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Finalmente, dopo anni e anni di attesa, tutti possono godere di una degna trasposizione animata di un'opera che ha saputo segnare il mondo fumettistico giapponese degli anni '80 scaturita dalla geniale mente di Hiroiko Araki: "Le Bizzarre Avventure di Jojo".
Questa prima serie anime ripercorre i primi due archi narrativi del manga di Hiroiko Araki, ovvero "Phantom Blood" e "Battle Tendency" apparendo fin da subito, agli occhi dei fan, molto superiore alla passata produzione delle due serie OAV che, al contrario, vollero comodamente e furbamente seguire - per altro in maniera fin troppo riassuntiva - unicamente la trama del popolare "Stardust Crusaders", la terza famosa serie del manga.
Detto questo, prima di partire con la recensione, vorrei realizzare un quadro generale personale sull'opera per introdurre meglio i pregi e le qualità che ho personalmente riscontrato in essa.
Per quanto riguarda la storia questa è sicuramente carica di genio, di eventi e di situazioni bizzarre dove tutto il potere della narrazione si ritrova, secondo me, nell'imprevedibilità in cui nulla si potrà mai dare per scontato.
Pur trattando principalmente i combattimenti "Le Bizzarre Avventure di Jojo" mostra ampiamente di non voler ricorrere ai soliti e scontati power-up, bensì dando importanza alla strategia sorprendendo lo spettatore per le idee enormemente bizzarre, strambe e geniali che si faranno venire i vari personaggi impegnati negli avvincenti e quasi innovativi combattimenti riuscendo, anche per questo, a diventare un punto di riferimento per le opere che si sono susseguite nel tempo - "Hunter x Hunter" e "Shaman King" sono giusto due esempi di quanto ho appena affermato. Eppoi, come ciliegina sulla torta, Araki ha farcito questa sua bizzarra opera di innumerevoli citazioni provenienti non solo dal mondo cinematografico, ma anche da quello letterario e musicale (i nomi dei personaggi sono ispirati da cantanti, gruppi musicali o titoli di album apprezzati dal Maestro).
Dunque, ci si ritrova dinanzi ad un titolo che, per me, sa mettere in ombra i grandi successoni di oggi grazie al suo stile completamente unico, originale e con i suoi vari colpi di scena e situazioni dannatamente estreme.
Dopo tutto questo generalizzare, vorrei ora giungere finalmente alla recensione vera e propria suddividendola, però, in due parti visto che questa serie ripercorre proprio le prime due saghe (se cosi possiamo chiamarle) del manga, come già anticipato sopra.

"Phantom Blood" rappresenta la prima saga de "Le Bizzarre Avventure di Jojo", ideata da Araki nel lontano 1987. In questa trasposizione animata sono bastati nove episodi per ripercorrere molto fedelmente la controparte cartacea, fatta eccezione per il prologo che qui risulta inspiegabilmente assente.
La trama è ben architettata dall'autore, il quale ha utilizzato atmosfere horror-splatter e citazioni cinematografiche varie buttando in mezzo il mito dei vampiri e antichissime reliquie azteche per dar forma ad un'autentica epopea destinata a durare per decenni.
Tra i personaggi di questa prima parte di storia spicca su tutti il mitico e carismatico Dio Brando, il nemico giurato per eccellenza della dinastia dei Joestar. La sua rivalità con il "primo" Jojo sarà davvero emozionante e vibrante generando una sfida in un continuo crescendo che porterà ad un finale davvero epocale e per nulla scontato: questo almeno per quanto riguarda il manga. Infatti, devo purtroppo confessare che in questa versione animata tutto questo arco narrativo non mi ha per nulla appassionato - salvo sul finale - ritrovandomi quasi annoiato dalle vicende narrate e da buona parte degli episodi che hanno costituito questo "Phantom Blood".
Alla base di questa mia poca passione vi è stato, a mio parere, un limite sia da parte del manga stesso che - specialmente - dallo staff che ha lavorato a tale trasposizione animata. Tecnicamente parlando dopo i primi due discreti episodi vi è stata una brutta caduta sia nelle animazioni che nel design dei personaggi riprendendosi sufficientemente giusto negli ultimi due, ovvero con l'episodio 8 e 9.
I combattimenti, che in versione animata sarebbero dovuti essere graficamente belli, non mi hanno convinto per nulla apparendomi confusi, animati malamente eppure mal diretti da una regia di certo non al top e non all'altezza della situazione.
Se dovrei buttare le somme, questa è stata una prima parte insufficiente, almeno per i miei gusti e ed i miei personalissimi standard, sia nei contenuti che nel reparto tecnico generale, dimostrandosi come una trasposizione priva di spessore e povera di emozioni. Certo, "Phantom Blood" anche nella sua versione cartacea non mi aveva convinto pienamente dopo il primo gustoso volume, sia ben chiaro, tuttavia qui mi sono annoiato maggiormente e non ho avvertito nulla per cui voler seguire con ansia e voglia gli episodi successivi, trascinandomi nella visione stancamente ad eccezione degli ultimi due episodi.

Il secondo arco narrativo è intitolato "Battle Tendency" ed è suddiviso qui in ben 17 episodi.
Devo dire che, quando lessi il manga, questa seconda parte mi aveva colpito molto di più rispetto alla precedente.
La trama presentata ha saputo ricollegarsi alla precedente storia rivelando le origini e i creatori della Maschera di Pietra. Cosi facendo si è andati ad approfondire tutta la situazione intorno alla famosa Maschera di Pietra rivelando cose che in "Phantom Blood" ci si era chiesti senza ricevere risposte.
Per quanto riguarda i personaggi, Araki ha saputo sfornare un protagonista sensazionale; l'autentica e indiscutibile forza portante di questa intera saga: il mastodontico Joseph Joestar. Questo si è rivelato un personaggio mitico, ironico e di grande carisma che difficilmente non saprà conquistarvi. Non solo, Araki ha saputo anche affiancargli una spalla d'eccellenza, una sorta di co-protagonista e mi riferisco al fantastico Ceaser. Non snobbiamo poi la splendida ambientazione tutta italiana che ha fatto da sfondo alla vicenda oltre ai vari e apprezzabili riferimenti storici dell'epoca, in cui la storia si svolge, buttando in mezzo anche i nazisti proprio come fecero il scoppiettante duo George Lucas e Steven Spielberg nel loro successone "Inadiana Jones".
In questo "Battle Tendency" anche i nemici avranno un loro perché e scopriremo che essere malvagi non necessariamente significa essere crudeli, privi di onore o spietati.
La narrazione è ricca di colpi di scena, non annoia e le onde concentriche verranno spremute intelligentemente al massimo delle loro potenzialità coinvolgendo in scontri maggiormente strategici, dinamici e spettacolari rispetto al passato, senza cadere nella banalità o, cosa ancor più importante, nella stancante monotonia.
In questa versione animata, dunque, "Battle Tendency" prende vita in maniera, secondo me, ottima rispetto al quasi deludente "Phantom Blood".
I limiti tecnici continuano ad incombere sulla produzione generale, ma almeno in questa parte ho notato meno cali repentini e il tutto è risultato più appassionante, coinvolgente ed emozionante rialzando il mio personale interesse nei confronti di questo anime tanto agognato.
Posso dirmi soddisfatto da questa seconda parte di storia. Meno dalla prima.

Voglio spendere infine delle parole sulla "David Production" e il lato tecnico della serie. Senza dubbio è lodevole che questo studio di produzione si sia impegnato a realizzare una versione animata di un'opera di questo calibro e che voglia ambiziosamente ripercorrere addirittura tutte le 8 saghe che la compongono - al momento 8 -, pero non posso chiudere gli occhi dinanzi ad episodi davvero poco curati nei dettagli, con delle animazioni statiche e povere, combattimenti resi e gestiti in maniera poco appassionante, alcune volte confusi e privi di adrenalina.
Secondo me si doveva fare di più per un anime del genere, ma il low-budget è stato veramente un tallone d'Achille per la produzione e purtroppo non è stato solo l'apparato tecnico a non eccellere, ma automaticamente anche la regia, la narrazione e la sceneggiatura hanno risentito di questo limitato budget non riuscendo a donarmi un'ottima esperienza visiva mancando della giusta epicità, enfasi, fluidità, intrattenimento e coinvolgimento che avevano invece reso il manga un vero spettacolo. Inoltre la censura, eliminata fortunatamente nell'edizione Home Video, ha reso poco comprensibili alcune sequenze fin troppo oscurate e nascoste da eccessivi filtri, facendo perdere la crudezza vista nel manga.
Aspetto un'eventuale arrivo in Italia di questo anime per il mercato Home Video, perché voglio sicuramente acquistare la serie nella speranza che l'adattamento italiano sia all'altezza dell'originale e che si acquisti la versione incensurata della serie.

Al momento più del 8 non posso dare a causa dei primi pessimi 8 episodi che mi hanno veramente deluso, annoiato e per niente elettrizzato. Comunque alla fine il voto risulta positivo grazie a tutto il filone dedicato a "Battle Tendency" e non per un eccesso di buonismo personale oltre che per il valore proprio dell'opera che non si può negargli con un voto troppo basso.