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"Zankyou no Terror" è stata senza dubbio una delle serie più attese di questo ultimo periodo: alzi la mano chiunque non sia stato almeno incuriosito da questo titolo, leggendo gli articoli su Animeclick.it o navigando su internet. Tutto faceva davvero presagire il meglio, in primis la presenza di Watanabe, che ricordiamo per titoli come "Samurai Champloo" e "Cowboy Bebop", e, in secundis, una trama sulla carta avvincente. Come è ben risaputo, non sempre le aspettative vengono mantenute e, in tal caso, la delusione e la rabbia dello spettatore sono dietro l'angolo.
"Zankyou no Terror" sarà uno dei suddetti casi? Beh, osservando il voto attribuitogli, è abbastanza intuibile che la mia risposta sia sì, ma andiamo con ordine.

La serie è ambientata nella moderna Tokyo e segue in prima persona gli attacchi terroristici annunciati e messi in atto da due studenti, Nine e Twelve, popolari sotto il nome di Sphinx. Essi sono soliti lasciare intenzionalmente degli enigmi alla polizia, cosicché, in caso di risoluzione, sia possibile prevenire un eventuale disastro.
Trattandosi di un modus operandi atipico per dei malintenzionati, appare evidente che vi sia un messaggio che dovrà essere recepito sia dai personaggi dell'anime sia da noi, che aspetteremo undici episodi prima di conoscerlo definitivamente, prima di rimanere probabilmente insoddisfatti e delusi dal limitatissimo spessore tematico. Personalmente, avrei preferito che l'irragionevolezza di simili gesti potesse prendere il sopravvento su qualsivoglia significato di fondo, al fine di enfatizzare, su scala più larga, alcuni aspetti negativi dell'essere umano.

Questo è comunque uno dei tasti meno dolenti di "Zankyou no Terror". Ben peggiori sono i personaggi. In quanto definirli inutili potrebbe essere quasi un complimento, il termine "pessimi" è indubbiamente il migliore per radunarli quasi tutti sotto un'unica categoria.
Nine è il solito ragazzo serio, freddo e determinato a raggiungere lo scopo finale (?). Twelve, all'opposto, è più spensierato e giocoso. I due sono legati da un "traumatico" passato, del quale si verrà a conoscenza in modo piuttosto frammentario. Questa scelta narrativa influisce negativamente sull'interesse nutrito nei confronti dei protagonisti e sul loro sviluppo psicologico: è impossibile intuire quanto la loro storia condizioni il loro attuale ego o come siano sopravvissuti di lì ad oggi, né tantomeno la logica delle loro azioni. Per dieci episodi sembrerà di assistere alla sagra del nonsense, in pieno stile Maccio Capatonda.
Shibazaki è il detective Conan di turno. Il suo compito è ovviamente quello di smascherare i teppistelli e risolvere gli intricatissimi enigmi da loro posti. Inizialmente in completa balia degli eventi, egli prenderà progressivamente coscienza dei propri mezzi, subendo cambiamenti e rivelandosi, pertanto, un buon personaggio, l'unico decente in mezzo al nulla.
Five potrebbe essere identificata come la villain della serie, sebbene in realtà il suo ruolo non sia del tutto comprensibile. Dovrebbe inoltre rappresentare una sorta di turbamento psicologico per il duo Sphinx e la causa principale del lancio del vostro monitor fuori dalla finestra durante il decimo episodio, ammesso che il vostro cervello non si sia abituato a tutto il nonsense precedente. Il problema è che si stratta di un personaggio talmente mal riuscito che è impossibile capirne l'utilità all'interno della serie, e io sono costretto a ricorrere al condizionale.
Dulcis in fundo, Lisa! "Ho il cervello grande come un pianeta e mi fanno unicamente raccogliere un pezzo di carta." Appuntate su un pezzo di carta questa frase del depresso androide Marvin e incollatela sulla fronte di Lisa, considerando però che il suo cervello è grande circa quanto una particella subatomica. Odiata dalla madre, e anche da me, tale marionetta di nome Lisa è completamente soggiogata da chiunque, ma è misteriosamente benvoluta da Twelve. Sarà protagonista di spassosissime gag alle prese coi fornelli, con le pulizie e con un pallone da calcio. Non contenta del suo ruolo (e non ha tutti i torti) proverà a scrollarsi di dosso la nomea di inutilità che la precede, ma non ne sarà mai in grado. Ciò che è rammaricante di questo personaggio è il potenziale sviluppo non concretizzatosi. I protagonisti avrebbero potuto giocare psicologicamente con la sua posizione scomoda, ma questo aspetto viene affrontato soltanto cinque minuti durante il primo episodio. Perciò, oggettivamente parlando, Lisa è introdotta soltanto per creare situazioni favorevoli allo sviluppo della trama, altresì conosciute con il nome di espedienti narrativi, che costituiscono un altro grosso difetto della serie insieme al nonsense della successione degli eventi.

I sopracitati espedienti narrativi sono comunissimi nel cinema così come nei romanzi, ma il vero problema in "Zankyou no Terror" è la loro durata. Nascono e muoiono letteralmente nel giro di un battito di ciglia. A fini di più precisa argomentazione farò due esempi estrapolati da un contesto un po' più corposo:
1) l'unica ed esclusiva volta in cui Twelve e Nine sono ripresi dietro i banchi di scuola incontrano Lisa. Da lì in poi nessuno di loro vi farà più ritorno;
2) ancora, Shibazaki necessita di più informazioni riguardo ordigni, bombe ed esplosioni ed ecco apparire per due volte, non una di più, la figlia esperta in questo campo! Coincidenza? Io non credo.

Il comparto tecnico è l'unica nota lieta dell'anime. A livello artistico le animazioni e i disegni, se ottimi nelle prime dieci puntate, si superano nell'ultima, divenendo quasi eccellenti. Il sonoro, poi, non subisce mai un calo, rimane sempre a livelli altissimi e fa perfettamente da cornice agli avvenimenti che passano sullo schermo. A riguardo, è impossibile non citare il nono episodio.

Purtroppo, come visto, non si può dire altrettanto degli altri elementi analizzati e criticati. Ciò non implica che "Zankyou no Terror" sia un prodotto da buttare via totalmente. Infatti, chiudendo più di un occhio sulle evidenti sviste, risulterà comunque essere un buon passatempo. Ricordate però: proiettili di pistola contro bombe atomiche e aerei di linea che si muovono sotto il comando di un pilota automatico vi attendono.
Voto: 4. Con rammarico.