Recensione
Myself; Yourself
8.0/10
Questo è un anime molto particolare. All'inizio, e per circa metà, sembrerebbe il tipico scolastico-sentimentale: Sana, uno studente liceale, torna nel paese di origine dopo un'assenza di cinque anni, e presto ritrova i suoi amici d'infanzia: la timida e imbranata Aoi, i gemelli Shuusuke e Shuri, lui esuberante e pasticcione, lei apparentemente più razionale, e Nanaka, la fidanzatina di un tempo che Sana incredibilmente non riconosce e lei la prende decisamente male. A questi si aggiungono altri nuovi amici: Hoshino, una ragazza della classe accanto che frequenta molto Sana scatenando la gelosia di Nanaka, e Hinako, una ragazzina delle elementari con la fissa di voler essere trattata da adulta e innamorata cotta di Shuusuke.
Come ho detto, le prime puntate sono tipiche di un anime scolastico, ma si sente vagamente che qualcosa non quadra: l'andamento è lento e manca un poco la tipica atmosfera allegra e spensierata di questo genere di storie. Piano piano si intuisce che è successo "qualcosa" nei cinque anni di assenza di Sana, e che soprattutto Sana e Nanaka hanno avuto esperienze che li hanno segnati. Non viene però detto esplicitamente niente di preciso, finché, poco oltre la metà della serie, tutto crolla come un castello di carte: l'anime scolastico si trasforma in un vero e proprio horror psicologico, in cui tutti i nodi vengono al pettine e i vari personaggi rivelano a poco a poco i loro segreti e lati oscuri.
Non voglio dire niente di quello che succede da questo punto in poi. Dirò solo che il finale, dieci anni dopo i fatti visti in questa storia, è nel complesso abbastanza positivo, e viene lasciato molto all'immaginazione dello spettatore. Purtroppo difficilmente c'è spazio per una seconda serie.
Concludendo, se voglio trovare un grosso difetto dirò che, mentre la prima parte va bene così, con il suo andamento lento e i brevissimi flashback che mettono come un senso di inquietudine e di attesa, la parte finale è invece troppo sbrigativa e andava, secondo me, ampliata con un numero maggiore di episodi. I misteri vengono spiegati, ma troppo presto e troppo in fretta. Forse una serie di 24 puntate sarebbe stata assai più indicata. Comunque, anche così la consiglio a coloro che apprezzano gli anime che fanno pensare, ma che non lasciano l'amaro in bocca.
Come ho detto, le prime puntate sono tipiche di un anime scolastico, ma si sente vagamente che qualcosa non quadra: l'andamento è lento e manca un poco la tipica atmosfera allegra e spensierata di questo genere di storie. Piano piano si intuisce che è successo "qualcosa" nei cinque anni di assenza di Sana, e che soprattutto Sana e Nanaka hanno avuto esperienze che li hanno segnati. Non viene però detto esplicitamente niente di preciso, finché, poco oltre la metà della serie, tutto crolla come un castello di carte: l'anime scolastico si trasforma in un vero e proprio horror psicologico, in cui tutti i nodi vengono al pettine e i vari personaggi rivelano a poco a poco i loro segreti e lati oscuri.
Non voglio dire niente di quello che succede da questo punto in poi. Dirò solo che il finale, dieci anni dopo i fatti visti in questa storia, è nel complesso abbastanza positivo, e viene lasciato molto all'immaginazione dello spettatore. Purtroppo difficilmente c'è spazio per una seconda serie.
Concludendo, se voglio trovare un grosso difetto dirò che, mentre la prima parte va bene così, con il suo andamento lento e i brevissimi flashback che mettono come un senso di inquietudine e di attesa, la parte finale è invece troppo sbrigativa e andava, secondo me, ampliata con un numero maggiore di episodi. I misteri vengono spiegati, ma troppo presto e troppo in fretta. Forse una serie di 24 puntate sarebbe stata assai più indicata. Comunque, anche così la consiglio a coloro che apprezzano gli anime che fanno pensare, ma che non lasciano l'amaro in bocca.