Recensione
Recensione di FirstTurnKill
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La malinconia di Haruhi Suzumya non uno di quei tanti anime senza trama, inconcludenti e senza alcun senso. O meglio, a una visone superficiale potrebbe sembrare esattamente così, ma per capirlo bisogna fare una ricerca più approfondita.
Per primi si possono esaminare i 6 episodi che formano il ciclo della malinconia. All'inizio i personaggi possono sembrare piatti, banali o caratterizzati forzatamente. Ma proprio per questi personaggi così particolari la storia assume il significato che ha. Haruhi vive nel costante indecisione tra una vita normale e la ricerca di qualcosa che dimostri che il mondo non è così noioso come sembra. Ci viene mostrato un personaggio con i poteri simili a quelli di un dio, ma del tutto inconsapevole sul come usarli. Specialmente nell'episodio 6 possiamo vedere riflessioni sull'esistenza di una divinità, sulla paura della fine del mondo, cosa succede dopo l'apocalisse e la consapevolezza della propria impotenza. Dall'altra parte Haruhi vede avverarsi i suoi desideri, ma (grazie all'aiuto di Kyon) capisce quanto essi possano essere pericolosi e come il mondo possa anche rivelare piacevoli sorprese. La commedia scolastica si intreccia con temi come l'antropocentrismo, l'esistenzialismo e l'idealismo. Il pensiero realista del personaggio principale è qualcosa che si può riuscire a fare e a capire solo con studio, pazienza e riflessioni. Negli ultimi sei episodi, in effetti, le emozioni vanno un po' scemando, ma rimane quel continuo interrogativo su cosa sia giusto fare e su come reagire alle azioni inconsapevoli di Suzumya. Per citarne qualcuno, i 2 episodi de "la sindrome dell'isola sperduta" che si chiudono col dubbio se Haruhi avesse involontariamente creato dal nulla un'essere umano che doveva essere adibito a colpevole degli omicidi e come tale si comportava (o forse è solo l'immaginazione di Kyon?). Devo ammettere che alcuni personaggi potevano essere decisamente trattati meglio, ad esempio quello di Mikuru che per la maggior parte della storia non ha nessun ruolo se non subire le prepotenze di Haruhi (persino la sua amica Tsuruya sembra fare di più). Dall'altro canto un personaggio come quello di Yuki Nagato compensa. Proponendo un'immagine alternativa dell'invasore alieno e della civiltà extraterrestre, il personaggio di Yuki pare totalmente amorfo e privo di ogni personalità, però la sua bellezza appare in quei momenti in cui fa traspirare lo sviluppo di nuove passioni (il giorno del sagittario) o quando ci lasciano intendere la sofferenza che prova e non rivela agli altri (endless). Per concludere non si possono muovere a questo anime critiche su storia, trama o personaggi perché sono solo la facciata per nascondere temi di dibattito più importanti e, anche, attuali. Insomma non lo consiglierei a chi vuole vedere qualche commedia scolastica leggera, ma a chi vuole confrontarsi e riflettere sui messaggi che gli vengono lanciati dalle riflessioni di Kyon.
Per primi si possono esaminare i 6 episodi che formano il ciclo della malinconia. All'inizio i personaggi possono sembrare piatti, banali o caratterizzati forzatamente. Ma proprio per questi personaggi così particolari la storia assume il significato che ha. Haruhi vive nel costante indecisione tra una vita normale e la ricerca di qualcosa che dimostri che il mondo non è così noioso come sembra. Ci viene mostrato un personaggio con i poteri simili a quelli di un dio, ma del tutto inconsapevole sul come usarli. Specialmente nell'episodio 6 possiamo vedere riflessioni sull'esistenza di una divinità, sulla paura della fine del mondo, cosa succede dopo l'apocalisse e la consapevolezza della propria impotenza. Dall'altra parte Haruhi vede avverarsi i suoi desideri, ma (grazie all'aiuto di Kyon) capisce quanto essi possano essere pericolosi e come il mondo possa anche rivelare piacevoli sorprese. La commedia scolastica si intreccia con temi come l'antropocentrismo, l'esistenzialismo e l'idealismo. Il pensiero realista del personaggio principale è qualcosa che si può riuscire a fare e a capire solo con studio, pazienza e riflessioni. Negli ultimi sei episodi, in effetti, le emozioni vanno un po' scemando, ma rimane quel continuo interrogativo su cosa sia giusto fare e su come reagire alle azioni inconsapevoli di Suzumya. Per citarne qualcuno, i 2 episodi de "la sindrome dell'isola sperduta" che si chiudono col dubbio se Haruhi avesse involontariamente creato dal nulla un'essere umano che doveva essere adibito a colpevole degli omicidi e come tale si comportava (o forse è solo l'immaginazione di Kyon?). Devo ammettere che alcuni personaggi potevano essere decisamente trattati meglio, ad esempio quello di Mikuru che per la maggior parte della storia non ha nessun ruolo se non subire le prepotenze di Haruhi (persino la sua amica Tsuruya sembra fare di più). Dall'altro canto un personaggio come quello di Yuki Nagato compensa. Proponendo un'immagine alternativa dell'invasore alieno e della civiltà extraterrestre, il personaggio di Yuki pare totalmente amorfo e privo di ogni personalità, però la sua bellezza appare in quei momenti in cui fa traspirare lo sviluppo di nuove passioni (il giorno del sagittario) o quando ci lasciano intendere la sofferenza che prova e non rivela agli altri (endless). Per concludere non si possono muovere a questo anime critiche su storia, trama o personaggi perché sono solo la facciata per nascondere temi di dibattito più importanti e, anche, attuali. Insomma non lo consiglierei a chi vuole vedere qualche commedia scolastica leggera, ma a chi vuole confrontarsi e riflettere sui messaggi che gli vengono lanciati dalle riflessioni di Kyon.