Recensione
Sword Art Online
9.0/10
"Sword Art Online" è un anime prodotto nel 2012 dalla casa produttrice Aniplex, in collaborazione con Genco, ASCII Media Works e tante altre.
Trama
Anno 2022: siamo in un futuro non molto distante, in cui le persone sono solite utilizzare nuovi apparecchi per la realtà aumentata, e l'immedesimazione nei videogiochi è diventata molto più marcata. E' uscito da poco un nuovo gioco online, un Virtual MMO chiamato "Sword Art Online", che è riuscito a capitare tra le mani di sole diecimila persone. Il nostro protagonista, un ragazzo appassionato di giochi e computer, ha avuto la fortuna di giocare alla beta di Sword Art Online (da ora chiamato SAO), che l'ha lasciato piacevolmente colpito. Convinto delle potenzialità del nuovo software, il ragazzo si connette tramite il NerveGear (apparecchio per la realtà aumentata) a questo nuovo e vasto mondo, per poterlo finalmente giocare in modo ufficiale e non più in beta. Non passerà poco tempo, però, che il Game Master deciderà di giocare un brutto tiro a tutti e 13'000 i giocatori connessi: non si potrà più 'sloggare'. Lo scopo, da quel momento in poi, sarà quello di finire il gioco e battere il boss finale. Ad aggiungere un tocco di difficoltà al tutto, il Game Master decide di collegare la morte dell'avatar in gioco alla morte della persona che indossa il NerveGear. Tramite degli impulsi al cervello, infatti, il NerveGear può essere capace di uccidere una persona, sia che l'avatar muoia in game, sia che un esterno provi a disconnetterlo. Rassegnati, molti si suicidano, e molti prendono sul serio la cosa: uno di questi è Kirito, il nostro protagonista, che, senza pensarci due volte, decide di partire solo, trovando qua e là vari personaggi, che lo aiuteranno (o lui aiuterà loro) a procedere con l'avventura. In questa prima parte dell'anime possiamo quindi trovare un profondo studio degli MMO. Varie meccaniche, come lo 'switching' tra i personaggi in un party nei combattimenti, o le strutture dei dungeon, vengono prese abbastanza seriamente per costruire il mondo di SAO, quello dell'anime si intende. I produttori hanno perso molto tempo per studiare il modo migliore per gestire gli spazi al migliore dei modi, e ci sono riusciti in modo più che discreto: il castello di Aincrad si presenta ben caratterizzato, così come la quantità dei mostri, la loro varietà e le diverse città. Ora, però, rientrando nell'ambito dell'anime, è più che doveroso parlare dei personaggi: mentre all'inizio conosceremo solo Kirito e Klein, più avanti nell'avventura conosceremo Asuna, una ragazza che accompagnerà Kirito nella maggior parte della sua avventura. E' qui, però, che partono alcuni problemi: una cosa che mi ha lasciato molto perplesso, al di là della pochezza di carattere e, soprattutto, di presenza di alcuni personaggi, è stato proprio il "primo finale", intorno al quattordicesimo episodio.
Attenzione, questa parte contiene spoiler
Dopo il quattordicesimo episodio, Kirito riesce a battere insieme ad Asuna il boss finale, al solo settantacinquesimo piano. Come se ciò non bastasse, però, dopo essere uscito da SAO, Kirito scopre che Asuna è rimasta bloccata col NerveGear insieme ad altre 299 persone. E' per questo che Kirito, per salvare Asuna, decide di passare in un altro gioco in cui sembra essere stata avvistata, ALfheim Online. Qui partono i problemi: tralasciando il fatto che la "sorella" di Kirito non viene vista nella prima metà dell'anime, dalla seconda metà in poi lei diventa quasi un main character, lasciando ad Asuna la parte di side character. Tutto questo va a sposarsi perfettamente con una sorta di pseudo-shojo nel quale vediamo Sugu continuamente assillata da, contemporaneamente, un amore sfrenato per Kirito e Kazuto, il ragazzo. Nulla di troppo preoccupante, ma quello che è stato un passo troppo azzardato è stato proprio il passaggio di Sugu da side character a main character, che, almeno per me, è stato motivo di noia e irritazione per buona parte degli episodi finali.
Fine parte contenente spoiler
La seconda parte dell'anime, quindi, sarà semplicemente costellata da molti momenti morti nel tentativo di "ricostruire" ciò che si è perso, ed è per questo che molti hanno deprezzato o droppato l'anime in questo punto. Io non l'ho fatto, e devo dire che ho scoperto che questa sorta di enorme "filler" sia riuscita a dare una profondità ad alcuni personaggi, introducendone nuovi, ma lasciando le personalità di Kirito e Asuna quasi del tutto invariate. Se la dovessimo mettere in generale, le mentalità dei veri protagonisti non cambiano quasi per niente e questa seconda parte non pare che un mero modo per allungare un brodo già lungo di suo. Fare un anime basato su un gioco online è stata una scelta azzardata, ma bisogna capire quale sia la soglia tra il "capolavoro" e l' "inutile". Un buon lato dell'anime, però, sta proprio nella caratterizzazione dei personaggi, che non saranno proprio approfonditi al massimo, ma lo si può capire, data la loro quantità più che discreta. Mentalità e ideali sono abbastanza delineati nell'arco della produzione animata, e ciò non fa che beneficiare della componente "immedesimazione", che era piuttosto poca a inizio serie.
Lato tecnico
Se dal punto di vista della trama troviamo una discreta serie di lacune, almeno per quanto concerne la scelta registica di continuare oltre il dovuto, per quanto riguarda grafica e sonoro c'è da fare un plauso agli sviluppatori. La grafica pare piuttosto standard, ma il momento in cui brilla davvero è nell'animazione: molto bella, piena di colori, effetti particellari ed espressività: il carisma dei personaggi raggiunge il suo apice solo in questi pochi momenti, data la pochissima quantità dei combattimenti nella serie. Dal punto di vista sonoro, invece, troviamo alcune soundtrack veramente belle e di compagnia, mentre opening ed ending non fanno che essere snervanti, dopo che son state sentite una volta o due. Io stesso mi son trovato molte volte a 'skipparle' per continuare a vedere gli episodi nel modo più veloce possibile, ma non si può negare che non siano fatte bene, anzi, tendono a rimanere in testa per molto tempo.
Commento finale
Devo fare una confessione: sono un maniaco dei mondi fantastici. Non quelli pieni di elfi ed elementi fantasy strapompati, ma di quei mondi che contengono tanti segreti, quei mondi che devono essere scoperti, e tu, insieme al tuo avatar, o al protagonista dell'anime, del gioco, o del libro che sia, impari a conoscere in ogni particolare. E' per questo, e solo per questo, che "Sword Art Online" guadagna molti più punti di quanti non ne avesse già di suo standard. E' un anime carino da vedere, forse troppo pretenzioso, ma che sa dare soddisfazioni molto grandi se mostrato alla giusta audience. Ho amato davvero la sidestory romantica tra Kirito e Asuna, che ha tenuto banco per tutta la serie, e sono rimasto piacevolmente colpito dal fatto che il mondo di SAO (non di ALO) sia davvero vario e vivo, pronto a essere scoperto, e pronto a tendere trappole a ogni lato. Sono personalmente contento di aver visto quest'anime, nonostante i miei pregiudizi nei suoi confronti fossero veramente tanti: è sicuramente uno degli anime più snobbati della stagione passata, ma, contemporaneamente, uno dei più ingiustamente accusati di pochezza di contenuti, cosa che onestamente non trovo in questo momento opportuna. Personalmente, la vedo in questo modo: dopo aver visto "Accel World" (realizzato dallo stesso scrittore) ho subito notato che mancava un elemento che avrebbe portato quella serie a un livello tutto nuovo. Quello stesso elemento, però, l'ho ritrovato in SAO, ed è la serietà. La serietà nella mentalità del protagonista, la serietà e il cuore che ci mette Kirito per salvare sé stesso e chi ha intorno. Kirito non sarà il massimo dei main character, ma riesce a ricalcare bene quale sia il pensiero del giocatore di MMO medio. Ingenuo, stupido? Secondo me è semplicemente sincero. Grazie a questo, alla sidestory romantica, e al nuovo mondo tutto da esplorare, mi sento pronto a dire che SAO si piazza allo stesso livello di "Marchen Awakens Romance". Mi ha dato sensazioni simili, e ciò e inequivocabile. Lo consiglio? No, non è per niente un anime per tutti. E' ottimo per chi inizia, perché anime del genere capitano poche volte, ad addentrarsi nel mondo dell'animazione giapponese. Non è di certo un masterpiece, ma sa scavare il proprio posto nel cuore dello spettatore.
Voto Finale: 9
Qualità fansub: ho seguito la collaborazione tra gli NSS e gli AD, ma consiglio a chi è interessato di aspettare il dub italiano. Anche se, personalmente, consiglierei di guardare l'anime in lingua originale sottotitolato, a voi la scelta.
Pro: storia originale, character development discreto, ottime animazioni, buoni effetti grafici, grande varietà di situazioni.
Contro: poco sviluppo per alcuni personaggi, poca originalità nella seconda metà dell'anime, character design un passo indietro, inspiegabilità di alcune scelte o situazioni.
Trama
Anno 2022: siamo in un futuro non molto distante, in cui le persone sono solite utilizzare nuovi apparecchi per la realtà aumentata, e l'immedesimazione nei videogiochi è diventata molto più marcata. E' uscito da poco un nuovo gioco online, un Virtual MMO chiamato "Sword Art Online", che è riuscito a capitare tra le mani di sole diecimila persone. Il nostro protagonista, un ragazzo appassionato di giochi e computer, ha avuto la fortuna di giocare alla beta di Sword Art Online (da ora chiamato SAO), che l'ha lasciato piacevolmente colpito. Convinto delle potenzialità del nuovo software, il ragazzo si connette tramite il NerveGear (apparecchio per la realtà aumentata) a questo nuovo e vasto mondo, per poterlo finalmente giocare in modo ufficiale e non più in beta. Non passerà poco tempo, però, che il Game Master deciderà di giocare un brutto tiro a tutti e 13'000 i giocatori connessi: non si potrà più 'sloggare'. Lo scopo, da quel momento in poi, sarà quello di finire il gioco e battere il boss finale. Ad aggiungere un tocco di difficoltà al tutto, il Game Master decide di collegare la morte dell'avatar in gioco alla morte della persona che indossa il NerveGear. Tramite degli impulsi al cervello, infatti, il NerveGear può essere capace di uccidere una persona, sia che l'avatar muoia in game, sia che un esterno provi a disconnetterlo. Rassegnati, molti si suicidano, e molti prendono sul serio la cosa: uno di questi è Kirito, il nostro protagonista, che, senza pensarci due volte, decide di partire solo, trovando qua e là vari personaggi, che lo aiuteranno (o lui aiuterà loro) a procedere con l'avventura. In questa prima parte dell'anime possiamo quindi trovare un profondo studio degli MMO. Varie meccaniche, come lo 'switching' tra i personaggi in un party nei combattimenti, o le strutture dei dungeon, vengono prese abbastanza seriamente per costruire il mondo di SAO, quello dell'anime si intende. I produttori hanno perso molto tempo per studiare il modo migliore per gestire gli spazi al migliore dei modi, e ci sono riusciti in modo più che discreto: il castello di Aincrad si presenta ben caratterizzato, così come la quantità dei mostri, la loro varietà e le diverse città. Ora, però, rientrando nell'ambito dell'anime, è più che doveroso parlare dei personaggi: mentre all'inizio conosceremo solo Kirito e Klein, più avanti nell'avventura conosceremo Asuna, una ragazza che accompagnerà Kirito nella maggior parte della sua avventura. E' qui, però, che partono alcuni problemi: una cosa che mi ha lasciato molto perplesso, al di là della pochezza di carattere e, soprattutto, di presenza di alcuni personaggi, è stato proprio il "primo finale", intorno al quattordicesimo episodio.
Attenzione, questa parte contiene spoiler
Dopo il quattordicesimo episodio, Kirito riesce a battere insieme ad Asuna il boss finale, al solo settantacinquesimo piano. Come se ciò non bastasse, però, dopo essere uscito da SAO, Kirito scopre che Asuna è rimasta bloccata col NerveGear insieme ad altre 299 persone. E' per questo che Kirito, per salvare Asuna, decide di passare in un altro gioco in cui sembra essere stata avvistata, ALfheim Online. Qui partono i problemi: tralasciando il fatto che la "sorella" di Kirito non viene vista nella prima metà dell'anime, dalla seconda metà in poi lei diventa quasi un main character, lasciando ad Asuna la parte di side character. Tutto questo va a sposarsi perfettamente con una sorta di pseudo-shojo nel quale vediamo Sugu continuamente assillata da, contemporaneamente, un amore sfrenato per Kirito e Kazuto, il ragazzo. Nulla di troppo preoccupante, ma quello che è stato un passo troppo azzardato è stato proprio il passaggio di Sugu da side character a main character, che, almeno per me, è stato motivo di noia e irritazione per buona parte degli episodi finali.
Fine parte contenente spoiler
La seconda parte dell'anime, quindi, sarà semplicemente costellata da molti momenti morti nel tentativo di "ricostruire" ciò che si è perso, ed è per questo che molti hanno deprezzato o droppato l'anime in questo punto. Io non l'ho fatto, e devo dire che ho scoperto che questa sorta di enorme "filler" sia riuscita a dare una profondità ad alcuni personaggi, introducendone nuovi, ma lasciando le personalità di Kirito e Asuna quasi del tutto invariate. Se la dovessimo mettere in generale, le mentalità dei veri protagonisti non cambiano quasi per niente e questa seconda parte non pare che un mero modo per allungare un brodo già lungo di suo. Fare un anime basato su un gioco online è stata una scelta azzardata, ma bisogna capire quale sia la soglia tra il "capolavoro" e l' "inutile". Un buon lato dell'anime, però, sta proprio nella caratterizzazione dei personaggi, che non saranno proprio approfonditi al massimo, ma lo si può capire, data la loro quantità più che discreta. Mentalità e ideali sono abbastanza delineati nell'arco della produzione animata, e ciò non fa che beneficiare della componente "immedesimazione", che era piuttosto poca a inizio serie.
Lato tecnico
Se dal punto di vista della trama troviamo una discreta serie di lacune, almeno per quanto concerne la scelta registica di continuare oltre il dovuto, per quanto riguarda grafica e sonoro c'è da fare un plauso agli sviluppatori. La grafica pare piuttosto standard, ma il momento in cui brilla davvero è nell'animazione: molto bella, piena di colori, effetti particellari ed espressività: il carisma dei personaggi raggiunge il suo apice solo in questi pochi momenti, data la pochissima quantità dei combattimenti nella serie. Dal punto di vista sonoro, invece, troviamo alcune soundtrack veramente belle e di compagnia, mentre opening ed ending non fanno che essere snervanti, dopo che son state sentite una volta o due. Io stesso mi son trovato molte volte a 'skipparle' per continuare a vedere gli episodi nel modo più veloce possibile, ma non si può negare che non siano fatte bene, anzi, tendono a rimanere in testa per molto tempo.
Commento finale
Devo fare una confessione: sono un maniaco dei mondi fantastici. Non quelli pieni di elfi ed elementi fantasy strapompati, ma di quei mondi che contengono tanti segreti, quei mondi che devono essere scoperti, e tu, insieme al tuo avatar, o al protagonista dell'anime, del gioco, o del libro che sia, impari a conoscere in ogni particolare. E' per questo, e solo per questo, che "Sword Art Online" guadagna molti più punti di quanti non ne avesse già di suo standard. E' un anime carino da vedere, forse troppo pretenzioso, ma che sa dare soddisfazioni molto grandi se mostrato alla giusta audience. Ho amato davvero la sidestory romantica tra Kirito e Asuna, che ha tenuto banco per tutta la serie, e sono rimasto piacevolmente colpito dal fatto che il mondo di SAO (non di ALO) sia davvero vario e vivo, pronto a essere scoperto, e pronto a tendere trappole a ogni lato. Sono personalmente contento di aver visto quest'anime, nonostante i miei pregiudizi nei suoi confronti fossero veramente tanti: è sicuramente uno degli anime più snobbati della stagione passata, ma, contemporaneamente, uno dei più ingiustamente accusati di pochezza di contenuti, cosa che onestamente non trovo in questo momento opportuna. Personalmente, la vedo in questo modo: dopo aver visto "Accel World" (realizzato dallo stesso scrittore) ho subito notato che mancava un elemento che avrebbe portato quella serie a un livello tutto nuovo. Quello stesso elemento, però, l'ho ritrovato in SAO, ed è la serietà. La serietà nella mentalità del protagonista, la serietà e il cuore che ci mette Kirito per salvare sé stesso e chi ha intorno. Kirito non sarà il massimo dei main character, ma riesce a ricalcare bene quale sia il pensiero del giocatore di MMO medio. Ingenuo, stupido? Secondo me è semplicemente sincero. Grazie a questo, alla sidestory romantica, e al nuovo mondo tutto da esplorare, mi sento pronto a dire che SAO si piazza allo stesso livello di "Marchen Awakens Romance". Mi ha dato sensazioni simili, e ciò e inequivocabile. Lo consiglio? No, non è per niente un anime per tutti. E' ottimo per chi inizia, perché anime del genere capitano poche volte, ad addentrarsi nel mondo dell'animazione giapponese. Non è di certo un masterpiece, ma sa scavare il proprio posto nel cuore dello spettatore.
Voto Finale: 9
Qualità fansub: ho seguito la collaborazione tra gli NSS e gli AD, ma consiglio a chi è interessato di aspettare il dub italiano. Anche se, personalmente, consiglierei di guardare l'anime in lingua originale sottotitolato, a voi la scelta.
Pro: storia originale, character development discreto, ottime animazioni, buoni effetti grafici, grande varietà di situazioni.
Contro: poco sviluppo per alcuni personaggi, poca originalità nella seconda metà dell'anime, character design un passo indietro, inspiegabilità di alcune scelte o situazioni.