Recensione
Magi: The Kingdom of Magic
8.0/10
Recensione di Haru glory
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Seconda serie animata per l'opera di Shinobu Ohtaka, questi 25 episodi andati in onda a partire dall'autunno 2013 fino all'inverno 2014 fanno raggiungere alla trasposizione ad opera di "A-1 Pictures" un totale di 50 puntate, questa stagione in particolare copre tre archi narrativi: il primo è quello dei pirati, funge principalmente da breve intermezzo e pur rimanendo su buoni livelli, nella visione globale della serie può apparire sottotono; il secondo è il World Exploration Arc, ben più interessante del primo, vedrà la separazione del trio di protagonisti Mor-Alìbaba-Aladin e si avrà modo di fare conoscenza di alcuni personaggi piuttosto rilevanti; la terza ed ultima saga, nonché la più sostanziosa ed entusiasmante è quella di Mangnostad, che vede come protagonista assoluto un Aladin alle prese con la controparte manga di Hogwarts, dove però non sarà tutto rose e fiori come poteva sembrare inizialmente, senza spoilerare ulteriormente dico solo che ne vedrete delle belle e che si tratta a mio parere del miglior arco narrativo fino ad ora animato.
Generalmente rispetto alla prima serie troviamo maggiore drammaticità, e pur non mancando siparietti comici, a farla da padrone qui sono atmosfere più cupe e serie. Personalmente io le apprezzo ma ai puristi sono da segnalare anche rari casi isolati di fanservice (Meyer-sensei based) comunque sempre adeguati al contesto e senza mai cadere nel trash. Cosa altro dire della sceneggiatura di quest'opera se non che è tra le più riuscite tra gli shonen attualmente in corso di pubblicazione, e che miscelata ad uno degli universi espansi tra i più affascinanti e meglio congegnati del panorama, rende questa serie imperdibile per tutti gli appassionati dello shonen moderno. Se proprio dovessi trovare un difetto nello sviluppo della trama di questa serie sarebbe il poco spazio lasciato a personaggi carismatici come ad esempio Hakuryu o Morgiana, ma si tratta di una pecca di poco conto se raffrontato alla qualità generale della trama.
Un 8 meritato per Aladin che ancora una volta si conferma protagonista di uno degli shonen più interessanti e affascinanti tra quelli attualmente on-going, e che spero vivamente continui a mantenersi su questi livelli anche nel suo futuro.
Generalmente rispetto alla prima serie troviamo maggiore drammaticità, e pur non mancando siparietti comici, a farla da padrone qui sono atmosfere più cupe e serie. Personalmente io le apprezzo ma ai puristi sono da segnalare anche rari casi isolati di fanservice (Meyer-sensei based) comunque sempre adeguati al contesto e senza mai cadere nel trash. Cosa altro dire della sceneggiatura di quest'opera se non che è tra le più riuscite tra gli shonen attualmente in corso di pubblicazione, e che miscelata ad uno degli universi espansi tra i più affascinanti e meglio congegnati del panorama, rende questa serie imperdibile per tutti gli appassionati dello shonen moderno. Se proprio dovessi trovare un difetto nello sviluppo della trama di questa serie sarebbe il poco spazio lasciato a personaggi carismatici come ad esempio Hakuryu o Morgiana, ma si tratta di una pecca di poco conto se raffrontato alla qualità generale della trama.
Un 8 meritato per Aladin che ancora una volta si conferma protagonista di uno degli shonen più interessanti e affascinanti tra quelli attualmente on-going, e che spero vivamente continui a mantenersi su questi livelli anche nel suo futuro.