Recensione
Hajime no Ippo - The Fighting
10.0/10
Recensione di Homura GOW
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"Hajime no Ippo" è uno spokon, un'opera di animazione che tratta di temi sportivi, descrivendo un protagonista che raggiunge obiettivi sempre più ambiziosi tramite l'allenamento e la determinazione.
Data questa premessa, la logica domanda che segue è: "Tale anime ha le caratteristiche per essere uno spokon degno di questo nome?" La risposta è: assolutamente sì.
Il protagonista attira subito le simpatie del pubblico, è un ragazzo educato che aiuta la madre vedova e soprattutto è determinato. Ci si immedesima subito in Ippo, in quanto, tranne il pugno letale, è un ragazzo comunissimo con tutte le insicurezze tipiche della sua età, comprese le pene d'amore. Questo protagonista ben strutturato è inserito in un ambiente altrettanto ben definito, una palestra che è come una famiglia, con un allenatore burbero e severo, ma in fondo amorevole, e con dei compagni di allenamento che sono degli ottimi comprimari e attori di gag divertentissime. Quest'ultimo aspetto dei comprimari di qualità non è da sottovalutare, considerando che quest'anime parla di uno sport individuale: nonostante ciò, il pugilato è vissuto come un'esperienza collettiva, dove ogni atleta sostiene l'altro.
Oltre che dei protagonisti ci si appassionerà anche agli avversari, a Volk, Myata, Rocky detto "la tigre di Naniwa", Mashiba, Date. Con tutti loro Ippo sosterrà degli incontri sempre appassionanti e abbastanza verosimili.
Menzione a parte meritano le musiche, sempre calzanti, che danno un tono epico ai momenti più drammatici o solenni, come una vittoria sofferta. Il ritmo raramente cala, permettendo allo spettatore di non stancarsi, nonostante le settantasei puntate.
In definitiva, questo spokon è un esponente impeccabile del suo genere e merita di essere guardato se le storie di sport appassionano. Auspicandosi che anche le successive serie siano all'altezza.
Data questa premessa, la logica domanda che segue è: "Tale anime ha le caratteristiche per essere uno spokon degno di questo nome?" La risposta è: assolutamente sì.
Il protagonista attira subito le simpatie del pubblico, è un ragazzo educato che aiuta la madre vedova e soprattutto è determinato. Ci si immedesima subito in Ippo, in quanto, tranne il pugno letale, è un ragazzo comunissimo con tutte le insicurezze tipiche della sua età, comprese le pene d'amore. Questo protagonista ben strutturato è inserito in un ambiente altrettanto ben definito, una palestra che è come una famiglia, con un allenatore burbero e severo, ma in fondo amorevole, e con dei compagni di allenamento che sono degli ottimi comprimari e attori di gag divertentissime. Quest'ultimo aspetto dei comprimari di qualità non è da sottovalutare, considerando che quest'anime parla di uno sport individuale: nonostante ciò, il pugilato è vissuto come un'esperienza collettiva, dove ogni atleta sostiene l'altro.
Oltre che dei protagonisti ci si appassionerà anche agli avversari, a Volk, Myata, Rocky detto "la tigre di Naniwa", Mashiba, Date. Con tutti loro Ippo sosterrà degli incontri sempre appassionanti e abbastanza verosimili.
Menzione a parte meritano le musiche, sempre calzanti, che danno un tono epico ai momenti più drammatici o solenni, come una vittoria sofferta. Il ritmo raramente cala, permettendo allo spettatore di non stancarsi, nonostante le settantasei puntate.
In definitiva, questo spokon è un esponente impeccabile del suo genere e merita di essere guardato se le storie di sport appassionano. Auspicandosi che anche le successive serie siano all'altezza.