logo GamerClick.it

9.0/10
-

Finalmente un anime sportivo letto da un altro punto di vista, non più da quello dei giocatori, dove vengono messi in risalto tre o quattro componenti della squadra e tutti gli ruotano attorno, ma da quello di un super allenatore, neofita ma con le idee molto chiare, un'insaziabile voglia di vincere e un carisma quantomeno coinvolgente... una sorta di Mourinho del Sol Levante!

"Giant Killing", come dice il nome stesso, narra la storia, o almeno una breve parentesi, di una squadra calcistica di Tokyo a corto di risultati, che per la nuova stagione decide di ingaggiare come allenatore un ex giocatore della stessa, che in Europa aveva ottenuto ottimi risultati nelle leghe minori e che tenterà di far risorgere una squadra quasi in rovina, per giocarsela alla pari con le grandi, o meglio i giganti. E' conosciuto da tutti per il suo forte ascendente quando era proprio lui a capitanare la nostra squadra, l'East Tokyo United, o ETU, l'acronimo con cui viene chiamata nell'opera, e che, ancora prima del suo arrivo, fa alquanto vociferare di sé.
La particolarità della storia sta proprio nel mettere in risalto non tanto le abilità dei giocatori, viste e riviste in tante, troppe situazioni, ma la parte puramente tattica di questo sport, la psicologia che c'è dietro la preparazione di una partita, la scelta tecnica nello schieramento iniziale e la gestione di giocatori "prima donna" e capricciosi, nonché i rapporti con dirigenza e stampa, in sintesi tutto quello che è l'aspetto non giocato dello sport, ovviamente non tralasciando neppure quest'ultimo e anzi dando proprio a questo maggior risalto, grazie alla comprensione del lavoro dietro alle quinte.
La partenza non sarà delle più rosee, anzi, sarà alquanto travagliata e fatta di alti e bassi, quindi non aspettatevi uno sviluppo scontato dove giocatori mediocri diventano magicamente da pallone d'oro.
Interessanti ed emozionanti sono pure le parti relative al tifo, per le quali viene ritagliato un discreto spazio, e sarà proprio il ritorno di un loro vecchio beniamino a far tornare allo stadio i gruppi di tifosi ormai "in pensione".

Purtroppo non posso dare il voto massimo, perché l'opera è alquanto incompleta, anzi si interrompe sul più bello in maniera molto filosofica, ma tutto sommato è un lavoro davvero ben riuscito che si lascia guardare molto piacevolmente.