Recensione
ImoCho.
7.0/10
Ho appena finito di vedere questo anime e devo dire che non è poi così male.
Trama
La madre di Mitsuki si è da poco risposata con il padre di Yuuya Kanzaki, assumendo pertanto il suo cognome. Poco tempo dopo, i coniugi vanno all'estero per motivi di lavoro, lasciando a casa i loro figli. Yuuya fa del suo meglio per migliorare il suo rapporto con la nuova sorellina ma quest'ultima, a causa degli ex della madre, non nutre molta fiducia in lui e nel suo nuovo padre e si mantiene fredda e distaccata. A sbloccare la situazione arriva il fantasma di una ragazza, Hiyori Kotobuki, che ha bisogno del corpo di Mitsuki per soddisfare i propri bisogni e raggiungere quindi le porte del paradiso. Hiyori non ha ricordi sul suo passato ma sa che Yuuya ne è in qualche modo coinvolto vista l'attrazione che nutre nei suoi confronti. Mitsuki si trova quindi costretta a dover aiutare il fantasmino a sedurre il fratello, prestando il proprio corpo e sopportando una cintura di castità che le causerà non pochi problemi.
Grafica
Lo stile non è nuovo e presenta aspetti in comune con molte altre serie. I disegni sono semplici e non particolarmente elaborati ma sono comunque apprezzabili. Carini i riquadri in stile visual novel, che nascondono e descrivono scene particolarmente piccanti tra Mitsuki e Hiyori.
Sonoro
Le sigle sono carine, ma non particolarmente orecchiabili. Le ho ascoltate una volta ma dalla successiva ho iniziato a saltarle. Ho però apprezzato il fatto che nel primo episodio l'opening sia stata posticipata (inizia subito dopo che Yuuya pronuncia la frase che da il titolo alla serie) permettendo di conoscere i due protagonisti e alcuni dei personaggi secondari.
Commento finale e giudizio
La trama è abbastanza originale. Non ci sono legami di sangue tra i protagonisti e il loro rapporto è praticamente agli inizi, pertanto non si può parlare di legami incestuosi. Non è un anime particolarmente romantico ma la componente ecchi unita ai caratteri contrastanti di Mitsuki e Hiyori, oltre a varie situazioni equivoche, rende la serie piacevole e abbastanza divertente, quanto basta per scucire qualche risata. La censura, a forma di lucchetto, fa il suo dovere ma rende difficile la ricostruzione della cintura di castità (in particolare negli ultimi episodi quando subisce delle modifiche). Il finale lascia spazio a molti dubbi e sembra preannunciare una seconda stagione.
In conclusione do un 7 all'opera per l'originalità e la sceneggiatura ma non mi spingo oltre perché non lo trovo abbastanza interessante da giustificare una seconda visione.
Trama
La madre di Mitsuki si è da poco risposata con il padre di Yuuya Kanzaki, assumendo pertanto il suo cognome. Poco tempo dopo, i coniugi vanno all'estero per motivi di lavoro, lasciando a casa i loro figli. Yuuya fa del suo meglio per migliorare il suo rapporto con la nuova sorellina ma quest'ultima, a causa degli ex della madre, non nutre molta fiducia in lui e nel suo nuovo padre e si mantiene fredda e distaccata. A sbloccare la situazione arriva il fantasma di una ragazza, Hiyori Kotobuki, che ha bisogno del corpo di Mitsuki per soddisfare i propri bisogni e raggiungere quindi le porte del paradiso. Hiyori non ha ricordi sul suo passato ma sa che Yuuya ne è in qualche modo coinvolto vista l'attrazione che nutre nei suoi confronti. Mitsuki si trova quindi costretta a dover aiutare il fantasmino a sedurre il fratello, prestando il proprio corpo e sopportando una cintura di castità che le causerà non pochi problemi.
Grafica
Lo stile non è nuovo e presenta aspetti in comune con molte altre serie. I disegni sono semplici e non particolarmente elaborati ma sono comunque apprezzabili. Carini i riquadri in stile visual novel, che nascondono e descrivono scene particolarmente piccanti tra Mitsuki e Hiyori.
Sonoro
Le sigle sono carine, ma non particolarmente orecchiabili. Le ho ascoltate una volta ma dalla successiva ho iniziato a saltarle. Ho però apprezzato il fatto che nel primo episodio l'opening sia stata posticipata (inizia subito dopo che Yuuya pronuncia la frase che da il titolo alla serie) permettendo di conoscere i due protagonisti e alcuni dei personaggi secondari.
Commento finale e giudizio
La trama è abbastanza originale. Non ci sono legami di sangue tra i protagonisti e il loro rapporto è praticamente agli inizi, pertanto non si può parlare di legami incestuosi. Non è un anime particolarmente romantico ma la componente ecchi unita ai caratteri contrastanti di Mitsuki e Hiyori, oltre a varie situazioni equivoche, rende la serie piacevole e abbastanza divertente, quanto basta per scucire qualche risata. La censura, a forma di lucchetto, fa il suo dovere ma rende difficile la ricostruzione della cintura di castità (in particolare negli ultimi episodi quando subisce delle modifiche). Il finale lascia spazio a molti dubbi e sembra preannunciare una seconda stagione.
In conclusione do un 7 all'opera per l'originalità e la sceneggiatura ma non mi spingo oltre perché non lo trovo abbastanza interessante da giustificare una seconda visione.