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7.0/10
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Uscito l'anno appena trascorso e considerato la punta di diamante di quella stagione primaverile, "Hyouka" è un anime particolare, di quelli difficili da recensire e valutare in maniera oggettiva.

Iniziamo con il dire che la premessa che dà il via alla storia è quantomai riciclata: c'è questo ragazzo, Houtaru Oreki, che si appresta a cominciare la sua vita da liceale e che si sta avviando verso la scuola facendo un profondo monologo riguardo la nuova vita che l'attende. Come suddetto fin qui niente di straordinario, se non fosse che dalle battute successive le storia cambia piega e si discosta notevolmente dalle altre commedie scolastiche. Houtaru infatti viene forzato dalla sorella maggiore a entrare nel club della letteratura della nuova scuola (del quale anche lei faceva parte) onde evitare il suo scioglimento per mancanza di iscritti. Oreki però è un ragazzo solitario e pigro, la cui filosofia di vita è basata sul motto: "Se non devo fare una cosa non la faccio, o se devo la faccio velocemente", ma ciononostante, anche grazie all'insistenza del suo unico amico Satoshi Fukube, si iscrive al club di letteratura pur facendolo senza l'intenzione di frequentarlo regolarmente. Nel visitare l'aula del club però Houtaru farà la conoscenza di una persona che cambierà radicalmente il suo stile di vita, portandola dall'essere grigia e scura a luminosa e piena di colori. Tale persona è una ragazza di nome Chitanda Eru, figlia di una delle famiglie più importanti della città.

Inizialmente Houtaru cercherà di tenersi lontano da Chitanda, in quanto si rende conto che potrebbe minacciare il suo pacato stile di vita, ma la curiosità e l'insistenza di quest'ultima nel voler trovare una spiegazione a ogni cosa costringerà il ragazzo a diventare un membro a tutti gli effetti del club. Club che si allargherà di lì a poco con la presenza proprio dell'amico di Oreki Satoshi e dell'assistente alla biblioteca Mayaka, la quale ha una cotta proprio per Satoshi. Con la squadra al completo Houtaru sperimenterà per la prima volta le gioie e i dolori del vivere una vita piena e colorata e sebbene cercherà sempre di evitare il suo coinvolgimento diretto nelle attività del club si noterà presto come ormai questo sia diventato una parte importante di Houtarou stesso. Chitanda in particolare si rivolgerà sempre a lui per i suoi problemi o per soddisfare la sua voglia di risolvere i misteri che si presenteranno per tutta la durata della serie. Quindi per farla breve la storia si basa esclusivamente sulla soluzione di casi e misteri e sul rapporto tra i membri del club, con un'attenzione maggiore a Horeki e Chitanda rispetto a Satoshi e Mayaka.

La trama quindi, come già detto, risulta abbastanza innovativa, ma non è stata sfruttata al meglio per rendere la serie interessante sulla lunga distanza.
Per intenderci, in una serie di 22 episodi e incentrata sui misteri, il caso principale viene risolto nei primi sei mentre negli episodi successivi vengono introdotti casi minori che si collocano negli eventi principali dell'anno scolastico giapponese. Quindi è presente un caso di preparazione al festival scolastico, uno durante il festival, uno durante le vacanze estive, uno durante le vacanze invernali e così via fino alla fine della serie. Questo genere d sviluppo non è accettabile e rende "Hyouka" noioso sulla lunga distanza.
Tanto più che sebbene i casi siano diversificati tra di loro la loro soluzione viene tirata fuori sempre alla solita maniera, ovvero con i membri del club che formulano la teorie più disparate e con Oreki che alla fine annoiato dai loro discorsi tira fuori la soluzione considerandola solo un colpo di fortuna.

L'anime si riprende poi nel finale, quando il rapporto tra i personaggi si fa più interessante ed ermerge maggiormente il loro lato psicologico e sentimentale, ma questo non basta a un'opera abbastanza piatta e priva di mordente.
Discorso a parte, come già accennato, merita il lato grafico. La cura posta nei personaggi, negli ambienti e nelle animazioni è talmente maniacale che se si passa successivamente a vedere un altro anime dello stesso anno ci sembra di trovarci di fronte a un prodotto distante anni luce su questo piano. Particolare menzione meritano alcuni dettagli dei personaggi, resi veramente in maniera spettacolare; uno sguardo di Chitanda vale più di mille parole, i suoi occhi comunicano sempre in anticipo i suoi pensieri e lo stesso vale, seppure in maniera minore, anche per gli altri personaggi.
Anche la parte musicale è particolarmente ispirata, con opening ed ending orecchiabili e ottimi effetti in ogni situazione. Nei momenti concitati come durante la soluzione dei casi vi è poi un motivo classico che dà al tutto un'atmosfera di mistero.
Per concludere il mio voto all'opera in questo caso è diviso nel seguente modo: 9 a grafica e musica; 7 a personaggi; 5 a trama. La media è 7, che quindi è il mio voto ad "Hyouka".
Soggettivamente aspetto comunque con impazienza un seguito che possa riscattare la trama fiacca di questa prima serie, perché "Hyouka" merita di più di quello che lascia trasparire.