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10.0/10
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Quest'anime mi ha lasciato senza parole.
Il chara design è bello e raffinato, ma soprattutto il mecha design è qualcosa di straordinario: le unità mobili, la base, il mecha Xephon, i Dolem, tutto è assolutamente originale e ben curato, un applauso va fatto ai mecha designer Sato e Sayama.

La sceneggiatura è del regista Izubuchi, che ben mischia mitologia precolombiana ed elementi robotto. Non mi soffermerò sulla trama perché è bella da scoprire pian piano, ma posso dire che il fulcro principale di tutto è il suono. Il protagonista Ayato Kamina, pilota di Xephon suo malgrado, dovrà trovare il suo tono "personale", dovrà scoprire chi è in realtà e assurgere al ruolo per cui è nato e compiere il suo destino.

Opera onirica in certi tratti, lenta nei ritmi anche se non mancheranno combattimenti ben orchestrati, quest'opera non ha quasi nulla (se non certe situazioni superficiali che nella maggior parte sono tòpoi comuni) di NGE e chi lo crede o non ha capito RahXephon o non ha capito NGE. Kamina NON è Shinji, egli non si odia, né tanto meno ha paura a relazionarsi. Certo, essendo un'adolescente ha le insicurezze tipiche dell'età e, se Shinji ha nel registratore la sua coperta di Linus, Ayato ce l'ha nella pittura.
Particolare attenzioni meritano le frasi enigmatiche di Quon, che se ben interpretate danno la chiave di lettuta di questo mondo a tratti ermetico.

Anime non per tutti, è adatto a spettatori pazienti e per apprezzarsi si dovrà rivederlo una seconda volta, per carpire i passaggi che passeranno inosservati a una prima visione.
In definitiva Izubuchi ci consegna un cofanetto prezioso, contenente un'opera di rara raffinatezza e accuratezza.