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6.0/10
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Mettiamola così... l'idea è carina e per certi versi pure originale: niente fenomeni da baraccone, poche discrepanze da uno scenario quantomeno realistico e un'idea di fondo basata si su un videogame ma sostanzialmente inusuale.

Tutto ciò è veritiero per quanto riguarda la prima parte della storia, che si lascia vedere piacevolmente senza troppe pretese.
La seconda parte, e soprattutto un finale non finale, che in questo caso non ci sta per nulla, sminuiscono irreversibilmente l'intera opera: escono fuori i fenomeni da baraccone, le situazioni si tingono delle vicende più stereotipate e inverosimili, e tutto si riduce a una banalità assurda.
La trama, come detto, sarebbe pure carina, anche se non particolarmente originale; un ragazzo problematico si risveglia su un isola deserta in "compagnia" di altri che come lui non sanno perché sono finiti lì; magicamente addormentati, si risvegliano con un cristallo sulla mano che possiede strani poteri e funge da radar. Come armi solo bombe, ma di varia natura e piuttosto ben selezionate, che rappresentano la parte più originale della storia. Per il resto, le battaglie sono inizialmente ben congegnate e tatticamente realistiche, ma diventano banali e omologhe le une alle altre quasi subito, eccezion fatta per qualche caso decentemente azzeccato. Ad ogni modo, scopo della "missione" per uscire dall'isola è impossessarsi ovviamente dei cristalli altrui.

I personaggi sono scarsamente caratterizzati e stereotipati, con un inciso alla "lui incontra lei" davvero raccapricciante, soprattutto perché non ci sta proprio nella trama dell'opera.
Tutto sommato un "6" lo prende per un paio di accorgimenti degli autori e perché dodici puntate sono passabili e non annoiano eccessivamente.