Recensione
Bakuman. (2012)
10.0/10
Non riuscirò mai a trovare le parole giuste per recensire questa serie, che mi ha emozionato tanto da riservarsi un posto tra le mie preferite.
TRAMA <b>(con spoiler)</b>:
"Bakuman. III" è l'ultima delle serie di "Bakuman.", uno shonen narrante di due ragazzi, Mashiro e Takagi, ostinati a realizzare il loro sogno di diventare grandi autori di Shonen Jump e, nel caso del primo, di sposare la bella Miho (che sogna di diventare doppiatrice) una volta che entrambi avessero raggiunto i proprio obbiettivi. Molti saranno i rivali, gli imbrogli e gli inconvenienti per i due ragazzi, ma dopo tanta fatica, forza fisica e mentale riusciranno a coronare i loro sogni. Gli autori sono riusciti a creare la fine più adatta, servendosi anche di un pizzico di buonismo, di un'opera che dall'inizio alla fine ha catturato la mia attenzione. Rispetto al formato cartaceo hanno saltato alcuni passaggi ed un intero arco per soffermarsi di più sul finale, ma ho comunque apprezzato le piccole variazioni inseriteci: nel manga, ad esempio, non era citato da nessuna parte che Nanamine si fosse rifatto una carriera su un'altra rivista, invece negli ultimi minuti dell'anime si può notare Kaya che entra in una fumetteria e nota "I problemi di un bravo ragazzo" di Nanamine Toru, regalando un happy ending anche all'antagonista principale di questa stagione.
PERSONAGGI:
Probabilmente uno dei migliori cast che ho potuto visionare in un anime: nessuno stereotipo, ogni personaggio caratterizzato nei minimi dettagli, dall'aspetto, alla personalità fino agli hobby ed alle passioni, non smettevo mai di scoprire nuove particolarità e la cosa più bella è che soprattutto quelli secondari erano caratterizzati tanto quanto i principali: editor, assistenti, compagni di classe e perfino le doppiatrici, nessuno è stato trascurato. L'abbigliamento era fondamentale: da lì mi sono fatta la prima idea di ciascuno ed in rari casi mi sono sbagliata! Sarebbe difficile dimenticarsi di quel genio pazzo di Niizuma, dell'ispirazione che si procurava dalla depressione Hiramaru, dei metodi folli di Nanamine, degli amori non corrisposti di Nakai, dell'amore per le moto di Fukuda da cui ne ha ricavato un manga e di quei bravi ragazzi che si sono confermati gli Ashirogi. Insomma, personaggi che ho apprezzato immensamente sia nei loro lati negativi che in quelli positivi, che ho visto crescere da adolescenti a uomini con gli anni che passavano. L'unica pecca è stata quella di non menzionare Shizuka, personaggio apparso nel manga che rappresentava il tipico "hikikomori" giapponese.
DESIGN E MUSICA:
Il chara design mi è sembrato abbastanza buono con qualche calo di qualità in alcune puntate, le animazioni sono state fluide a sufficienza per quanto riguarda questo genere. Le 2 opening mi sono piaciute tantissimo (ho apprezzato quelle di tutte e 3 le serie), la penultima sembrava quasi quella di uno shojo (come la primissima), ma alla fine Bakuman è in parte anche sentimentale!
Molto briose e simpatiche anche le ending che con sorpresa riesco ancora a canticchiare.
VALUTAZIONE FINALE:
Consiglio a tutti almeno di provare a visionare quest'opera (magari dalla prima serie), che ha più volte diviso la gente tra chi lo amava e chi lo odiava, ma in fondo Bakuman o lo si adora o lo si detesta. Questo prodotto, specialmente questa terza serie, lascia anche in tutti noi un grande messaggio: "Tutti noi abbiamo dei sogni apparentemente impossibili, ma spetta a noi decidere di realizzarli con duro lavoro e impegno o farli rimanere tali", questa regola vale per tutte le aspirazioni che un essere umano può avere ed ho trovato affascinante da parte degli autori descriverla dal loro punto di vista lavorativo! In conclusione do un 10 a questa serie (che mi mancherà tantissimo), nonostante le sue imperfezioni per avermi emozionato, per avermi commosso e fatto ridere e anche per aver risvegliato in me quella piccola speranza di avverare sogni che avevo dato per irrealizzabili.
TRAMA <b>(con spoiler)</b>:
"Bakuman. III" è l'ultima delle serie di "Bakuman.", uno shonen narrante di due ragazzi, Mashiro e Takagi, ostinati a realizzare il loro sogno di diventare grandi autori di Shonen Jump e, nel caso del primo, di sposare la bella Miho (che sogna di diventare doppiatrice) una volta che entrambi avessero raggiunto i proprio obbiettivi. Molti saranno i rivali, gli imbrogli e gli inconvenienti per i due ragazzi, ma dopo tanta fatica, forza fisica e mentale riusciranno a coronare i loro sogni. Gli autori sono riusciti a creare la fine più adatta, servendosi anche di un pizzico di buonismo, di un'opera che dall'inizio alla fine ha catturato la mia attenzione. Rispetto al formato cartaceo hanno saltato alcuni passaggi ed un intero arco per soffermarsi di più sul finale, ma ho comunque apprezzato le piccole variazioni inseriteci: nel manga, ad esempio, non era citato da nessuna parte che Nanamine si fosse rifatto una carriera su un'altra rivista, invece negli ultimi minuti dell'anime si può notare Kaya che entra in una fumetteria e nota "I problemi di un bravo ragazzo" di Nanamine Toru, regalando un happy ending anche all'antagonista principale di questa stagione.
PERSONAGGI:
Probabilmente uno dei migliori cast che ho potuto visionare in un anime: nessuno stereotipo, ogni personaggio caratterizzato nei minimi dettagli, dall'aspetto, alla personalità fino agli hobby ed alle passioni, non smettevo mai di scoprire nuove particolarità e la cosa più bella è che soprattutto quelli secondari erano caratterizzati tanto quanto i principali: editor, assistenti, compagni di classe e perfino le doppiatrici, nessuno è stato trascurato. L'abbigliamento era fondamentale: da lì mi sono fatta la prima idea di ciascuno ed in rari casi mi sono sbagliata! Sarebbe difficile dimenticarsi di quel genio pazzo di Niizuma, dell'ispirazione che si procurava dalla depressione Hiramaru, dei metodi folli di Nanamine, degli amori non corrisposti di Nakai, dell'amore per le moto di Fukuda da cui ne ha ricavato un manga e di quei bravi ragazzi che si sono confermati gli Ashirogi. Insomma, personaggi che ho apprezzato immensamente sia nei loro lati negativi che in quelli positivi, che ho visto crescere da adolescenti a uomini con gli anni che passavano. L'unica pecca è stata quella di non menzionare Shizuka, personaggio apparso nel manga che rappresentava il tipico "hikikomori" giapponese.
DESIGN E MUSICA:
Il chara design mi è sembrato abbastanza buono con qualche calo di qualità in alcune puntate, le animazioni sono state fluide a sufficienza per quanto riguarda questo genere. Le 2 opening mi sono piaciute tantissimo (ho apprezzato quelle di tutte e 3 le serie), la penultima sembrava quasi quella di uno shojo (come la primissima), ma alla fine Bakuman è in parte anche sentimentale!
Molto briose e simpatiche anche le ending che con sorpresa riesco ancora a canticchiare.
VALUTAZIONE FINALE:
Consiglio a tutti almeno di provare a visionare quest'opera (magari dalla prima serie), che ha più volte diviso la gente tra chi lo amava e chi lo odiava, ma in fondo Bakuman o lo si adora o lo si detesta. Questo prodotto, specialmente questa terza serie, lascia anche in tutti noi un grande messaggio: "Tutti noi abbiamo dei sogni apparentemente impossibili, ma spetta a noi decidere di realizzarli con duro lavoro e impegno o farli rimanere tali", questa regola vale per tutte le aspirazioni che un essere umano può avere ed ho trovato affascinante da parte degli autori descriverla dal loro punto di vista lavorativo! In conclusione do un 10 a questa serie (che mi mancherà tantissimo), nonostante le sue imperfezioni per avermi emozionato, per avermi commosso e fatto ridere e anche per aver risvegliato in me quella piccola speranza di avverare sogni che avevo dato per irrealizzabili.