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"L'attacco dei Giganti" è un anime di cui si è molto parlato durante quest'anno e che, per alcuni a torto e per altri a ragione, è ritenuto l'anime rivelazione del 2013, doppiando il successo del manga omonimo, ottenuto da quest'ultimo nel 2012.

La trama prevede che in una linea temporale non precisata, corrispondente ad un medioevo con caratteristiche steampunk, l'umanità viva reclusa in una città circondata da altissime e chilometriche mura difensive circolari. Queste mura molto antiche, col passare del tempo acquisirono connotati divini e religiosi per la popolazione, in quanto unica difesa e garanzia di salvezza contro i giganti. I giganti sono creature umanoidi enormi con dimensioni variabili dai tre metri fino a superare abbondantemente i quindici, le quali attaccano e si cibano di umani ed esclusivamente di essi. Nel passato gli uomini tentarono di affrontarli, l'unico loro risultato fu il rasentare l'estinzione. Di fatto la città in cui si articola la vicenda è l'ultimo baluardo dell'umanità o così è lasciato intendere. La storia comincia con la comparsa di un colossale gigante che attacca le mura dopo cento anni di quiete. Ne seguirà l'apertura di una breccia e quello che da il titolo all'opera, un attacco dei giganti, che si risolve in un massacro della popolazione del quartiere attaccato. Eren Jaeger, il protagonista dell'opera, ancora bambino e con il sogno di unirsi al corpo esplorativo della città per poter vedere il mondo al di la delle mura, assiste impotente alla strage della sua famiglia e dei suoi concittadini. Giurando vendetta assoluta nei confronti dei giganti, conclude le premesse dell'opera e da il via alla vicenda.

I personaggi sono molto ben costruiti pur essendo numerosi. Ognuno ha uno scopo, un carattere, una mentalità ed un modo di inquadrare la realtà, completamente diverso dall'altro. Risultano ben valorizzate e variegate anche le diverse competenze e abilità di ogni individuo così come i difetti. E' evidente la cura messa nel caratterizzare le sfumature psicologiche dei protagonisti e comprimari dell'opera. Può dirsi lo stesso anche dell'atmosfera dove predominante regna la disperazione e la voglia di combattere per la propria vita ed il proprio futuro, ma attenzione, ciò è reso realisticamente, di fatto non tutti si mostrano guerrieri impavidi o gloriosi martiri, al contrario essi sono solo un'esigua minoranza, almeno al principio. La paura, il sacrificio, il compromesso, la dissennatezza, la furia, la follia, la cupidigia, la viltà, il sogno e l'illusione, sono aspetti permeanti l'opera, tutti in egual misura, rendendola viva, pulsante, angosciante ma splendidamente coinvolgente.
La narrazione è forse l'unica caratteristica dell'opera a mostrare qualche difetto concreto, che si traduce in un'eccessiva lentezza non tanto nel fornire informazioni, indizi o situazioni utili alla comprensione della vicenda, quanto nell'arrivare al dunque, nell'arrivare al momento topico inevitabilmente epico. Facendo una metafora, è come essere seduti di fronte ad un fumante piatto di una squisita prelibatezza e tuttavia essere costretti a forza, per poterlo gustare, ad aspettare il via, che spesso rischia di far freddare il piatto. Fortunatamente quel piatto ne "L'attacco dei giganti" non si fredda quasi mai, pur andandoci molto vicino.

Tecnicamente siamo nell'eccellenza sebbene il disegno talvolta "fumettoso" con bordi molto marcati delle sagome dei personaggi, possa rendere perplessi all'inizio, non è tuttavia una caratteristica costante. Il design dei giganti è secondo me funzionale ed adeguato, c'è da dire tuttavia che è oggettivamente un pò bizzarro, almeno quello dei giganti più comuni. I giganti più rilevanti a livello di storia, mostrano invece un design migliore e ben proporzionato, lasciando trasparire un certo studio al riguardo.
Il comparto visivo mostra un'animazione priva di difetti, sempre di alto livello, che esprime il massimo che ha da offrire nelle scene in cui i personaggi si muovono attraverso il sistema 3D (un particolare sistema di movimento tattico presente nell'opera).
Il comparto audio è imponente, riesce ad elevare al massimo il pathos derivante da una scena, la completa e la amplifica grandiosamente. E' il comparto audio a far esplodere tutte le emozioni che può provare uno spettatore di fronte allo schermo.

Giudizio complessivo: maestoso ed imponente come i Giganti che popolano la sua ambientazione, "L'attacco dei Giganti", grazie ad un grande lavoro di caratterizzazione dei personaggi e dell'ambientazione, un'animazione fluida e di alto livello, ed un comparto sonoro epico e convincente, riesce nell'impresa di "imprigionare" lo spettatore davanti allo schermo, portandolo ad una "sete" insaziabile per il successivo episodio.

Voto: 9. Memorabile.

Nota dell'autore: la valutazione non tiene conto del fatto che l'opera sia incompleta, di fatto ci si aspetta una seconda stagione che spieghi molte questioni lasciate in sospeso. Se ciò non si verificasse la valutazione scende di un punto netto arrivando ad 8.