Recensione
My Little Monster
7.0/10
"Tonari No Kaibutsu-kun", più noto come "My Little Monster", è un anime di tredici episodi prodotto nel 2012 ed è tratto dall'omonimo manga di Robico. I protagonisti di questa storia sono Shizuku Mizutani e Haru Yoshida, due ragazzi tanto particolari e alquanto strani: Shizuku, infatti, è una patita dello studio, tutto il resto (come gli amici, lo sport, il divertimento...) è di poca importanza e sembra non provare emozioni; il protagonista maschile invece a primo impatto sembra, ed effettivamente è, un tipo violento, marina la scuola ed è un credulone, infatti è spesso beffato dal gruppetto dei suoi amici bulli. Il fatidico incontro tra questi ragazzi totalmente opposti tra loro avviene grazie a un'insegnante, che affida a Shizuku il compito di convincere Haru a tornare a scuola. In qualche oscura maniera ci riesce e Haru torna a frequentare il liceo, seppur con qualche difficoltà iniziale. Tra i due nasce l'amore (strano, vero?) e nel frattempo compaiono le prime amicizie. E la storia va avanti spensierata e felice, ma si può dire lo stesso dello spettatore?
Il primo impatto che offre questo anime è certamente positivo: grafica curata, colori brillanti, opening ed ending simpatiche e orecchiabili, umorismo, il carattere dei personaggi... La trama è tipica dello stile shoujo scolastico, ma comunque incuriosisce. I primi episodi sono spensierati e si guardano tranquillamente: tutto viene raccontato con i tempi giusti, una cosa alla volta, e i personaggi secondari iniziano ad aggiungersi piano piano. Procedendo con la storia la trama frena bruscamente e non sembra evolversi dal punto di vista dei protagonisti, ma prende una strada secondaria e preferisce definire le comparse e i personaggi di sfondo. Alla fine lo spettatore si trova una storia incompiuta o senza un finale che può essere immaginato. Per sapere il finale della storia bisogna andare a leggersi il manga, che descrive l'evoluzione dei protagonisti e il loro lieto fine. Dunque si passa da una visione godibile e divertente alla noia più assoluta, nella speranza che qualcosa sconvolga la trama, ma purtroppo non è così.
Trovo questa breve serie un'occasione mancata, sicuramente con più episodi la trama si sarebbe ampliata notevolmente. Il potenziale c'era, ripeto (grafica, colori e umorismo mi sono piaciuti un sacco). Una seconda serie potrebbe (o avrebbe potuto, nel caso non fosse in programma) coprire le lacune di questi episodi. Sei/sette, nella speranza di un continuo.
Il primo impatto che offre questo anime è certamente positivo: grafica curata, colori brillanti, opening ed ending simpatiche e orecchiabili, umorismo, il carattere dei personaggi... La trama è tipica dello stile shoujo scolastico, ma comunque incuriosisce. I primi episodi sono spensierati e si guardano tranquillamente: tutto viene raccontato con i tempi giusti, una cosa alla volta, e i personaggi secondari iniziano ad aggiungersi piano piano. Procedendo con la storia la trama frena bruscamente e non sembra evolversi dal punto di vista dei protagonisti, ma prende una strada secondaria e preferisce definire le comparse e i personaggi di sfondo. Alla fine lo spettatore si trova una storia incompiuta o senza un finale che può essere immaginato. Per sapere il finale della storia bisogna andare a leggersi il manga, che descrive l'evoluzione dei protagonisti e il loro lieto fine. Dunque si passa da una visione godibile e divertente alla noia più assoluta, nella speranza che qualcosa sconvolga la trama, ma purtroppo non è così.
Trovo questa breve serie un'occasione mancata, sicuramente con più episodi la trama si sarebbe ampliata notevolmente. Il potenziale c'era, ripeto (grafica, colori e umorismo mi sono piaciuti un sacco). Una seconda serie potrebbe (o avrebbe potuto, nel caso non fosse in programma) coprire le lacune di questi episodi. Sei/sette, nella speranza di un continuo.