Recensione
Claymore
9.0/10
Quest'anime ha per me un valore affettivo molto grande ma allontanando da questa recensione ogni vicissitudine personale, non posso che mettermi d'impegno in questa recensione per far capire a voi lettori quanto valga la pena vederlo.
Partiamo facendo una precisazione: è realmente bello vedere un anime incentrato esclusivamente su personaggi femminili (Raki permettendo) non cadere in noiosi cliché che avrebbero solo recato danno a tutta l'opera; ma è anche giusto dire come l'anime si sia perso di strada nelle ultime puntate, rispetto al manga, ma alla fine qui voglio giudicare esclusivamente queste 26 puntate, senza mettere dei "se" e dei "ma" che potrebbero solo confondere il lettore.
"Claymore" è un'opera matura, dove ogni dettaglio è messo al posto giusto e 26 capitoli alla fine risultano pure stretti. "Claymore" comincia con l'affascinarti con le sue ambientazioni fantasy che sicuramente rievocheranno nella mente di chi vede chissà quante altre situazioni analoghe, ma quest'anime non sa cadere nel banale, sa stupire continuamente, sa confondere la percezione dell'equilibrio tra bene e male presente negli spettatori e regala momenti di puro sgomento come solo un'opera di altissimo livello sa fare.
Claire è l'eroina perfetta, tanto fredda da poter passare anche sopra il corpo di chi l'ama, ma allo stesso tempo una ragazza che vive per il suo grande amore (nel senso ben più ampio del termine: come già detto, questo non è un anime che cade nel banale), una ragazza che vive per riscattare sé stessa e la vita di chi ha dato tutto per lei, una ragazza che fin troppo giovane ha visto la propria esistenza vicina alla conclusione e che ha capito quanto possa essere realmente importante avere uno scopo e cercare di andare avanti con i propri mezzi, non importa quanti ostacoli possano esserci o quanto il destino possa sembrare avverso. L'unica cosa che conta è tener fede al proprio intento, stringere forte la spada e donare anche il proprio corpo agli inferi se sarà necessario.
Norihiro Yagi tiene molto a creare un legame tra Claire e lo spettatore, nonostante analizzando esclusivamente le prime puntate è difficile sentire feeling con l'eroina, sempre eccessivamente fredda e calcolatrice, solo raramente incline ad avere reazioni emotive. Ma nel momento in cui viene fatta una digressione sul suo passato è impossibile non sentirsi più vicini a lei, non sentire la sua causa come la propria, sostenerla con tutto l'animo.
Oltre Claire anche le altre Claymore riescono a entrare nel cuore dello spettatore - chi più chi meno, del resto nel corso dell'anime ne vengono mostrate cinquantuno -, anche se c'è da dire che la caratterizzazione dei visi delle guerriere non è di certo il massimo, quindi nelle scene dove ne saranno presenti è giusto far presente che un po' di fastidio potrebbe anche nascere (ma ad esempio chi è cresciuto guardando "Holly e Benji" e "Ken il Guerriero" saprà passarci sopra senza problemi), ma credo che lo stile di Yagi possa essere ugualmente apprezzato nonostante certe imperfezioni.
Quest'anime in definitiva riesce a mettere insieme la crudeltà, il sangue, la morte con la dolcezza e con l'amore. Non aspettatevi di ridere, non aspettatevi cose del tipo "il bene vince sempre", ma vi basteranno poche puntate per sentirvi dentro il mondo corrotto e malato di "Claymore" e aver voglia di impugnare la vostra spada per far giustizia, la vostra giustizia.
Partiamo facendo una precisazione: è realmente bello vedere un anime incentrato esclusivamente su personaggi femminili (Raki permettendo) non cadere in noiosi cliché che avrebbero solo recato danno a tutta l'opera; ma è anche giusto dire come l'anime si sia perso di strada nelle ultime puntate, rispetto al manga, ma alla fine qui voglio giudicare esclusivamente queste 26 puntate, senza mettere dei "se" e dei "ma" che potrebbero solo confondere il lettore.
"Claymore" è un'opera matura, dove ogni dettaglio è messo al posto giusto e 26 capitoli alla fine risultano pure stretti. "Claymore" comincia con l'affascinarti con le sue ambientazioni fantasy che sicuramente rievocheranno nella mente di chi vede chissà quante altre situazioni analoghe, ma quest'anime non sa cadere nel banale, sa stupire continuamente, sa confondere la percezione dell'equilibrio tra bene e male presente negli spettatori e regala momenti di puro sgomento come solo un'opera di altissimo livello sa fare.
Claire è l'eroina perfetta, tanto fredda da poter passare anche sopra il corpo di chi l'ama, ma allo stesso tempo una ragazza che vive per il suo grande amore (nel senso ben più ampio del termine: come già detto, questo non è un anime che cade nel banale), una ragazza che vive per riscattare sé stessa e la vita di chi ha dato tutto per lei, una ragazza che fin troppo giovane ha visto la propria esistenza vicina alla conclusione e che ha capito quanto possa essere realmente importante avere uno scopo e cercare di andare avanti con i propri mezzi, non importa quanti ostacoli possano esserci o quanto il destino possa sembrare avverso. L'unica cosa che conta è tener fede al proprio intento, stringere forte la spada e donare anche il proprio corpo agli inferi se sarà necessario.
Norihiro Yagi tiene molto a creare un legame tra Claire e lo spettatore, nonostante analizzando esclusivamente le prime puntate è difficile sentire feeling con l'eroina, sempre eccessivamente fredda e calcolatrice, solo raramente incline ad avere reazioni emotive. Ma nel momento in cui viene fatta una digressione sul suo passato è impossibile non sentirsi più vicini a lei, non sentire la sua causa come la propria, sostenerla con tutto l'animo.
Oltre Claire anche le altre Claymore riescono a entrare nel cuore dello spettatore - chi più chi meno, del resto nel corso dell'anime ne vengono mostrate cinquantuno -, anche se c'è da dire che la caratterizzazione dei visi delle guerriere non è di certo il massimo, quindi nelle scene dove ne saranno presenti è giusto far presente che un po' di fastidio potrebbe anche nascere (ma ad esempio chi è cresciuto guardando "Holly e Benji" e "Ken il Guerriero" saprà passarci sopra senza problemi), ma credo che lo stile di Yagi possa essere ugualmente apprezzato nonostante certe imperfezioni.
Quest'anime in definitiva riesce a mettere insieme la crudeltà, il sangue, la morte con la dolcezza e con l'amore. Non aspettatevi di ridere, non aspettatevi cose del tipo "il bene vince sempre", ma vi basteranno poche puntate per sentirvi dentro il mondo corrotto e malato di "Claymore" e aver voglia di impugnare la vostra spada per far giustizia, la vostra giustizia.