Recensione
Angel Beats!
7.0/10
Angel Beats è senza dubbio uno dei più controversi anime che io abbia mai visto. C'è chi lo considera un capolavoro assoluto, una perla del panorama di animazione nipponico degli ultimi anni; c'è chi sostiene che l'anime "può, ma non si applica"; chi reputa che 13 puntate siano troppe per raccontare una trama così importante, chi invece che la trama sia grande solo di facciata, e che nasconda, sotto sotto, un vuoto assoluto. Insomma, un anime che divide in due il pubblico, e non si capisce se abbia ragione la prima metà o la seconda.
Io mi schiero nella via di mezzo.
L'anime è davvero di ottima fattura, ma gli manca quella "spinta" necessaria, se non ad immortalarlo, almeno a farlo ricordare. Infatti è proprio questo il problema dell'anime: si scorda facilmente. Cioè, alcune cose me le ricordo perfettamente per quanto siano toccanti, pur tuttavia, il resto è "fuffa", se così si può definire. Ma partiamo con ordine:
Trama e svolgimento: originale, ha attirato la mia attenzione sin da subito. Una trama importante, senza dubbio il maggior pregio dell'opera. I primi episodi saranno per lo più di taglio comico, ma poi diventeranno sempre più introspettivi e drammatici. Ma ricordate cosa ho detto prima? Si fa fatica a ricordare. Esatto, è proprio questo il punto: ad eccezione del settimo episodio, meraviglioso, e del finale toccante al punto giusto (o forse un po' troppo drammatico, per alcuni), l'anime non riesce ad "emergere" come vorrebbe, forse per l'esiguo numero di episodi che non permettono una spiegazione dettagliata di tutto quanto accade. Cosa accade, infatti? Tutto, e niente. Arriviamo alla fine dei tredici episodi, e ciò che noi sappiamo di questa scuola nell'aldilà è poco più di quanto ne sapessimo all'inizio. Chi l'ha creata? Come? Quando?
Domande che restano senza risposta. Ma forse è meglio così. Personalmente ho trovato ottimo questo finale, che lascia una nube di mistero, che ci fa capire che, in fondo, non possiamo sapere sempre tutto.
Grafica: nulla da eccepire: la grafica è dettagliata, brillante, e sa rendere al meglio sia le scene più comiche e spensierate che quelle più tristi e drammatiche; i movimenti sono fluidi, e danno il meglio nelle scene d'azione, ahimé troppo poche (ma, in soli tredici episodi, non ci si può lamentare di ciò).
Sonoro: ottimo doppiaggio, ma non mi viene in mente nessuna OST degna di nota. Opening e Ending un po' malinconiche, ma in linea con il resto dell'anime.
Personaggi: qui cominciano le note dolenti. I personaggi di questo anime si dividono nettamente in tre gruppi: i personaggi principali, i semi-principali, e quelli di contorno. Nel primo gruppo figurano il protagonista, con un background così triste da far piangere chiunque, e la co-protagonista Yuri, con un passato altrettanto deprimente: due personaggi perfettamente realizzati, con una personalità che potrebbe bucare lo schermo.
Lo stesso non si può dire del secondo gruppo, cui figurano soprattutto Tenshi, che avrebbe tanto voluto essere nel primo gruppo ma sfortunatamente non ce l'ha fatta, il miglior amico del protagonista Hinata, che avrebbe potuto essere più rilevante di quanto non sia stato, e l'anonimo (sfortunatamente) Naoi, personaggio carismatico con il suo potere dell'ipnosi e con il suo passato difficile, ma che in pratica si limita semplicemente a piangere o a sbavare dietro ad Otonashi. Personaggi che apportano modifiche alla trama, ma non vengono considerati abbastanza, relegati in un angolino e "spenti" dai due abbaglianti protagonisti.
Infine, ultime per importanza, abbiamo le comparse: i restanti membri della squadra SSS, che vengono approfonditi solo in parte e non come vorrebbero. Ed è un peccato, perché di carne al fuoco ce n'era: la cantante Iwasawa ha avuto il suo spazio, e nel suo piccolo anche Yui c'è riuscita, ma in regia nessuno ha pensato che anche gli altri dovessero essere approfonditi, e così ci ritroviamo con tanti personaggi che rimangono piatti e anonimi; e mi verrebbe da citare solo TK, divertente quanto misterioso membro che rimane muto per il 99% delle puntate, e il restante 1% esordisce con frasi in inglese, ma ci sono tanti altri personaggi che avrei preferito veder analizzati.
In conclusione: com'è questo Angel Beats? Uno spreco di tempo, senza capo né coda? Assolutamente no, perché nonostante i suoi difetti Angel Beats è un ottimo anime, che si regge su una solida trama con personaggi approfonditi e accurati. Un capolavoro d'animazione, che meriterebbe di essere immortalato per i posteri? Neanche, sfortunatamente: i numerosi difetti, che non coprono i più importanti pregi dell'anime, si fanno però sentire e pesano non poco sul giudizio complessivo. Angel Beats è un'occasione semi-mancata, un anime che, se sviluppato un tantino meglio, avrebbe potuto rendere molto, molto di più.
Ma nonostante tutto, a noi piace così, perché, come le persone, anche gli anime non sono perfetti.
Voto: un amareggiato 7 1/2, che pur stirandosi non riesce a raggiungere l'agognato 8, e cade nel 7 tondo. Mi spiace. Resta comunque un buon anime, che si distingue dalla massa e merita una visione. Mi sento di segnalare, inoltre, l'assenza di qualsivoglia fanservice, il che si fa apprezzare davvero molto da me.
Fly
Io mi schiero nella via di mezzo.
L'anime è davvero di ottima fattura, ma gli manca quella "spinta" necessaria, se non ad immortalarlo, almeno a farlo ricordare. Infatti è proprio questo il problema dell'anime: si scorda facilmente. Cioè, alcune cose me le ricordo perfettamente per quanto siano toccanti, pur tuttavia, il resto è "fuffa", se così si può definire. Ma partiamo con ordine:
Trama e svolgimento: originale, ha attirato la mia attenzione sin da subito. Una trama importante, senza dubbio il maggior pregio dell'opera. I primi episodi saranno per lo più di taglio comico, ma poi diventeranno sempre più introspettivi e drammatici. Ma ricordate cosa ho detto prima? Si fa fatica a ricordare. Esatto, è proprio questo il punto: ad eccezione del settimo episodio, meraviglioso, e del finale toccante al punto giusto (o forse un po' troppo drammatico, per alcuni), l'anime non riesce ad "emergere" come vorrebbe, forse per l'esiguo numero di episodi che non permettono una spiegazione dettagliata di tutto quanto accade. Cosa accade, infatti? Tutto, e niente. Arriviamo alla fine dei tredici episodi, e ciò che noi sappiamo di questa scuola nell'aldilà è poco più di quanto ne sapessimo all'inizio. Chi l'ha creata? Come? Quando?
Domande che restano senza risposta. Ma forse è meglio così. Personalmente ho trovato ottimo questo finale, che lascia una nube di mistero, che ci fa capire che, in fondo, non possiamo sapere sempre tutto.
Grafica: nulla da eccepire: la grafica è dettagliata, brillante, e sa rendere al meglio sia le scene più comiche e spensierate che quelle più tristi e drammatiche; i movimenti sono fluidi, e danno il meglio nelle scene d'azione, ahimé troppo poche (ma, in soli tredici episodi, non ci si può lamentare di ciò).
Sonoro: ottimo doppiaggio, ma non mi viene in mente nessuna OST degna di nota. Opening e Ending un po' malinconiche, ma in linea con il resto dell'anime.
Personaggi: qui cominciano le note dolenti. I personaggi di questo anime si dividono nettamente in tre gruppi: i personaggi principali, i semi-principali, e quelli di contorno. Nel primo gruppo figurano il protagonista, con un background così triste da far piangere chiunque, e la co-protagonista Yuri, con un passato altrettanto deprimente: due personaggi perfettamente realizzati, con una personalità che potrebbe bucare lo schermo.
Lo stesso non si può dire del secondo gruppo, cui figurano soprattutto Tenshi, che avrebbe tanto voluto essere nel primo gruppo ma sfortunatamente non ce l'ha fatta, il miglior amico del protagonista Hinata, che avrebbe potuto essere più rilevante di quanto non sia stato, e l'anonimo (sfortunatamente) Naoi, personaggio carismatico con il suo potere dell'ipnosi e con il suo passato difficile, ma che in pratica si limita semplicemente a piangere o a sbavare dietro ad Otonashi. Personaggi che apportano modifiche alla trama, ma non vengono considerati abbastanza, relegati in un angolino e "spenti" dai due abbaglianti protagonisti.
Infine, ultime per importanza, abbiamo le comparse: i restanti membri della squadra SSS, che vengono approfonditi solo in parte e non come vorrebbero. Ed è un peccato, perché di carne al fuoco ce n'era: la cantante Iwasawa ha avuto il suo spazio, e nel suo piccolo anche Yui c'è riuscita, ma in regia nessuno ha pensato che anche gli altri dovessero essere approfonditi, e così ci ritroviamo con tanti personaggi che rimangono piatti e anonimi; e mi verrebbe da citare solo TK, divertente quanto misterioso membro che rimane muto per il 99% delle puntate, e il restante 1% esordisce con frasi in inglese, ma ci sono tanti altri personaggi che avrei preferito veder analizzati.
In conclusione: com'è questo Angel Beats? Uno spreco di tempo, senza capo né coda? Assolutamente no, perché nonostante i suoi difetti Angel Beats è un ottimo anime, che si regge su una solida trama con personaggi approfonditi e accurati. Un capolavoro d'animazione, che meriterebbe di essere immortalato per i posteri? Neanche, sfortunatamente: i numerosi difetti, che non coprono i più importanti pregi dell'anime, si fanno però sentire e pesano non poco sul giudizio complessivo. Angel Beats è un'occasione semi-mancata, un anime che, se sviluppato un tantino meglio, avrebbe potuto rendere molto, molto di più.
Ma nonostante tutto, a noi piace così, perché, come le persone, anche gli anime non sono perfetti.
Voto: un amareggiato 7 1/2, che pur stirandosi non riesce a raggiungere l'agognato 8, e cade nel 7 tondo. Mi spiace. Resta comunque un buon anime, che si distingue dalla massa e merita una visione. Mi sento di segnalare, inoltre, l'assenza di qualsivoglia fanservice, il che si fa apprezzare davvero molto da me.
Fly