Recensione
Death Parade
10.0/10
Recensione di Frau Blücher
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Everybody, put your hands up per questa bellissima chicca che è "Death Parade", un anime della Madhouse ("Death Note", "Trigun", "Monster", giusto per citare alcuni dei loro anime) e distribuito in Italia dalla Dynit.
La storia è ambientata in una specie di purgatorio in cui arrivano le anime dei defunti per essere giudicate; i giudici che devono decidere il verdetto sono fisicamente uguali ad esseri umani, tranne per le pupille, ma privi di ogni emozione, questo per non influenzare la loro scelta.
Il giudizio viene effettuato presso quello che sembra un bar, e per ogni coppia di anime si riserva un gioco a random, gioco che serve a risvegliare i ricordi sopiti delle anime (che non sanno di essere morte) e che serve a tirar fuori ogni loro sentimento, positivo o negativo che sia. Ma la vera domanda che ci si pone è: può un giudice che non conosce i sentimenti umani, svolgere sempre correttamente il suo lavoro?
Questo anime, nonostante sia interamente incentrato sulla morte, è un inno alla vita, al rammarico per non averla vissuta appieno e al desiderio di redenzione dai propri peccati. Particolarmente apprezzabile il fatto che non sono stati inseriti elementi religiosi che in fin dei conti non si confanno al popolo del Sol levante.
Il finale è commovente e azzeccatissimo, non sarebbe potuto essere fatto meglio.
La opening è fantastica e le musiche di contorno sono molto ben riuscite.
Non perdetevelo!
La storia è ambientata in una specie di purgatorio in cui arrivano le anime dei defunti per essere giudicate; i giudici che devono decidere il verdetto sono fisicamente uguali ad esseri umani, tranne per le pupille, ma privi di ogni emozione, questo per non influenzare la loro scelta.
Il giudizio viene effettuato presso quello che sembra un bar, e per ogni coppia di anime si riserva un gioco a random, gioco che serve a risvegliare i ricordi sopiti delle anime (che non sanno di essere morte) e che serve a tirar fuori ogni loro sentimento, positivo o negativo che sia. Ma la vera domanda che ci si pone è: può un giudice che non conosce i sentimenti umani, svolgere sempre correttamente il suo lavoro?
Questo anime, nonostante sia interamente incentrato sulla morte, è un inno alla vita, al rammarico per non averla vissuta appieno e al desiderio di redenzione dai propri peccati. Particolarmente apprezzabile il fatto che non sono stati inseriti elementi religiosi che in fin dei conti non si confanno al popolo del Sol levante.
Il finale è commovente e azzeccatissimo, non sarebbe potuto essere fatto meglio.
La opening è fantastica e le musiche di contorno sono molto ben riuscite.
Non perdetevelo!