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5.0/10
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Ma la storia quando ingrana? Questa è la domanda che mi ha accompagnata nel corso degli episodi di "Karneval", e quando finalmente stavo per congratularmi con me stessa per non aver ceduto al (fortissimo) desiderio di abbandonarlo poiché la trama stava prendendo forma... Ecco che mi rendo conto di essere all'episodio numero 13, l'ultimo.
L'impressione complessiva che questo anime mi ha lasciato è quella di uno specchio per allodole, in prima battuta incuriosisce e sembra interessante ma già al secondo episodio l'idea che si tratti di una bella scatola vuota s'insinua spietatamente per non andare più via.
Graficamente ha un impatto più che gradevole, sia l'animazione che il tratto sono di buon livello. Stile e ambientazioni sono particolari, i colori forti ma ben distribuiti (pregevoli le ambientazioni naturalistiche). Un ultimo elogio lo merita indubbiamente anche la colonna sonora, bella e sempre appropriata con una gradevolissima opening.
Ciò che inevitabilmente, a mio avviso, affossa questa opera è il ritmo. Si passa da episodi confusi o che hanno tutta l'aria di essere filler (non avendo letto il manga non posso esserne sicura) ad altri francamente inutili, in cui non accade assolutamente nulla. Si potrebbe pensare che questo andamento "rilassato" della trama serva a far emergere personaggi ben caratterizzati ma sfortunatamente non è così. Si può apprezzare una pioggia di "bishie" (e su questo nulla da obiettare) ma tutti non solo pescano a larghe mani dai più comuni stereotipi, ma restano piatti come fogli di carta. Gareki e Nai sono forse la delusione più grande in quanto il loro è un rapporto "preconfezionato" offerto allo spettatore come dato di fatto, senza evoluzione, e nessuno dei due esce dai bordi di personaggi già visti e di cui potreste leggere le azioni future come in una palla di vetro. I personaggi secondari sono lì tanto per fare numero, così come i presunti antagonisti che di fatto hanno uno spazio risicatissimo.
La quasi totale assenza di spiegazioni non stuzzica la mente dello spettatore (non siamo di fronte né ad un thriller né ad un mistero) ma infastidisce, e raggiunge vette di parossismo estremo quando giusto due cose in croce vengono chiarite in modo frettoloso ed approssimativo.
Situazioni che tecnicamente dovrebbero se non commuovere almeno emozionare un pochino, appaiono insensate, se non forzate, lasciando nella migliore delle ipotesi indifferenti (la peggiore è quando "slatentizzano" istinti insani, tipo all'ennesimo sospirante "Karoku" di Nai in dieci secondi di una qualsiasi puntata, almeno io avevo voglia di dargli una testata). I colpi di scena, se così si possono chiamare, sono così scontati che se non si presta attenzione potrebbero passare inosservati.
Si salva qualche scena che fa sorridere ma nulla di più... Ah e per "far sorridere" non intendo quando vi viene da ridere su scene che dovrebbero essere drammatiche, ma intermezzi comici anche nell'intento di chi li ha sceneggiati.
Per quanto mi riguarda "Karneval" è stata una delusione, un anime che non mi ha lasciato nulla (neppure la curiosità di vedere un'eventuale seconda stagione), un vero peccato perché se sviluppato in altro modo poteva essere sicuramente interessante.
Lo consiglio a chi ha voglia di passare un po' di tempo a vedere bei disegni senza aspettative (e proprio non ha altro da guardare) e a chi non è amante dell'azione (i combattimenti sono ridicoli ma del resto non costituiscono lo scopo di questo titolo), ma se il vostro istinto dopo i primi episodi vi consiglia di bloccarlo dategli ascolto, non sperate che migliori.