Recensione
Tokyo Ghoul
7.0/10
"Tokyo Ghoul" è uno dei pochi anime apprezzabili di questa stagione. Non è certo un capolavoro, ma almeno è decente. Più che horror, è un anime di genere splatter, con delle scene molto crude e sanguinolente.
La trama parla di una difficile convivenza fra uomini e ghoul, degli esseri umani mutati che hanno capacità sovrumane (un po' come gli X-men), ma che hanno perso la caratteristica dell'essere onnivori... L'unica cosa di cui riescono a cibarsi senza vomitare è la carne cruda, a loro particolarmente gradita, specie se umana.
E qui finisce la parte 'originale' della trama, dopodiché inizia il solito stereotipo giapponese (che ci tirano dietro fin dai tempi di "Evangelion") del ragazzo buono, mite e, spesso e volentieri, senza spina dorsale, che viene coinvolto suo malgrado in faccende molto più grandi di lui. In tal senso, l'anime si avvicina davvero tantissimo a "Guilty Crown", in cui c'è una prima stagione che vede il protagonista essere sballottato dagli eventi senza riuscire mai a prenderne il controllo, e una seconda dove, invece, finalmente prende coscienza delle proprie capacità e responsabilità, capisce che è inutile sperare di poter tornare ad essere il ragazzino spensierato di un tempo, e agisce con convinzione nel proprio personale cammino di giustizia.
Nelle dodici puntate iniziali di "Tokyo Ghoul" (che scorrono via abbastanza fluidamente) vengono introdotti parecchi spunti interessanti, meritevoli di approfondimenti, e difatti la puntata 12 non sembra neanche un finale. Davvero troppe sono le questioni rimaste aperte. Disegni e animazioni sono nella norma (anche se i colori li ho trovati talvolta un po' acidi), così come il sonoro (peccato non ci sia una colonna sonora che rimanga impressa).
In definitiva, "Tokyo Ghoul" è un anime apprezzabile per tutti quelli che sono alla ricerca di una storia in cui un protagonista, inizialmente pieno di ansie e dubbi, nonché smidollato, diviene lentamente (ma davvero molto lentamente) una sorta di eroe. Si badi bene, però, che questo processo è talmente lento che inizierà a prendere corpo soltanto alla fine della dodicesima puntata (ultima della prima stagione), e che per vederne il seguito ci toccherà aspettare gennaio 2015 (se tutto va bene). Io personalmente odio la suddivisione di una serie in due stagioni di dodici puntate, anche perché a volte capita che la seconda stagione non veda mai la luce e, se questo fosse il caso di "Tokyo Ghoul", sarebbe davvero un peccato. Ho letto in alcuni commenti precedenti che i fan del manga originale a cui questo anime è ispirato potrebbero rimanere delusi per via di alcune modifiche o tagli. La cosa è plausibile, essendo che non di rado capita che gli adattamenti anime dei manga non riescano a mantenere tutti i dettagli originali, specie quando devi condensare parecchia roba in poche puntate. Ad ogni modo, io non ho letto il manga, e quindi posso giudicare "Tokyo Ghoul" senza essere influenzato dalla versione cartacea.
Per ora gli do un 7... Vedremo in futuro se saprà mantenere quanto di buono mostrato finora.
La trama parla di una difficile convivenza fra uomini e ghoul, degli esseri umani mutati che hanno capacità sovrumane (un po' come gli X-men), ma che hanno perso la caratteristica dell'essere onnivori... L'unica cosa di cui riescono a cibarsi senza vomitare è la carne cruda, a loro particolarmente gradita, specie se umana.
E qui finisce la parte 'originale' della trama, dopodiché inizia il solito stereotipo giapponese (che ci tirano dietro fin dai tempi di "Evangelion") del ragazzo buono, mite e, spesso e volentieri, senza spina dorsale, che viene coinvolto suo malgrado in faccende molto più grandi di lui. In tal senso, l'anime si avvicina davvero tantissimo a "Guilty Crown", in cui c'è una prima stagione che vede il protagonista essere sballottato dagli eventi senza riuscire mai a prenderne il controllo, e una seconda dove, invece, finalmente prende coscienza delle proprie capacità e responsabilità, capisce che è inutile sperare di poter tornare ad essere il ragazzino spensierato di un tempo, e agisce con convinzione nel proprio personale cammino di giustizia.
Nelle dodici puntate iniziali di "Tokyo Ghoul" (che scorrono via abbastanza fluidamente) vengono introdotti parecchi spunti interessanti, meritevoli di approfondimenti, e difatti la puntata 12 non sembra neanche un finale. Davvero troppe sono le questioni rimaste aperte. Disegni e animazioni sono nella norma (anche se i colori li ho trovati talvolta un po' acidi), così come il sonoro (peccato non ci sia una colonna sonora che rimanga impressa).
In definitiva, "Tokyo Ghoul" è un anime apprezzabile per tutti quelli che sono alla ricerca di una storia in cui un protagonista, inizialmente pieno di ansie e dubbi, nonché smidollato, diviene lentamente (ma davvero molto lentamente) una sorta di eroe. Si badi bene, però, che questo processo è talmente lento che inizierà a prendere corpo soltanto alla fine della dodicesima puntata (ultima della prima stagione), e che per vederne il seguito ci toccherà aspettare gennaio 2015 (se tutto va bene). Io personalmente odio la suddivisione di una serie in due stagioni di dodici puntate, anche perché a volte capita che la seconda stagione non veda mai la luce e, se questo fosse il caso di "Tokyo Ghoul", sarebbe davvero un peccato. Ho letto in alcuni commenti precedenti che i fan del manga originale a cui questo anime è ispirato potrebbero rimanere delusi per via di alcune modifiche o tagli. La cosa è plausibile, essendo che non di rado capita che gli adattamenti anime dei manga non riescano a mantenere tutti i dettagli originali, specie quando devi condensare parecchia roba in poche puntate. Ad ogni modo, io non ho letto il manga, e quindi posso giudicare "Tokyo Ghoul" senza essere influenzato dalla versione cartacea.
Per ora gli do un 7... Vedremo in futuro se saprà mantenere quanto di buono mostrato finora.