Recensione
Nagi no Asukara
9.0/10
Il colore del mare. Il colore della terra. Il colore del vento. Il colore del cuore. Il tuo colore. ~Earth color of a calm~
Nagi no Asukara è una serie composta da 26 episodi, di genere fantasy-sentimentale, prodotta dalla P.A. Works (Hanasaku Iroha, Tari Tari) e andata in onda sugli schermi nipponici nella stagione autunnale 2013. Vi è un adattamento manga, disegnato da Risō Maeda.
Il mare è sempre stato al centro di numerosi racconti, ha ispirato uomini e donne con la sua infinita bellezza; tremendo e violento, placido e sereno, culla della vita, madre dal grembo fertile; foriero di speranze e sogni.
Protagonista anche di innumerevoli leggende, una tra queste ha ispirato Hans Christian Andersen nel suo La Sirenetta; da non confondere con la storia Disney (la mia opera preferita in assoluto dello studio). La Sirenetta di Andersen si discosta completamente nell'epilogo, più tetro e maturo. In Giappone il racconto è molto famoso ed è alla base di numerose storie tra cui Ponyo sulla scogliera.
In Nagi no Asakura come ne La Sirenetta troviamo temi simili tra cui: il cambiamento, e l'abbandono della propria casa per amore, questo non può che colpirmi favorevolmente.
Nagi però, pur trattando degli "abitanti del mare" si discosterà in parte dalla visione classica che abbiamo di esso, infatti non tratterà di sirene ma piuttosto di esseri umani abitanti in un villaggio marino, Shioshishio, dotati di uno speciale corion donatogli dal dio del mare, che gli permette di respirare sott'acqua e resistere alle basse temperature. Non c'è dato sapere se esistano altri villaggi oltre a quello dove abitano i protagonisti, sappiamo solo che questi abitanti del mare hanno un peso notevole sulla vita di chi sta sulla terra ferma.
In questa storia si intrecceranno le vite di quattro giovani ragazzi del mare e un abitante della terra. Inizieremo con la conoscenza di Manaka: ragazza di buon cuore, dalla lacrimuccia facile; verrà pescata da Tsumugu, un ragazzo dal carattere forte e taciturno, abitante di Oshiooshi: un villaggio di pescatori, centro della storia insieme a Shioshishio.
Insieme a Manaka, per frequentare la scuola media Mihama, dopo la chiusura del loro istituto Nami, risaliranno in superficie anche la sua migliore amica: la dolce e posata Chisaki; l'irascibile e testardo Hikari ed il suo migliore amico Kaname, un ragazzo calmo e maturo.
L'incipit è molto riduttivo, non rende affatto giustizia alla grandezza reale della storia, che abbraccerà molti più personaggi.
Snocciolata un po' la trama, come accennato prima faremo la conoscenza di tanti altri personaggi tra cui Miuna, e Sayu (una delle mie preferite), Uroko: una scaglia del Dio del mare; e molti altri abitanti di entrambi i villaggi. Questo contribuirà a creare un intrico di sentimenti e relazioni; se avete frequentato un gruppo compatto saprete che le storie alla Dawson Creek sono dietro l'angolo! Ma qui tutto è magico, tutto è intriso di una poesia dolce e leggera, profuma di mare, e come questo è mutevole, intenso e profondo, quasi volubile.
I personaggi sono tutti destinati a fare i conti con i propri sentimenti, con le proprie paure, questo li porterà ad una maturazione considerevole rendendo la storia introspettiva e intensa; hanno più o meno tutti un ottima caratterizzazione ed uno spessore notevole. Perfino chi sembrava superficiale troverà il suo "perché di esistere" con l'andare avanti degli episodi.
La trama si evolve in maniera inaspettata grazie ai tanti colpi di scena; spesso risulterà spiazzante e sarà motivo di commozione e di grandi riflessioni. I momenti magici segnano la storia quanto quelli tristi.
Parlando di magia, la grafica eccellente di Nagi, tra le migliori dell'intero 2013, ci regalerà sfondi mozzafiato e scene idilliache. Il chara è molto tenero, mi piace come animano le diverse espressioni facciali tra cui i tanti tremolii dovuti alla tendenza a piagnucolare delle protagoniste, per non parlare degli immensi occhioni color acquamarina.
Anche il sonoro è degno di nota, non solo le OST melodiose ed emozionanti ma anche le sigle d'apertura e chiusura, tra le migliori che ho avuto il piacere di sentire in questa stagione; a partire dalle opening, cantate entrambe da Ray: Lull ~Soshite Bokura wa~ e Ebb and Flow; per finire con le ending cantate da Nagi Yanagi: Aqua Terrarium e Mitsuba no Musubime; tutte bellissime!
Veniamo un attimo ai difetti che mi portano a non assegnare un 10 pieno: purtroppo, sopratutto verso la seconda metà della serie, si avrà un cospicuo calo di interesse dovuto al tergiversare ed al soffermarsi in situazioni statiche lasciando languire un po' la trama. Avrà difficoltà a risollevarsi ma ciononostante riuscirà a coinvolgere grazie alla sempre ottima grafica (che in parte sovviene alle altre pecche) e sopratutto all'immensa mole di sentimenti che impregnano l'intera storia.
Il finale riesce comunque a distinguersi volgendo in un ottimo epilogo, lasciando una vena di tristezza e malinconia per la fine di una storia cosi bella, chissà se mai avremo il piacere di un sequel, ci sono tante cose di cui mi piacerebbe vedere lo sviluppo futuro.
Per concludere, non posso fare a meno di consigliare questa serie perché merita davvero tanto, una delle migliori nel suo genere che abbia avuto il piacere di vedere; imperdibile per chi ama il mare, i sentimenti e per chi non teme di aprire il cuore ad essi.
Nagi no Asukara è una serie composta da 26 episodi, di genere fantasy-sentimentale, prodotta dalla P.A. Works (Hanasaku Iroha, Tari Tari) e andata in onda sugli schermi nipponici nella stagione autunnale 2013. Vi è un adattamento manga, disegnato da Risō Maeda.
Il mare è sempre stato al centro di numerosi racconti, ha ispirato uomini e donne con la sua infinita bellezza; tremendo e violento, placido e sereno, culla della vita, madre dal grembo fertile; foriero di speranze e sogni.
Protagonista anche di innumerevoli leggende, una tra queste ha ispirato Hans Christian Andersen nel suo La Sirenetta; da non confondere con la storia Disney (la mia opera preferita in assoluto dello studio). La Sirenetta di Andersen si discosta completamente nell'epilogo, più tetro e maturo. In Giappone il racconto è molto famoso ed è alla base di numerose storie tra cui Ponyo sulla scogliera.
In Nagi no Asakura come ne La Sirenetta troviamo temi simili tra cui: il cambiamento, e l'abbandono della propria casa per amore, questo non può che colpirmi favorevolmente.
Nagi però, pur trattando degli "abitanti del mare" si discosterà in parte dalla visione classica che abbiamo di esso, infatti non tratterà di sirene ma piuttosto di esseri umani abitanti in un villaggio marino, Shioshishio, dotati di uno speciale corion donatogli dal dio del mare, che gli permette di respirare sott'acqua e resistere alle basse temperature. Non c'è dato sapere se esistano altri villaggi oltre a quello dove abitano i protagonisti, sappiamo solo che questi abitanti del mare hanno un peso notevole sulla vita di chi sta sulla terra ferma.
In questa storia si intrecceranno le vite di quattro giovani ragazzi del mare e un abitante della terra. Inizieremo con la conoscenza di Manaka: ragazza di buon cuore, dalla lacrimuccia facile; verrà pescata da Tsumugu, un ragazzo dal carattere forte e taciturno, abitante di Oshiooshi: un villaggio di pescatori, centro della storia insieme a Shioshishio.
Insieme a Manaka, per frequentare la scuola media Mihama, dopo la chiusura del loro istituto Nami, risaliranno in superficie anche la sua migliore amica: la dolce e posata Chisaki; l'irascibile e testardo Hikari ed il suo migliore amico Kaname, un ragazzo calmo e maturo.
L'incipit è molto riduttivo, non rende affatto giustizia alla grandezza reale della storia, che abbraccerà molti più personaggi.
Snocciolata un po' la trama, come accennato prima faremo la conoscenza di tanti altri personaggi tra cui Miuna, e Sayu (una delle mie preferite), Uroko: una scaglia del Dio del mare; e molti altri abitanti di entrambi i villaggi. Questo contribuirà a creare un intrico di sentimenti e relazioni; se avete frequentato un gruppo compatto saprete che le storie alla Dawson Creek sono dietro l'angolo! Ma qui tutto è magico, tutto è intriso di una poesia dolce e leggera, profuma di mare, e come questo è mutevole, intenso e profondo, quasi volubile.
I personaggi sono tutti destinati a fare i conti con i propri sentimenti, con le proprie paure, questo li porterà ad una maturazione considerevole rendendo la storia introspettiva e intensa; hanno più o meno tutti un ottima caratterizzazione ed uno spessore notevole. Perfino chi sembrava superficiale troverà il suo "perché di esistere" con l'andare avanti degli episodi.
La trama si evolve in maniera inaspettata grazie ai tanti colpi di scena; spesso risulterà spiazzante e sarà motivo di commozione e di grandi riflessioni. I momenti magici segnano la storia quanto quelli tristi.
Parlando di magia, la grafica eccellente di Nagi, tra le migliori dell'intero 2013, ci regalerà sfondi mozzafiato e scene idilliache. Il chara è molto tenero, mi piace come animano le diverse espressioni facciali tra cui i tanti tremolii dovuti alla tendenza a piagnucolare delle protagoniste, per non parlare degli immensi occhioni color acquamarina.
Anche il sonoro è degno di nota, non solo le OST melodiose ed emozionanti ma anche le sigle d'apertura e chiusura, tra le migliori che ho avuto il piacere di sentire in questa stagione; a partire dalle opening, cantate entrambe da Ray: Lull ~Soshite Bokura wa~ e Ebb and Flow; per finire con le ending cantate da Nagi Yanagi: Aqua Terrarium e Mitsuba no Musubime; tutte bellissime!
Veniamo un attimo ai difetti che mi portano a non assegnare un 10 pieno: purtroppo, sopratutto verso la seconda metà della serie, si avrà un cospicuo calo di interesse dovuto al tergiversare ed al soffermarsi in situazioni statiche lasciando languire un po' la trama. Avrà difficoltà a risollevarsi ma ciononostante riuscirà a coinvolgere grazie alla sempre ottima grafica (che in parte sovviene alle altre pecche) e sopratutto all'immensa mole di sentimenti che impregnano l'intera storia.
Il finale riesce comunque a distinguersi volgendo in un ottimo epilogo, lasciando una vena di tristezza e malinconia per la fine di una storia cosi bella, chissà se mai avremo il piacere di un sequel, ci sono tante cose di cui mi piacerebbe vedere lo sviluppo futuro.
Per concludere, non posso fare a meno di consigliare questa serie perché merita davvero tanto, una delle migliori nel suo genere che abbia avuto il piacere di vedere; imperdibile per chi ama il mare, i sentimenti e per chi non teme di aprire il cuore ad essi.