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"Yami Shibai" è forse il primo vero anime horror che io abbia trovato. Non di quelli da spavento immediato, ma più simile a quei racconti che ti spingono a girarti indietro o a guardare sul soffitto, nel momento stesso in cui ci si trova da soli. Il narratore, sempre lo stesso, delle storie te le presenta come se fosse un vecchio alle prese con un teatrino, ed è effettivamente questa l'idea che dà.
Chi si aspetta grandi composizioni grafiche o animazioni da paura ha sbagliato proprio posto dove cercarle. Qui i personaggi sono statici, come se fossero appoggiati sullo sfondo piuttosto che essere tutt'uno con esso. Sì, bisogna farci un po' l'occhio ma se si va oltre l'apparenza si coglierà che nonostante tutto ha più atmosfera di tanti altri. I suoni, i dialoghi, tutto è mirato a portare chi lo guarda sempre più vicino allo schermo, fino a terminare lasciandoti lì. Con il fiato sospeso e il dubbio che forse forse queste cose possano succedere.
Niente colpi al cuore insomma, ma un dubbio che si insinua nella mente.
Personalmente mi sento di consigliarlo a tutti gli amanti del genere.