Recensione
Fate/stay night
8.0/10
"Fate/Stay Night" è un anime di 24 episodi realizzato dallo "Studio Deen" e basato sulla Visual Novel omonima della "Type Moon". Ad essere precisi, esso è la trasposizione animata del primo arco narrativo, intitolato "Fate", poichè caratteristica delle visual novel è quello di permettere più percorsi possibili. Nel caso esaminato ce ne sono ben altri due, di cui il secondo ("Unlimited Blade Works") ha ricevuto una trasposizione, sotto forma di lungometraggio animato, dallo stesso "Studio Deen".
Fatte le dovute precisazioni, necessarie onde evitare confusione, passiamo ad esaminare più dettagliatamente il titolo.
La trama prevede lo svolgersi di una guerra per il santo Graal, artefatto in grado di esaudire qualunque desiderio, dove sette maghi muniti di sette servant (che altro non sono che eroi del passato, convocati dai loro master per combattere) si sfidano fino alla morte per usufruire dell'onnipotente reliquia. Il protagonista dell'opera, Shirou Emiya,un giovane liceale ossessionato dal voler diventare un eroe, si ritrova "inspiegabilmente" (ce ne sono eccome in realtà di motivi) coinvolto nella veste di master del servant Saber, a lui manifestatosi nel momento di massima necessità. Da qui si dipaneranno le vicende dell' opera.
La caratteristica peculiare di "Fate/Stay Night" nonchè suo punto forte, è la capacità di coinvolgimento. Questa qualità deriva dal fatto che l'anime è in realtà un contenitore di più generi, che lo "Studio Deen" è riuscito a plasmare sulla base di una visual novel dal non facile adattamento.
L'atmosfera creata ha tratti fascinosi, poichè affascinante è l'idea stessa che ognuno lotti per un proprio desiderio (che sia un ideale nobile od una brama indegna non fa alcuna differenza) con ogni mezzo, anche il più vile, fino alla morte. Chi prevarrà sarà nel giusto, ma sarà inevitabilmente macchiato dal peccato di aver combattuto una guerra solo per se stesso, tuttalpiù uccidendo.
Questa premessa risulta veramente ben strutturata e dall'enorme potenziale, il peccato di fondo è che il cast non riesca completamente a sfruttarlo. Alcuni personaggi, purtroppo, risultano molto legnosi e male utilizzati, tra tutti il protagonista, che riesce a farsi odiare quasi da subito per quanto forzatamente ottuso è stato reso. Il suo ideale di eroismo è stato troppo enfatizzato, tanto da renderlo un giradischi incantato senza argomentazioni importanti. Lo spettatore si troverà spesso a pensare la frase "ma non mi dire..." quando Shirou compierà qualche progresso nella comprensione che il suo ideale è distorto. Fortunatamente i personaggi di Saber, Archer, Rin e l'ultimo servant svelato, che essendo uno dei più bei personaggi dell'opera (se non il migliore) non nominerò, evitando spoiler , sono invece molto convincenti eclissando e spesso umiliando (meritatamente) il protagonista.
D'altro canto nella seconda metà inoltrata dell'anime, si sviluppa la storia d'amore cardine della vicenda, una storia che trascende letteralmente tempo e spazio, e qui finalmente Shirou trasformerà i suoi ideali di eroe assoluto e universale, in quelli di un cavaliere innamorato e desideroso di difendere e salvare solo la sua amata regina. La storia d'amore è ben costruita, credibile e romantica, ragionevolmente è questa che rende gli ultimi episodi di "Fate/Stay Night" memorabili, e sempre questa ha portato fama al Franchise.
Altro elemento di spicco è il finale, assolutamente perfetto, stupendamente commovente e memorabile come memorabile è il brano che l'accompagna, "Kimi to no Ashita" di Tainaka Sachi, capace realmente di sciogliere anche i più resistenti alla lacrima.
Rimanendo sul comparto audio, nulla da recriminare, abbiamo una colonna sonora completa ed efficace per ogni situazione prodotta, in particolar modo i "notturni melodici" proposti sono estremamente funzionali e formano la punta di diamante della Soundtrack, firmata dal celebre Kenji Kawai.
Sul versante Grafico l'animazione era talmente ben fatta per l'epoca che la versione HD di "Fate/Stay Night" riesce ancora a tenere il passo con animazioni più recenti, merito di scelte cromatiche azzeccate ed estrema cura nei dettagli.
Giudizio Complessivo: "Fate/Stay Night" è un ottimo prodotto, meritatamente coautore del successo di "Type-Moon" insieme alla visual novel omonima. Buona l'idea di fondo, un pò meno la resa della stessa, a causa di bruschi ed eccessivi rallentamenti nella trama, dovuti ad un uso smodato ed ingiustificato dello "Slice of Life", che cozza pesantemente col concetto alla base dell'anime. Il protagonista risulta debole, forzato e spesso patetico per i tre quarti dell'opera, fortunatamente nel finale recupera un pò di credibilità essendo partecipe di una delle storie d'amore più particolari e meglio rese sul panorama anime degli ultimi anni. Buona invece la caratterizzazione di Saber, così come azzardato ma originale il renderlo donna. Superba, infine, la caratterizzazione del servant sconosciuto (no, non ve lo dico chi è, scopritelo). Perfetta la realizzazione tecnica nel comparto Audio-Visivo, nonchè ottimo l'uso della computer grafica considerando anche l'anno d'uscita della serie.
Voto 8
Nota dell'Autore: Consiglio vivamente di visionare "Fate/Zero", il prequel dell'opera, per poter comprendere meglio alcuni concetti un pò oscuri di "Fate/Stay Night". Contrariamente a quel che si pensa il prequel ( assolutamente superiore al titolo recensito ) riesce addirittura a migliorare la visione di "Fate/stay Night" e se è vero che sottolinea più marcatamente i difetti dello stesso, riesce ad esaltare quasi tutti i personaggi, per certi aspetti anche L' irrecuperabile protagonista Shirou Emiya.
Fatte le dovute precisazioni, necessarie onde evitare confusione, passiamo ad esaminare più dettagliatamente il titolo.
La trama prevede lo svolgersi di una guerra per il santo Graal, artefatto in grado di esaudire qualunque desiderio, dove sette maghi muniti di sette servant (che altro non sono che eroi del passato, convocati dai loro master per combattere) si sfidano fino alla morte per usufruire dell'onnipotente reliquia. Il protagonista dell'opera, Shirou Emiya,un giovane liceale ossessionato dal voler diventare un eroe, si ritrova "inspiegabilmente" (ce ne sono eccome in realtà di motivi) coinvolto nella veste di master del servant Saber, a lui manifestatosi nel momento di massima necessità. Da qui si dipaneranno le vicende dell' opera.
La caratteristica peculiare di "Fate/Stay Night" nonchè suo punto forte, è la capacità di coinvolgimento. Questa qualità deriva dal fatto che l'anime è in realtà un contenitore di più generi, che lo "Studio Deen" è riuscito a plasmare sulla base di una visual novel dal non facile adattamento.
L'atmosfera creata ha tratti fascinosi, poichè affascinante è l'idea stessa che ognuno lotti per un proprio desiderio (che sia un ideale nobile od una brama indegna non fa alcuna differenza) con ogni mezzo, anche il più vile, fino alla morte. Chi prevarrà sarà nel giusto, ma sarà inevitabilmente macchiato dal peccato di aver combattuto una guerra solo per se stesso, tuttalpiù uccidendo.
Questa premessa risulta veramente ben strutturata e dall'enorme potenziale, il peccato di fondo è che il cast non riesca completamente a sfruttarlo. Alcuni personaggi, purtroppo, risultano molto legnosi e male utilizzati, tra tutti il protagonista, che riesce a farsi odiare quasi da subito per quanto forzatamente ottuso è stato reso. Il suo ideale di eroismo è stato troppo enfatizzato, tanto da renderlo un giradischi incantato senza argomentazioni importanti. Lo spettatore si troverà spesso a pensare la frase "ma non mi dire..." quando Shirou compierà qualche progresso nella comprensione che il suo ideale è distorto. Fortunatamente i personaggi di Saber, Archer, Rin e l'ultimo servant svelato, che essendo uno dei più bei personaggi dell'opera (se non il migliore) non nominerò, evitando spoiler , sono invece molto convincenti eclissando e spesso umiliando (meritatamente) il protagonista.
D'altro canto nella seconda metà inoltrata dell'anime, si sviluppa la storia d'amore cardine della vicenda, una storia che trascende letteralmente tempo e spazio, e qui finalmente Shirou trasformerà i suoi ideali di eroe assoluto e universale, in quelli di un cavaliere innamorato e desideroso di difendere e salvare solo la sua amata regina. La storia d'amore è ben costruita, credibile e romantica, ragionevolmente è questa che rende gli ultimi episodi di "Fate/Stay Night" memorabili, e sempre questa ha portato fama al Franchise.
Altro elemento di spicco è il finale, assolutamente perfetto, stupendamente commovente e memorabile come memorabile è il brano che l'accompagna, "Kimi to no Ashita" di Tainaka Sachi, capace realmente di sciogliere anche i più resistenti alla lacrima.
Rimanendo sul comparto audio, nulla da recriminare, abbiamo una colonna sonora completa ed efficace per ogni situazione prodotta, in particolar modo i "notturni melodici" proposti sono estremamente funzionali e formano la punta di diamante della Soundtrack, firmata dal celebre Kenji Kawai.
Sul versante Grafico l'animazione era talmente ben fatta per l'epoca che la versione HD di "Fate/Stay Night" riesce ancora a tenere il passo con animazioni più recenti, merito di scelte cromatiche azzeccate ed estrema cura nei dettagli.
Giudizio Complessivo: "Fate/Stay Night" è un ottimo prodotto, meritatamente coautore del successo di "Type-Moon" insieme alla visual novel omonima. Buona l'idea di fondo, un pò meno la resa della stessa, a causa di bruschi ed eccessivi rallentamenti nella trama, dovuti ad un uso smodato ed ingiustificato dello "Slice of Life", che cozza pesantemente col concetto alla base dell'anime. Il protagonista risulta debole, forzato e spesso patetico per i tre quarti dell'opera, fortunatamente nel finale recupera un pò di credibilità essendo partecipe di una delle storie d'amore più particolari e meglio rese sul panorama anime degli ultimi anni. Buona invece la caratterizzazione di Saber, così come azzardato ma originale il renderlo donna. Superba, infine, la caratterizzazione del servant sconosciuto (no, non ve lo dico chi è, scopritelo). Perfetta la realizzazione tecnica nel comparto Audio-Visivo, nonchè ottimo l'uso della computer grafica considerando anche l'anno d'uscita della serie.
Voto 8
Nota dell'Autore: Consiglio vivamente di visionare "Fate/Zero", il prequel dell'opera, per poter comprendere meglio alcuni concetti un pò oscuri di "Fate/Stay Night". Contrariamente a quel che si pensa il prequel ( assolutamente superiore al titolo recensito ) riesce addirittura a migliorare la visione di "Fate/stay Night" e se è vero che sottolinea più marcatamente i difetti dello stesso, riesce ad esaltare quasi tutti i personaggi, per certi aspetti anche L' irrecuperabile protagonista Shirou Emiya.