturazione completa di tutti (il protagonista incluso) con lo scorrere degli episodi e non ci si risparmia anche in veloci e piacevoli monologhi interiori. Ogni singolo personaggio, anche le semplici comparse nelle varie puntate, cercano di trasmettere secondo me un un messaggio, un valore, positivo o negativo che sia, su cui i protagonisti per primo e lo spettatore per secondo riflettono, traendo conclusioni e visioni totalmente differenti.
Menzione speciale va anche ai doppiatori italiani, che secondo me hanno fatto un lavoro davvero eccellente e non si sono minimamente risparmiati.
Dal punto di vista tecnico invece l'anime un pochino lascia a desiderare, ma non è una limitazione bensì a mio parere è un modo per trasmettere quel senso di desolazione, incomprensione e sofferenza che pervade l'anime e serve ancora di più a mettere in luce il protagonista con le sue scelte e la sua personalità - non a caso alcuni episodi secondo me sono chiaramente disegnati e composti con più dettagli rispetto ad altri, non dico quali per non anticipare nulla.
Le musiche sono molto carine, ma certamente non toccano vertici eccelsi, anche se servono a dare quel gusto retrò del nuovo Far West.
In sintesi "Trigun" è un grandissimo anime, una perla, perché con una semplicità e una leggerezza a volte disarmanti riesce a trattare temi "filosofici" come la morte, la pietà, la natura umana, la sofferenza, il pregiudizio razziale, l'amore, il rapporto con il soprannaturale, lasciando alla fine un sorriso sulle labbra e una lacrima sul viso.