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7.0/10
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Quello che mi viene in mente dopo aver visto questa nuova stagione di "Psycho-Pass" è: "Era davvero necessaria?"
A dire il vero non mi aspettavo granché, dal momento stesso in cui sapevo che il creatore originale non aveva intenzione di continuare con una seconda stagione e che sia la sceneggiatura che l'animazione sarebbero stati di altri. In questo caso a sceneggiare questa seconda serie abbiamo l'autore di "Hamatora" (e già questo non è un buon inizio...) e la Tatsunoko Productions alle animazioni. La cosa che mi fa alzare il morale è che per fortuna Gen Urobuchi (il creatore originale) e la Production I.G. torneranno per il film atteso per gennaio 2015, e questo mi fa tirare un sospiro di sollievo, sperando che rimedi a tutto ciò che questa seconda stagione ha fatto.
Perché? Perché questa seconda serie non ha niente di tutto ciò che aveva la prima. Non ha l'atmosfera, non ha la stessa caratterizzazione dei personaggi, non ha la filosofia né i temi affrontati nella precedente. L'unica cosa rimasta sono i nomi, e basta...
Akane è sì maturata, ma non mi dice sinceramente niente, Ginoza viene relegato in sottofondo e diventa improvvisamente irrilevante in questa serie; i due nuovi esecutori Togane e Hanekawa sono sinceramente insipidi (Togane è un bastardo, Hanekawa poteva essere sfruttato sinceramente molto meglio) e il nuovo ispettore comparso alla fine della prima serie, Mika, tremendamente antipatica e odiosa.

Passiamo agli antagonisti: ricordate i meravigliosi dialoghi, il carisma e le citazioni del nostro caro Makishima? Bene, in questa seconda serie l'antagonista è sì apparentemente interessante, ma credetemi se vi dico che alla fine non varrà la metà di quanto valeva Makishima.
Il difetto peggiore che ha questa serie è la troppa carne al fuoco buttata nelle prime puntate (e devo dire che erano piuttosto ben fatte e riuscite), per poi dare alla fine spiegazioni incoerenti e assurde che vanno in completa contraddizione con quanto detto nella prima serie, col solo scopo di far apparire (visto che a quanto pare le idee scarseggiavano già al momento della scrittura di questa seconda serie) ancora più malvagio di quanto non lo fosse già il Sybil Sistem.
Lo sceneggiatore, per cercare di far colpo, ha quindi pensato bene di alzare l'asticella dell'azione, dei colpi di scena (troppi...) e della violenza (spesso inutile e volutamente teatrale), con il risultato di stupire il pubblico.

In conclusione, c'è qualcosa di buono in questa seconda serie oppure no?
Sì, c'è qualcosa di buono, io forse sono stato molto cattivo in questa recensione, ma sono soltanto seccato che una delle mie serie preferite sia stata rovinata da una sceneggiatura povera e da una cattiva scrittura della trama. La cosa buona è che comunque sia questa seconda serie si lascia seguire molto bene, infatti risulta non essere mai noiosa grazie alla grande mole di scene d'azione e la trama, nonostante tutte le incongruenze finali, è, almeno all'inizio, interessante. Sicuramente c'è stato di peggio in questa stagione autunnale, ma questo per me non è "Psycho-Pass", per me questa seconda serie è da dimenticare, e spero vivamente che Urobuchi non la prenda in considerazione per il film, perché sarebbe un oltraggio a chi, come me, ha amato alla follia la filosofia e la complessità della prima serie, per me infinitamente superiore. Detto questo ritorno alla domanda iniziale: "Ce ne era bisogno?"
Assolutamente no, questo a dimostrazione che, se una serie non ha bisogno di seguiti, è meglio lasciare stare, per non rovinare il buon lavoro fatto in precedenza.

Do come voto un sette, perché, obiettivamente parlando, non è stato comunque, preso singolarmente, un brutto anime, ma di più non posso dargli, per rispetto verso la prima stagione...