Recensione
Ergo Proxy
7.0/10
"Caro m'è 'l sonno, e più l'esser di sasso
mentre che 'l danno, e la vergogna dura:
Non veder, non sentir, m'è gran ventura.
Però non mi destar, deh! parla basso".
Venne scritta da Michelangelo Buonarroti, in risposta ad una nota quartina di Carlo Strozzi.
La poesia presa in oggetto rappresenta uno dei significati principali dell'opera ed è interpretabile attraverso il progressivo dipanarsi degli enigmi lungo il corso della vicenda. "Ergo Proxy" è un anime di fantascienza in perfetta sintonia con lo stile cyberpunk. Venne prodotto dalla Manglobe e dalla Geneon Entertainment nel 2006 e trasmessa per la prima volta in Italia nel 2012 su Rai 4.
TRAMA
Le vicende si svolgono in un futuro distopico, cupo e privo di speranza; all'interno di un mondo ormai straziato, contaminato e in rovina. L'unica ancora di salvezza per il genere umano, risiede all'interno delle città cupola, costruite con l'intento di isolare la popolazione dall'atmosfera circostante. L'uomo, in un passato non precisato, bramoso di sperimentare nuove fonti d'energia, ha oltrepassato il limite naturale, lacerando in questo modo gli strati di metano presenti nell'atmosfera. La risonanza è stata letale: ha infatti avuto modo di dilagare un'infezione che rese l'aria nociva e infetta. In questo rovinoso scenario, la storia s'incentra su Romdo, città utopica, efficiente, perfettamente organizzata e asettica… All'apparenza. Gli ingranaggi che tessono la meccanizzazione e la funzionalità del dome, sono infatti occultati. Tutto ciò che accade non viene divulgato dalle sfere altolocate e i cittadini vivono nella costante ignoranza. La popolazione non ha occhi, non ha orecchie, è privata della parola. Leggi comportamentali severissime regolano ogni apparato umano. Gli immigrati, considerati inferiori, vengono relegati al servizio dei cittadini e le emozioni vengono descritte come debolezze, imperfezioni che minano l'ordine della molteplicità. È una città a tratti disumanizzata, calcolatrice: le nascite sono infatti programmate da un utero artificiale, i cittadini sono quindi sterili, incapaci di riprodursi. Il lavoro pesante viene svolto dagli Autoreiv, androidi creati con l'intento di servire il genere umano. Ma qualcosa sta cambiando, qualcosa che non promette nulla di buono. Un'antico essere si è infatti destato dai laboratori in cui era segregato ed è riuscito a fuggire.
Sta inoltre dilagando un virus chiamato Cogito. Non è chiaro il mezzo attraverso cui viene propagato ne tantomeno da cosa sia causato. Ciò di cui si è a conoscenza è il suo bersaglio: gli Autoreiv, i quali, resi dallo stesso senzienti e dotati di sentimenti, si dimostrano imprevedibili ed impulsivi; non più sicuri, perciò braccati e resi inoffensivi.
La protagonista femminile è Re-l Mayer, ispettrice presso il dipartimento Intelligence, finalizzato al mantenimento dell'ordine pubblico. Donna scontrosa, altezzosa, sistematica e diretta, con manie di perfezione. È però, molto determinata. Dovrà indagare, con l'ausilio di Iggy, il proprio Autoreiv entourage, sugli omicidi causati dagli androidi infetti, nonché districare i complicati enigmi ad incastro intessuti dal reggente: suo nonno, impegnato a celare una realtà inimmaginabile e al contempo essenziale per la sopravvivenza: il Proxy Progect. Il protagonista maschile è Vincent Law. immigrato recentemente a Romdo dal dome di Mosk. Un uomo insicuro, complessato, molto calmo ed introspettivo. Si troverà però incriminato e braccato per crimini certo di non aver commesso. Confuso e disorientato si cimenterà in un viaggio alla riscoperta di se stesso e delle proprie origini, non essendo più sicuro di quali esse siano.
Il ritmo con cui si susseguono le vicende non è serrato, direi al contrario, abbastanza lento. La narrazione verrà infatti scaglionata da numerose introspezioni che, appunto, ne ostruiranno il flusso. Oltre ad esser rallentata per il motivo sopra riportato, si verificherà di difficile interpretazione perché condita con aforismi ridondanti, eccessive citazioni ed elementi esposti malamente. Un'esplicazione delle trame e degli enigmi in chiave complessa, per la quale ci si debba avvalere di ragionamenti, la so apprezzare assai, questo, però, solamente nel momento in cui la descrizione si rivela lineare e non sfrangiata da fattori ripetitivi potenzialmente confusionari. Mi è capitato più volte, infatti, di sentirmi beffeggiato dall'opera in questione. Son riuscito a comprendere Ergo Proxy nella sua totalità, ma non senza impegno; impegno quindi, personalmente, non completamente ben investito. A parer mio, avrebbero potuto sgrassare alcune componenti; rendendo l'opera più coesa e densa di contenuti.
COMPARTO GRAFICO, TECNICO E COLONNA SONORA
-L'animazione nei primi episodi è molto bella e l'ausilio della computer grafica lodevole. Per esser datata a dieci anni fa, ha ancora tutti i presupposti per poter competere con quelle di ultima generazione. Negli episodi centrali perde punti, compie una brusca planata, per poi però risollevarsi in volo sul finale, riacquistando la bellezza iniziale.
-Character Design buono. Re-l è fantastica: molto bella e con un look posto tra lo steampunk e il dark. Sono molto soddisfatto, è uno dei personaggi femminili che più mi son piaciuti. Vincent, invece, è particolare. Inizialmente porta i capelli pettinati e mantiene gli occhi perennemente chiusi (alla Brock dei "Pokemon"), successivamente però la pettinatura cambia, si scombina e si inizia a vedere finalmente il colore dell'iride: giallo. Questa trasformazione indica in lui un cambiamento. Molto meglio il nuovo Vincent. Per quanto riguarda il vestiario non mi piace particolarmente.
-Ambientazioni fosche, cupe, fredde e desolate. Incarnano perfettamente la situazione dell'uomo, di ogni uomo: la solitudine.
-Il doppiaggio è fatto assai bene. Se avete notato Vincent è Rick di "The Walking Dead".
-La opening e la ending mi sono veramente piaciute, solitamente non ne sono quasi mai soddisfatto. In questo caso ho saputo amarle e non le ho quasi mai skippate. Le Soundtracks sono posizionate nei contesti giusti, nei momenti giusti e nel modo giusto. Non caratterizzanti, ma buone.
I PERSONAGGI
Sono curati nel dettaglio, vengono descritti da più angolazioni e dispongono di più sfaccettature, sono inoltre dotati di grande profondità e spessore. Mi hanno attirato ed assai colpito in modo positivo. Lungo il corso delle vicende narrate, il carattere dei protagonisti verrà approfondito attraverso numerose introspezioni, utili, ma dal mio punto di vista, eccessivamente prolisse e copiose, tanto da minare, com'appunto sopra citato, il fluido progredire della trama. Avrebbero potuto investire il tempo in modo differente, curando meglio altri aspetti dell'opera, come per esempio l'organizzazione socio-politica di Romdo; chiara, ma a parer mio, degna di un approfondimento. Concretamente parlando i personaggi mi piacciono, ma avrei preferito se avessero bilanciato in modo migliore il rapporto trama-introspezioni.
TEMATICHE E SIGNIFICATI
"Ergo Proxy" è ricco di temi. Verità o menzogna; realtà o illusione. Re-l e Vincent dovranno riuscire a farsi strada tra i contorti rovi che anelano l'irto cammino della conoscenza. In un frenetico miscuglio di fili falsi e fallaci dovranno trovare l'unico vero che spieghi, metta in relazione e giustifichi tutti gli altri. Le antitesi sopra riportate arricchiscono e rendono tale l'opera in questione, caratterizzandola e distinguendola nel profondo. Il tema però centrale è "l'essere o il non essere" il "Cogito ergo sum", "penso quindi sono". Non a caso il virus Cogito è chiamato in tal modo. Sarà Vincent a cimentarsi nella ricerca del proprio vero io, combattendo soprattutto contro se stesso, il nemico più temibile.
COMMENTO CONCLUSIVO
Alla luce di quanto detto finora, sono presenti innumerevoli aspetti positivi che hanno però come controparte lo stesso quantitativo in negativo. La differenza è che i primi mi hanno assai colpito, facendo pendere l'ago della bilancia dal giusto verso. La trama è molto bella, le animazioni ottime, la caratterizzazione dei personaggi approfondita. Per ognuno di essi, c'è l'altra faccia della medaglia, che fortunatamente, non riesce però a prevaricare. Il voto esatto che avrei attribuito ad "Ergo Proxy" sarebbe 7.5
"La Terra che si sta rigenerando in questo mondo decaduto; con questi occhi, queste orecchie, questi piedi, queste mani e questa lingua l'ho toccata! E con il cuore l'ho sentita, altrimenti non sarei mai tornato nuovamente qui."
mentre che 'l danno, e la vergogna dura:
Non veder, non sentir, m'è gran ventura.
Però non mi destar, deh! parla basso".
Venne scritta da Michelangelo Buonarroti, in risposta ad una nota quartina di Carlo Strozzi.
La poesia presa in oggetto rappresenta uno dei significati principali dell'opera ed è interpretabile attraverso il progressivo dipanarsi degli enigmi lungo il corso della vicenda. "Ergo Proxy" è un anime di fantascienza in perfetta sintonia con lo stile cyberpunk. Venne prodotto dalla Manglobe e dalla Geneon Entertainment nel 2006 e trasmessa per la prima volta in Italia nel 2012 su Rai 4.
TRAMA
Le vicende si svolgono in un futuro distopico, cupo e privo di speranza; all'interno di un mondo ormai straziato, contaminato e in rovina. L'unica ancora di salvezza per il genere umano, risiede all'interno delle città cupola, costruite con l'intento di isolare la popolazione dall'atmosfera circostante. L'uomo, in un passato non precisato, bramoso di sperimentare nuove fonti d'energia, ha oltrepassato il limite naturale, lacerando in questo modo gli strati di metano presenti nell'atmosfera. La risonanza è stata letale: ha infatti avuto modo di dilagare un'infezione che rese l'aria nociva e infetta. In questo rovinoso scenario, la storia s'incentra su Romdo, città utopica, efficiente, perfettamente organizzata e asettica… All'apparenza. Gli ingranaggi che tessono la meccanizzazione e la funzionalità del dome, sono infatti occultati. Tutto ciò che accade non viene divulgato dalle sfere altolocate e i cittadini vivono nella costante ignoranza. La popolazione non ha occhi, non ha orecchie, è privata della parola. Leggi comportamentali severissime regolano ogni apparato umano. Gli immigrati, considerati inferiori, vengono relegati al servizio dei cittadini e le emozioni vengono descritte come debolezze, imperfezioni che minano l'ordine della molteplicità. È una città a tratti disumanizzata, calcolatrice: le nascite sono infatti programmate da un utero artificiale, i cittadini sono quindi sterili, incapaci di riprodursi. Il lavoro pesante viene svolto dagli Autoreiv, androidi creati con l'intento di servire il genere umano. Ma qualcosa sta cambiando, qualcosa che non promette nulla di buono. Un'antico essere si è infatti destato dai laboratori in cui era segregato ed è riuscito a fuggire.
Sta inoltre dilagando un virus chiamato Cogito. Non è chiaro il mezzo attraverso cui viene propagato ne tantomeno da cosa sia causato. Ciò di cui si è a conoscenza è il suo bersaglio: gli Autoreiv, i quali, resi dallo stesso senzienti e dotati di sentimenti, si dimostrano imprevedibili ed impulsivi; non più sicuri, perciò braccati e resi inoffensivi.
La protagonista femminile è Re-l Mayer, ispettrice presso il dipartimento Intelligence, finalizzato al mantenimento dell'ordine pubblico. Donna scontrosa, altezzosa, sistematica e diretta, con manie di perfezione. È però, molto determinata. Dovrà indagare, con l'ausilio di Iggy, il proprio Autoreiv entourage, sugli omicidi causati dagli androidi infetti, nonché districare i complicati enigmi ad incastro intessuti dal reggente: suo nonno, impegnato a celare una realtà inimmaginabile e al contempo essenziale per la sopravvivenza: il Proxy Progect. Il protagonista maschile è Vincent Law. immigrato recentemente a Romdo dal dome di Mosk. Un uomo insicuro, complessato, molto calmo ed introspettivo. Si troverà però incriminato e braccato per crimini certo di non aver commesso. Confuso e disorientato si cimenterà in un viaggio alla riscoperta di se stesso e delle proprie origini, non essendo più sicuro di quali esse siano.
Il ritmo con cui si susseguono le vicende non è serrato, direi al contrario, abbastanza lento. La narrazione verrà infatti scaglionata da numerose introspezioni che, appunto, ne ostruiranno il flusso. Oltre ad esser rallentata per il motivo sopra riportato, si verificherà di difficile interpretazione perché condita con aforismi ridondanti, eccessive citazioni ed elementi esposti malamente. Un'esplicazione delle trame e degli enigmi in chiave complessa, per la quale ci si debba avvalere di ragionamenti, la so apprezzare assai, questo, però, solamente nel momento in cui la descrizione si rivela lineare e non sfrangiata da fattori ripetitivi potenzialmente confusionari. Mi è capitato più volte, infatti, di sentirmi beffeggiato dall'opera in questione. Son riuscito a comprendere Ergo Proxy nella sua totalità, ma non senza impegno; impegno quindi, personalmente, non completamente ben investito. A parer mio, avrebbero potuto sgrassare alcune componenti; rendendo l'opera più coesa e densa di contenuti.
COMPARTO GRAFICO, TECNICO E COLONNA SONORA
-L'animazione nei primi episodi è molto bella e l'ausilio della computer grafica lodevole. Per esser datata a dieci anni fa, ha ancora tutti i presupposti per poter competere con quelle di ultima generazione. Negli episodi centrali perde punti, compie una brusca planata, per poi però risollevarsi in volo sul finale, riacquistando la bellezza iniziale.
-Character Design buono. Re-l è fantastica: molto bella e con un look posto tra lo steampunk e il dark. Sono molto soddisfatto, è uno dei personaggi femminili che più mi son piaciuti. Vincent, invece, è particolare. Inizialmente porta i capelli pettinati e mantiene gli occhi perennemente chiusi (alla Brock dei "Pokemon"), successivamente però la pettinatura cambia, si scombina e si inizia a vedere finalmente il colore dell'iride: giallo. Questa trasformazione indica in lui un cambiamento. Molto meglio il nuovo Vincent. Per quanto riguarda il vestiario non mi piace particolarmente.
-Ambientazioni fosche, cupe, fredde e desolate. Incarnano perfettamente la situazione dell'uomo, di ogni uomo: la solitudine.
-Il doppiaggio è fatto assai bene. Se avete notato Vincent è Rick di "The Walking Dead".
-La opening e la ending mi sono veramente piaciute, solitamente non ne sono quasi mai soddisfatto. In questo caso ho saputo amarle e non le ho quasi mai skippate. Le Soundtracks sono posizionate nei contesti giusti, nei momenti giusti e nel modo giusto. Non caratterizzanti, ma buone.
I PERSONAGGI
Sono curati nel dettaglio, vengono descritti da più angolazioni e dispongono di più sfaccettature, sono inoltre dotati di grande profondità e spessore. Mi hanno attirato ed assai colpito in modo positivo. Lungo il corso delle vicende narrate, il carattere dei protagonisti verrà approfondito attraverso numerose introspezioni, utili, ma dal mio punto di vista, eccessivamente prolisse e copiose, tanto da minare, com'appunto sopra citato, il fluido progredire della trama. Avrebbero potuto investire il tempo in modo differente, curando meglio altri aspetti dell'opera, come per esempio l'organizzazione socio-politica di Romdo; chiara, ma a parer mio, degna di un approfondimento. Concretamente parlando i personaggi mi piacciono, ma avrei preferito se avessero bilanciato in modo migliore il rapporto trama-introspezioni.
TEMATICHE E SIGNIFICATI
"Ergo Proxy" è ricco di temi. Verità o menzogna; realtà o illusione. Re-l e Vincent dovranno riuscire a farsi strada tra i contorti rovi che anelano l'irto cammino della conoscenza. In un frenetico miscuglio di fili falsi e fallaci dovranno trovare l'unico vero che spieghi, metta in relazione e giustifichi tutti gli altri. Le antitesi sopra riportate arricchiscono e rendono tale l'opera in questione, caratterizzandola e distinguendola nel profondo. Il tema però centrale è "l'essere o il non essere" il "Cogito ergo sum", "penso quindi sono". Non a caso il virus Cogito è chiamato in tal modo. Sarà Vincent a cimentarsi nella ricerca del proprio vero io, combattendo soprattutto contro se stesso, il nemico più temibile.
COMMENTO CONCLUSIVO
Alla luce di quanto detto finora, sono presenti innumerevoli aspetti positivi che hanno però come controparte lo stesso quantitativo in negativo. La differenza è che i primi mi hanno assai colpito, facendo pendere l'ago della bilancia dal giusto verso. La trama è molto bella, le animazioni ottime, la caratterizzazione dei personaggi approfondita. Per ognuno di essi, c'è l'altra faccia della medaglia, che fortunatamente, non riesce però a prevaricare. Il voto esatto che avrei attribuito ad "Ergo Proxy" sarebbe 7.5
"La Terra che si sta rigenerando in questo mondo decaduto; con questi occhi, queste orecchie, questi piedi, queste mani e questa lingua l'ho toccata! E con il cuore l'ho sentita, altrimenti non sarei mai tornato nuovamente qui."