Recensione
Mirai Nikki
8.0/10
Recensione di MokeyMokey
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"Mirai Nikki" fa parte della categoria di anime che riesce ad essere meritevole sfruttando fino all'esasperazione il suo filone narrativo e portando all'estremo le reazioni umane.
In questo mondo dominato dalla follia, il nostro protagonista, S̶h̶i̶n̶j̶i̶ ̶I̶k̶a̶r̶i̶ Amano Yukiteru, viene completamente isolato dai suoi compagni di classe e vive in una situazione familiare poco felice. Come ogni liceale isolato che si rispetti, comincia a scrivere un diario di quello che gli capita intorno tramite il suo cellulare, probabilmente per l'assenza di materiale pornografico reperibile, e passa le sue giornate a conversare con Deus Ex Machina, un'entità in grado di controllare lo spazio e il tempo, e MurMur, che serve il dio e viene definita da lui "l'ultima ruota del carro" ; Yukiteru è convinto di aver immaginato lui stesso quelle entità, per poi scoprire, dopo l'incontro con Yuno, che sono creature realmente esistenti. Deus organizzerà un survival game dove si scontreranno dodici persone designate, il vincitore erediterà i poteri del dio prendendo il suo posto al governo dello spazio-tempo. I concorrenti verranno dotati di un mezzo unico, il Diario del futuro (Mirai Nikki) che non fa altro che riportare le stesse note per cui era usato in precedenza, ma avanti nel tempo. La cosa che più intriga sono le marcatissime differenze psicologiche tra i personaggi, non solo quelli che parteciperanno al gioco, ma anche gli altri che abiteranno lo stesso universo che si muove senza una logica, costruito sulla follia.
Molti considerano Yukiteru come "l'unico personaggio umano" poiché timoroso, codardo e con reazioni normali in mezzo a tutti i personaggi folli... io invito queste persone a ripassare psicologia. Yukiteru è un personaggio con reazioni esagerate, paranoico e isterico. Yuno, personaggio generalmente più apprezzato dell'opera, altri non è che la sua stalker, possiede il diario dell'amore, su cui appare tutto quello che farà Yukiteru a intervalli di cinque minuti. Il rapporto instaurato dal ragazzo per mera convenienza andrà evolvendosi fino a sbocciare in un amore malato e sincero ai limiti dell'ossessione.
Ogni personaggio sarà folle, fuori dal mondo, estraneo ai canoni stessi del fumetto e dell'animazione, ma allo stesso tempo unico, con esperienze, contesto sociale e rapporti con gli altri diversi e caratteristici. Imprevedibili, lunatici e assassini, cercheranno in tutti i modi di uscire da un mondo che non gli appartiene, portando illogicità e follia ovunque mettano piede, direttamente o indirettamente. Non saremo in grado di prevedere le loro mosse, né la maggior parte degli sviluppi e intrecci narrativi. Se poi qualcuno ci è riuscito, allora dovrebbe darmi i numeri vincenti della lotteria di domani. Chi sono queste persone? Mostri, semplici pazzi? Persone come noi? Il risultato di una società che li ha resi così? Vittime dell'umanità o di loro stessi? Non ci è espressamente detto durante la visione dell'anime, ma impegnandoci e non fermandoci alle apparenze riusciremo ad apprezzare e fare nostro il messaggio, espresso tramite comportamenti inumani, esagerati, irrealistici e malati.
Così, in un mix di comparto sonoro perfetto e fatto su misura per l'opera, ci troveremo trascinati all'interno di un'opera che ha molto da offrire, pur con il suo linguaggio strano e incomprensibile alle orecchie di chi non si ferma ad ascoltare.
Tempo fa mi è capitato di dire che lo splatter non è un genere da cui possono scaturire capolavori, ma nel suo genere "Mirai Nikki" mostra qualcosa in più di anime scarni come "Elfen Lied": se si vuole affrontare una tematica non bisogna renderla così palpabile e ribadirla fino alla noia come in "Black Bullet", dove ogni dieci minuti ci verrà sbattuta in faccia la discriminazione in chiave talmente sfacciata da risultare noiosa ed esasperante. Bisogna farlo con astuzia: "Mirai Nikki" per intero fa perno sulla follia giocando con le emozioni dello spettatore, mostrando omicidi terribili come cose di tutti i giorni, senza mai cadere nella completa banalità. Il simbolo di tutto l'anime è Yuno, che come personaggio più longevo risulta anche il più caratterizzato, completamente immerso nel mondo in cui si trova, a suo agio con la follia che la circonda.
Questo anime è coerente nella sua incoerenza, deluderà chiunque cercherà di guardarlo in cerca di logica e realismo, soffermandosi solo sulla trama e non sul messaggio di fondo, considerandolo solo un so bad it's so good. Piacerà anche a chi non notando la sua genialità, con poche conoscenze alle spalle, lo apprezzerà per il sangue e gli sbudellamenti fini a sé stessi.
Ma se siete cultori del genere, e magari in grado di analizzare un'opera senza soffermarsi su come appare, questo è l'anime che fa per voi.
In questo mondo dominato dalla follia, il nostro protagonista, S̶h̶i̶n̶j̶i̶ ̶I̶k̶a̶r̶i̶ Amano Yukiteru, viene completamente isolato dai suoi compagni di classe e vive in una situazione familiare poco felice. Come ogni liceale isolato che si rispetti, comincia a scrivere un diario di quello che gli capita intorno tramite il suo cellulare, probabilmente per l'assenza di materiale pornografico reperibile, e passa le sue giornate a conversare con Deus Ex Machina, un'entità in grado di controllare lo spazio e il tempo, e MurMur, che serve il dio e viene definita da lui "l'ultima ruota del carro" ; Yukiteru è convinto di aver immaginato lui stesso quelle entità, per poi scoprire, dopo l'incontro con Yuno, che sono creature realmente esistenti. Deus organizzerà un survival game dove si scontreranno dodici persone designate, il vincitore erediterà i poteri del dio prendendo il suo posto al governo dello spazio-tempo. I concorrenti verranno dotati di un mezzo unico, il Diario del futuro (Mirai Nikki) che non fa altro che riportare le stesse note per cui era usato in precedenza, ma avanti nel tempo. La cosa che più intriga sono le marcatissime differenze psicologiche tra i personaggi, non solo quelli che parteciperanno al gioco, ma anche gli altri che abiteranno lo stesso universo che si muove senza una logica, costruito sulla follia.
Molti considerano Yukiteru come "l'unico personaggio umano" poiché timoroso, codardo e con reazioni normali in mezzo a tutti i personaggi folli... io invito queste persone a ripassare psicologia. Yukiteru è un personaggio con reazioni esagerate, paranoico e isterico. Yuno, personaggio generalmente più apprezzato dell'opera, altri non è che la sua stalker, possiede il diario dell'amore, su cui appare tutto quello che farà Yukiteru a intervalli di cinque minuti. Il rapporto instaurato dal ragazzo per mera convenienza andrà evolvendosi fino a sbocciare in un amore malato e sincero ai limiti dell'ossessione.
Ogni personaggio sarà folle, fuori dal mondo, estraneo ai canoni stessi del fumetto e dell'animazione, ma allo stesso tempo unico, con esperienze, contesto sociale e rapporti con gli altri diversi e caratteristici. Imprevedibili, lunatici e assassini, cercheranno in tutti i modi di uscire da un mondo che non gli appartiene, portando illogicità e follia ovunque mettano piede, direttamente o indirettamente. Non saremo in grado di prevedere le loro mosse, né la maggior parte degli sviluppi e intrecci narrativi. Se poi qualcuno ci è riuscito, allora dovrebbe darmi i numeri vincenti della lotteria di domani. Chi sono queste persone? Mostri, semplici pazzi? Persone come noi? Il risultato di una società che li ha resi così? Vittime dell'umanità o di loro stessi? Non ci è espressamente detto durante la visione dell'anime, ma impegnandoci e non fermandoci alle apparenze riusciremo ad apprezzare e fare nostro il messaggio, espresso tramite comportamenti inumani, esagerati, irrealistici e malati.
Così, in un mix di comparto sonoro perfetto e fatto su misura per l'opera, ci troveremo trascinati all'interno di un'opera che ha molto da offrire, pur con il suo linguaggio strano e incomprensibile alle orecchie di chi non si ferma ad ascoltare.
Tempo fa mi è capitato di dire che lo splatter non è un genere da cui possono scaturire capolavori, ma nel suo genere "Mirai Nikki" mostra qualcosa in più di anime scarni come "Elfen Lied": se si vuole affrontare una tematica non bisogna renderla così palpabile e ribadirla fino alla noia come in "Black Bullet", dove ogni dieci minuti ci verrà sbattuta in faccia la discriminazione in chiave talmente sfacciata da risultare noiosa ed esasperante. Bisogna farlo con astuzia: "Mirai Nikki" per intero fa perno sulla follia giocando con le emozioni dello spettatore, mostrando omicidi terribili come cose di tutti i giorni, senza mai cadere nella completa banalità. Il simbolo di tutto l'anime è Yuno, che come personaggio più longevo risulta anche il più caratterizzato, completamente immerso nel mondo in cui si trova, a suo agio con la follia che la circonda.
Questo anime è coerente nella sua incoerenza, deluderà chiunque cercherà di guardarlo in cerca di logica e realismo, soffermandosi solo sulla trama e non sul messaggio di fondo, considerandolo solo un so bad it's so good. Piacerà anche a chi non notando la sua genialità, con poche conoscenze alle spalle, lo apprezzerà per il sangue e gli sbudellamenti fini a sé stessi.
Ma se siete cultori del genere, e magari in grado di analizzare un'opera senza soffermarsi su come appare, questo è l'anime che fa per voi.